Mondiali di nuoto vasca corta 2018: Paltrinieri argento nei 1500 sl, 4×100 mista femminile di bronzo. Pellegrini, 50ª medaglia
L’Italia chiude da protagonista la 14esima edizione dei campionati Mondiali di nuoto vasca corta 2018, ad Hangzhou, in Cina, con l’argento in apertura di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero e il bronzo della 4×100 mista femminile in chiusura.
Non basta, purtroppo, il secondo tempo della carriera a Paltrinieri per tornare a vincere il titolo iridato. Il primatista mondiale in 14’08″06 (passaggi ai 400 in 3’44″02 e 800 in 7’31″33) cede a Mykhailo Romanchuk, che l’aveva già battuto agli europei di Copenhagen nel dicembre scorso: 14’09″14 contro 14’09″87 al termine di una gara strepitosa, ovviamente la più veloce della storia. Il campione di tutte le vasche (olimpico, bimondiale e trieuropeo in lunga, bieuropeo e mondiale in corta) attacca subito, nuota addirittura sotto al record mondiale per due terzi di gara coi passaggi ai 400 in 3’43″01 e 800 in 7’30″31, record italiano (prec. 7’31″18 di Federico Colbertaldo, oro col primato continentale agli europei di Manchester nel 2008).
L’ucraino, vicecampione mondiale ed europeo in lunga, resta a una misura fino ai 1000 metri quando l’azzurro perde gradualmente di efficacia, accorcia la bracciata, e subisce la regolarità del ventiduenne di Rivne che risale e si mette in modalità sorpasso negli ultimi 200 metri. Paltrinieri non ci sta, risponde con carattere, con volontà, ma perde il confronto in velocità finché cede nell’ultima vasca: 25″84 contro 27″16.
“Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l’ho stabilito. E’ un supertempo. Mi conforta e trasmette sicurezza anche in relazione al lavoro che sto svolgendo. Ho impostato la gara come volevo, però nella fase centrale probabilmente ho avuto paura di tirare troppo, di forzare e perdere energie. Potevo osare di più. Mi è mancata sicurezza. Credo che se avessi spinto ancora di più intorno ai 600 metri avrei ammazzato la gara. Gli avrei dato cinque secondi. Cosiderato che non ho avuto momenti di crisi nel prosieguo, avrei dovuto provarci. Invece mi è rimasto attaccato a un paio di secondi ed è riuscito a risalire. Poi allo sprint so che ne ha più di me. Dovevo staccarlo prima”.
Per Paltrinieri è la quarta medaglia iridata consecutiva dopo l’argento a Istanbul nel 2012 in 14’31″13, l’oro a Doha nel 2014 in 14’16″10 e l’argento a Windsor 2016 in 14’21″94.
In coda di giornata il colpo di scena. Fantastico. La staffetta mista femminile conquista la medaglia di bronzo in 3’51″38, record italiano, approfittando della squalifica dell’Australia. Medaglia inedita: 50esima internazionale di Federica Pellegrini nella sua straordinaria carriera e 50esima nella rassegna per il nuoto italiano dal 1993 ad oggi: 6 ori, 25 argenti e 19 bronzi. Le azzurre buttano giù 1″5 al precedente che il Circolo Canottieri Aniene aveva nuotato in Coppa Brema a Riccione lo scorso aprile. Di quella squadra facevano parte già Pellegrini in versione dorso ed Elena Di Liddo. Questa volta invece apre Margherita Panziera che va al di sopra del personale nuotato in batteria (57″23 contro 58″39) per un settimo posto che Martina Carraro trasforma in quarto in 1’04″47. Posizione mantenuta da Di Liddo in 56″41 e dalla divina che chiude in 52″11 tenendo a distanza il Giappone (3’51″81). L’Australia paga il cambio anticipato in terza frazione di Emily Seebohm e lascia il podio alle azzurre che lo completano con gli Stati Uniti (3’45″58) e la Cina (3’48″80).
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