XGardaSwim Traversata Torri – Maderno. Il racconto di Paolo
Ci piacciono i racconti. Ci piace sapere che gare avete fatto e come le avete vissute. Per questo abbiamo chiesto al nostro Paolo Orestilli di raccontarci la sua esperienza all’XGardaSwim Traversata Torri – Maderno. A pochi minuti dalla partenza la situazione meteo sul lago di Garda è nettamente migliore rispetto alle inquietanti previsioni dei giorni […]
Ci piacciono i racconti.
Ci piace sapere che gare avete fatto e come le avete vissute.
Per questo abbiamo chiesto al nostro Paolo Orestilli di raccontarci la sua esperienza all’XGardaSwim Traversata Torri – Maderno.
A pochi minuti dalla partenza la situazione meteo sul lago di Garda è nettamente migliore rispetto alle inquietanti previsioni dei giorni precedenti. Condizioni quasi ideali per affrontare la traversata, fatta eccezione per qualche nube in lontananza ed una corrente laterale che spinge vigorosamente verso nord.
Intorno a me un centinaio di nuotatori, più o meno ordinati sulla linea di partenza, all’interno del piccolo molo di Torri del Benaco, in provincia di Verona.
Alcuni scrutano l’orizzonte nel tentativo di visualizzare la traiettoria ideale, altri si spostano in cerca della migliore posizione per non rimanere “imbottigliati” nei primi metri. Chi ha velleità agonistiche sa bene che la partenza è determinante, anche in una gara di oltre sette kilometri.
Migliaia di bracciate ed altrettante incognite ci dividono da Toscolano Maderno, sulla sponda opposta del lago di Garda, dove è posizionato il traguardo.
Quaranta imbarcazioni di vario tipo si apprestano a scortare i circa 120 partecipanti, creando una sorta di canale di sicurezza che garantisca un rapido recupero dall’acqua in caso di ritiro o di maltempo improvviso.
“Dev’essere una bella impresa anche per gli organizzatori” penso, mentre sistemo nervosamente gli occhialini e la cuffia per la centesima volta.
Intorno a me i fidatissimi compagni di squadra. “Il Lollo”- Lorenzo Guarenghi – nuotatore di grande esperienza in mare, Luca Corradini, all’esordio in acque dolci e, poco distante, Davide Bolzoni “il Bolz”, pronto a partire nonostante un lieve malanno fisico.
Ci sono anche l’esperto triathleta Paolo Vacondio “Paul” e Lorenzo Marchi “Il Lollino”, alla sua seconda prova di nuoto in acque libere.
La tensione è alta ed un senso di inquietudine ci accomuna tanto quanto l’obiettivo di arrivare dall’altra parte, dopo mesi di allenamento. In attesa dello sparo ci scambiamo un sincero cenno di incoraggiamento, tra compagni di squadra ed avversari.
Alle 15.25 la gara prende il via!
Senza badare a spese, parto alla massima velocità per aggrapparmi fin da subito al gruppo di testa, costituito da una decina di atleti.
Questa è la fase di maggior disagio dal punto di vista fisico e mentale: il ritmo imposto resta elevato per tutto il primo kilometro ed allo sforzo si somma il ripetuto contatto fisico per difendere la propria posizione.
Malgrado le mie speranze la velocità di crociera sembra non calare e mi ritrovo costretto a rallentare, perdendo inesorabilmente il contatto col gruppo dei migliori.
La situazione è critica: la prospettiva del completo isolamento diventa un’ipotesi molto concreta poiché non vedo arrivare nessuno da dietro. D’altra parte non intendo sprecare del tutto quel vantaggio così faticosamente accumulato. Decido di far buon viso a cattivo gioco, concentrandomi unicamente sul ritmo di bracciata e la corretta frequenza di respirazione. Improvvisamente comincio a godermi la traversata!
All’altezza della boa di metà gara, proprio in mezzo al lago, vengo raggiunto da un altro nuotatore solitario. Come una provvidenziale ricompensa per non aver ceduto alla crisi.
Mi accodo avidamente alla sua scia ed avanziamo senza esitazioni, mantenendo sempre nel mirino la montagna a forma di panettone sopra a Toscolano Maderno.
Quando comincio a scorgere i dettagli del paesaggio sulla sponda bresciana rivolgo lo sguardo verso Torri del Benaco, per gustarmi tutta la distanza percorsa fino ad ora. E’ il momento più indimenticabile ed esaltante della traversata. Fortunatamente ho ancora abbastanza energie per godermi l’emozione e la parte finale del percorso.
Gli ultimi 500 metri lungo la costa sono veramente ostici.
La corrente contraria ci obbliga a nuotare lentamente, con la costante sensazione che l’arco di arrivo non si avvicini di un centimetro. Sono ancora abbastanza lucido per rispondere con un mezzo sorriso agli incoraggiamenti di un gentile bagnante.
Finalmente concludo la traversata, in compagnia del mio valido alleato, con il tempo di due ore e tre minuti, al tredicesimo posto. Dopo pochi minuti arrivano Lorenzo Guarenghi (19 mo) e Luca Corradini (23mo), in un nutrito gruppo.
Molti concorrenti escono dall’acqua visibilmente provati. Gli esperti del luogo dicono che le condizioni del lago sono imprevedibili ed oggi il tratto finale era veramente ostile.
Paolo Vacondio taglia il traguardo al 33mo posto, stanco ma decisamente soddisfatto!
All’arrivo mi accorgo che gli altri due compagni hanno dovuto ritirarsi. Ci aspettano dopo il traguardo per la foto di rito. Lorenzo e Davide non si danno per vinti facilmente. Di sicuro ritenteranno l’impresa il prossimo anno.
Dal punto di vista organizzativo la manifestazione è impeccabile, soprattutto per quanto concerne la sicurezza. La traversata del lago di Garda resta nella memoria e la Società Canottieri Garda Salò – organizzatore della manifestazione – ha permesso a tutti i partecipanti di provare questa emozione nel migliore dei modi.
Dopo aver recuperato le fatiche con un’ottima cena sul lago abbiamo deciso che, senza alcun dubbio, il prossimo anno saremo di nuovo ai nastri di partenza!
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