STOP con i panettoni, torniamo a pedalare.
In realtà abbiamo “semplicemente esagerato” nelle cibarie guadagnato un “paio di chili”, oppure imposto un paio di settimane di stop alla nostra ferrea routine di allenamento, per trascorrere un po’ di tempo con famigliari, parenti e amici. Se invece siete tra coloro che hanno pedalato tutti i giorni come non ci fosse un domani, massimo rispetto!
Se abbiamo portato la famiglia in montagna e ci siamo concessi anche qualche sciata, abbiamo intanto scoperto che nonostante ci si creda in forma, forti di migliaia di km in bici durante l’anno, non lo si è per lo sci, ed i quadricipiti hanno bruciato in maniera importante, ben più che sulle rampe al 15% affrontate in bicicletta. Io che vivo con il cardiofrequenzimetro addosso posso raccontarvi che sebbene sciando i battiti siano bassissimi, comparati alla bici, il tempo di contrazione del muscolo sia decisamente molto più lungo e non sia per niente abituato. Quando si torna in sella alla bici dobbiamo tenere conto che nonostante si sia stati in movimento non ci si è allenati in maniera specifica, forse abbiamo fatto un po’ di forza resistente sui quadricipiti, forse avremo ossigenato un po’ il sangue, personalmente dopo 7 giorni a 1000 m ero acclimatato a 900, con conseguente aumento di globuli rossi, cosa che potrebbe salvare un pelo il decremento di forma, vedremo!
La mia esperienza dice che ho risentito molto del lavoro sciistico sulle cosce, e pedalando sono andato in acidosi ben prima del solito in una uscita senza particolari difficoltà, arrivando alla salita già caldo.
Quel che è certo è che bisognerebbe quindi riprendere con cautela e progressione.
Se abbiamo chiuso l’anno con una data forma, prima di aggredire le salite con ugual enfasi dovremo testare la situazione, i muscoli hanno si una memoria, ma l’incrocio con altri sport, in questo caso sci, ma anche corsa che spesso viene usata come cross training in assenza dei pedali, non mantiene al 100% la forma.
Questo concetto vale anche per un’altra delle possibili modalità di approccio alle festività, a casa con la famiglia: cenone vigilia, pranzo di Natale con l’altra quota familiare, cene con avanzi vari, Capodanno, cene con gli amici durante tutto il mese di dicembre per squadra attuale, vecchie glorie, ufficio, compagni di scuola, e così via, risultato la forma nonostante le bone intenzioni si è tramutata in “circolare” come il nostro giro vita. Niente drammi, sgarrare ci sta ed è una forma di maggese dalla dieta (nel senso di alimentazione controllata) in routine quotidiana, certo è che se avessimo marginato un paio di chili, il nostro rapporto peso/potenza potrebbe averne a male. Di fatto, un po’ meno allenamento e due kg in più danneggeranno la spinta specialmente in salita, niente di nuovo e stravolgente, ma ricordiamolo al momento di risalire in bici.
La terza ipotesi: aver fatto zero ferie al di fuori delle feste perché magari si lavora in un negozio o in uffici che chiudono il fatturato al 31/12, e il Natale fa fatturato quasi quanto i saldi monetizzano i magazzini. Ci si sarà allenati sicuramente un po’ meno, quindi bisognerà riprendere con calma a muoversi, come negli altri casi facciamo qualche giorno di test, la prudenza deve sempre avere sempre la meglio sull’entusiasmo del tornare a respirare l’aria.
Prudenza nella ripartenza, questo è il miglior consiglio che si possa dare, in questi giorni il freddo al nord si sta abbinando alla nebbia, e l’umidità rende la temperatura percepita ben più fastidiosa della reale come si sa, diminuisce l’ossigeno disponibile ad ogni respiro per cui siamo davvero in condizioni disagiate, e non piovendo da qualche settimana pure lo smog non regala niente, scendendo nel nostro BelPaese invece si passa dai 14 gradi romani alla neve sull’Etna, ma la prudenza vale sempre!
Una buona soluzione trasversale potrebbe essere abbinare la palestra alla ripresa, così da re impostare una base muscolare da alternare all’agilità delle uscite, o come già proposto in un articolo ( pedalare in palestra) a classi di spin-bike in cui si propongono ritmi diversi e forzati in 45’ di corso, un buon lavoro aerobico incastrato in un tempo breve. L’agilità è necessaria per mantenere la vascolarizzazione dei muscoli.
Se ci prestiamo allo spinning o spin bike, facciamo attenzione, rimaniamo nel programma proposto dall’istruttore, esagerare ,forti della nostra teorica preparazione, è un attimo e lo pagheremo all’uscita successiva, in scarsa energia o dolori muscolari.
Quindi alternando le uscite in bici alla palestra, dopo 8-10 uscite con minutaggio progressivo dall’ora e mezza fino alle due e mezza, avremo una più chiara idea del nostro reale status, se sia necessario mantenere la palestra, se tornare a “menare” solo sui pedali, se vadano riadattate le soglie di potenza e cardiache, insomma avremo più chiaro quanto saranno pesati i nostri stravizi natalizi, facendo attenzione a frittelle, chiacchiere, crostoli o galani si vogliano chiamare, le tentazioni del Carnevale sono giù qui!
Per fortuna poi arriverà la Quaresima…
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