Medaglie e grandi emozioni: le Paralimpiadi di Parigi 2024

Medaglie e grandi emozioni: le Paralimpiadi di Parigi 2024

Anna Botton

Tra discipline adattate alle disabilità, risultati e curiosità, scopri in questo articolo le Paralimpiadi di Parigi 2024.

6 Settembre 2024

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Ci colpiscono sempre per la loro forza e tenacia. Eppure lo sport paralimpico si trova sempre in fondo alla piramide delle notizie, salvo quando si parla di personalità come Bebe Vio. Questa domenica 8 settembre giungeranno al termine le Paralimpiadi di Parigi 2024: dal 28 agosto, paratleti e paratlete hanno emozionato il mondo grazie a risultati, storie… e tanta ironia.

In questo articolo vediamo come sono andati gli italiani e le italiane negli sport di endurance alle paralimpiadi – perché sì, ci sono anche loro – e cosa ci aspetta dalle gare che mancano in questi ultimi giorni.

Paralimpiadi Parigi 2024: nuova narrazione, ma stessi valori

Le parole di atleti paralimpici, sincere e profonde, riescono a sintetizzare con ironia e leggerezza i principi dello sport e dell’essere atleta. Hanno saputo superare la narrazione tradizionale spesso intrisa di pietismo, offrendo una visione più autentica e positiva della disabilità. L’autoironia, che nasce da una piena accettazione delle proprie sfide, permette loro di raccontarsi con spontaneità e disarmante naturalezza.

 

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Le atlete e gli atleti paralimpici hanno alleggerito la narrazione dominante, spesso promossa dalle istituzioni, che dipingeva questi sportivi come superumani capaci di oltrepassare ogni limite attraverso il dolore e la sofferenza.

Sebbene questa immagine non sia completamente falsa, i paratleti e le paratlete ci insegnano a guardare oltre, a sorridere e a scoprire una prospettiva nuova e preziosa sulla vita e lo sport.

I valori e la complessità della classificazione

Le Paralimpiadi sono fondate su valori di determinazione, coraggio, ispirazione e uguaglianza. Tuttavia, le diverse disabilità non sono tutte uguali dal punti di vista sportivo e una competizione basata solo su una definizione generica di ‘disabilità’ potrebbe compromettere l’equità. Per questo motivo, ogni disciplina sportiva è suddivisa in diverse categorie, permettendo agli atleti con capacità funzionali simili di gareggiare tra loro.

Prima di partecipare ai Giochi Paralimpici, ogni atleta viene sottoposto a una valutazione da parte del Comitato Paralimpico, che stabilisce la sua idoneità e lo assegna a una classe sportiva specifica. Questo sistema di classificazione permette anche ad atleti con disabilità molto diverse, come la mancanza di arti superiori o inferiori, di competere tra loro, poiché la classificazione si basa sull’impatto della disabilità su una disciplina specifica.

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Esempi

Ogni sport ha un proprio sistema di classificazione, spesso rappresentato da una lettera e un numero. Ecco alcuni esempi:

Atletica

  • T11-13: Atleti con compromissione visiva
  • T20: Disabilità intellettive
  • T31-38: Disturbi della coordinazione
  • T40-47: Bassa statura, competizione con protesi o menomazioni agli arti superiori o inferiori
  • T51-54: Gare su sedia a rotelle
  • F51-58: Lanci da seduti
  • T61-64: Competizione con protesi agli arti inferiori

Ciclismo Paralimpico

  • C1-C5: Atleti con protesi o mobilità limitata
  • H1-H5: Diverse categorie in base al grado di disabilità con utilizzo di handbike

Triathlon

  • PTWC 1-2: Atleti in sedia a rotelle
  • PTS2-5: Atleti con limitazioni agli arti che non richiedono una handbike
  • PTVI 1-3: Atleti con disabilità visive, che competono con partenze a intervallo per garantire equità

Medaglie ed emozioni italiane alle Paralimpiadi di Parigi 2024

Dopo queste dovute premesse, utili per comprendere lo sport paralimpico, riviviamo le emozioni giunteci da paratleti e paratlete del Team Italia a Parigi.

Paraciclismo: pista e strada brillano, tra campioni e nuovi talenti

Anche quest’anno, le prime medaglie dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024 sono state assegnate nel ciclismo su pista al Velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines.

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L’Italia ha subito conquistato il podio grazie al bronzo ottenuto da Lorenzo Bernard nell’inseguimento individuale 4000 metri B, insieme alla sua guida Davide Plebani. Un risultato straordinario, soprattutto considerando il recente approccio di Lorenzo al paraciclismo. La finale per il 3°/4° posto è stata dominata dal duo azzurro, che ha chiuso con il tempo di 4’04”613, battendo la coppia olandese composta da Vincent ter Schure e Timo Fransen. Questo successo rappresenta non solo la prima medaglia italiana dei Giochi, ma anche la 600ª medaglia paralimpica nella storia del Paese.

Il bronzo di Bernard porta con sé un messaggio ancora più importante: lo sport, unito all’impegno civile, offre possibilità di riscatto e crescita. Ha perso la vista a causa dell’esplosione di un ordigno bellico quando aveva solo 15 anni. Nonostante questo, non si è mai arreso, praticando con determinazione diversi sport fino ad approdare al ciclismo. Ecco perciò a chi dedica ogni sua pedalata: “Pedalo per chi oggi non può farlo, per mostrare a tutti le conseguenze della guerra. Io le porto sul mio corpo a causa di un ordigno di una guerra combattuta quando non ero ancora nato“. Un potente invito alla riflessione sulle cicatrici dei conflitti e sull’importanza di non arrendersi mai.

L’Italia conferma di avere una squadra di paraciclismo pronta a competere ai massimi livelli, con veterani che continuano a fare la storia e nuovi talenti che si affacciano sul panorama internazionale, grazie ai risultati ottenuti su strada.

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Tra i protagonisti c’è Luca Mazzone, portabandiera dell’Italia insieme ad Ambra Sabatini. Dopo l’argento nella cronometro H2 – vinto pochi minuti prima dello strepitoso oro di Fabrizio Cornegliani nella cronometro H1 – Mazzone ha conquistato il bronzo nella prova in linea H1-2, portando a dieci le sue medaglie paralimpiche, di cui otto nell’handbike e due nel nuoto a Sydney 2000. Con il tempo di 1’27”58, Mazzone si è piazzato terzo dietro al campione francese Florian Jouanny e al medagliato d’argento Sergio Garrote Muñoz. In una gara segnata dal maltempo, Mazzone ha dimostrato ancora una volta la sua classe, raccogliendo il bronzo con grande soddisfazione: “Sono contentissimo di quest’altra medaglia. Con la pioggia tutto diventa più difficile, ma ho portato a casa un altro podio. Ora mi preparo per il team relay“.

Un altro successo straordinario arriva da un nuovo talento italiano al debutto paralimpico. Martino Pini, conquistando il bronzo in una durissima cronometro H3, ha riportato l’Italia sul podio della specialità dopo otto anni dal trionfo di Vittorio Podestà a Rio 2016. Nonostante la forte concorrenza, il giovane azzurro ha dimostrato di essere un futuro protagonista nel paraciclismo su strada. Ad ottenere la medaglia nella prova in linea di questa categoria è stato Mirko Testa, il quale ha conquistato il bronzo.

Ana Maria Vitelaru ha regalato all’Italia la prima medaglia femminile di questi Giochi nel ciclismo su strada, conquistando il bronzo nella prova in linea H5. In una gara emozionante, l’azzurra è rimasta sempre nel gruppo di testa, provando un attacco negli ultimi chilometri contro la cinese Sun Bianbian. Vitelaru ha concluso terza con un tempo di 1’52”17, a soli 13 secondi dalla vincitrice, la leggendaria Oksana Masters. Questo bronzo rappresenta la prima medaglia della carriera per Vitelaru, che, alla sua seconda Paralimpiade, si conferma un’atleta di punta per l’Italia.

Emozioni e gare non sono finite: oggi e domani paraciclisti e paracicliste scenderanno ancora in strada per aggiudicarsi la medaglia in altre categorie (C4-5 e B oggi, mentre T1-2 e C1-3 domani, con anche la gara a squadre).

Paratriathlon: Plebani e Tarantello, emozioni d’argento tutte al femminile

Dopo le Olimpiadi, anche le Paralimpiadi hanno dovuto fare i conti con la qualità dell’acqua della Senna. A causa della pioggia, infatti, le gare del paratriathlon sono slittate tutte di un giorno. Però si sono svolte senza ulteriori intoppi e per l’Italia sono arrivate grandi emozioni tutte al femminile.

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La mattinata del 2 settembre è stata segnata dalle emozioni di Veronica Yoko Plebani, che ha festeggiato il suo argento nella finale di paratriathlon PTS2 donne. Con un tempo di 1:15:37, l’azzurra ha migliorato il bronzo conquistato a Tokyo 2020, chiudendo dietro alla statunitense Haley Danz. Un risultato straordinario, considerando che Plebani è arrivata persino davanti alla campionessa paralimpica in carica, la statunitense Allysa Seely.

Francesca Tarantello e la sua guida Silvia Visaggi hanno replicato questo successo nel PTVI donne, ottenendo anch’esse la medaglia d’argento. Tarantello, accompagnata dalla guida Silvia Visaggi, ha chiuso la gara con un tempo di 1:06:43, alle spalle della spagnola Susana Rodriguez, che ha confermato l’oro di Tokyo con un tempo di 1:04:19 (con la guida Sara Perez Sala). Anna Barbaro, insieme alla guida Charlotte Bonin, ha chiuso invece al decimo posto con un tempo di 1:12:01.

Cosa aspettarsi dalla maratona paralimpica?

Anche le Paralimpiadi avranno come ultima disciplina la maratona. Le quattro gare – maschile e femminile T54 e T12 – verranno disputate l’8 settembre dalle 8:00. L’Italia non avrà paratleti e paratlete che proveranno questa distanza, ma gli appassionati di sport potranno ammirare comunque dei campioni.

Marcel Hug – soprannominato il Proiettile d’Argento – spera che la maratona sia la gara di riscatto per una Paralimpiade che finora è stata al di sotto delle aspettative. Dopo aver completato a Tokyo una serie di vittorie negli 800m, 1500m, 5.000m e nella maratona T54, lo svizzero finora non si è replicato portando a casa l’argento nei 5000 m e 1500 m T54 e il bronzo negli 800 m T54.

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Hug è protagonista anche su strada, con molteplici vittorie nelle grandi maratone cittadine di Londra, New York, Boston, Chicago e Berlino. Ecco perché domenica è uno degli osservati speciali, nonché tra i favoriti alla medaglia d’oro.

Il suo principale avversario sarà il cinese Jin Hua, fresco di record paralimpico negli 800 m T54 e nuovo campione olimpico anche nelle altre gare delle lunghe distanze di atletica.

Non perderti l’intervista all’atleta paralimpica Martina Caironi, pubblicata nella nostra playlist di Endu Caffè.


Credits: Getty Images embeded; cover Franck Legros (Shutterstock)

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Non è presente il nuoto perché abbiamo deciso di incentrare questo articolo sugli sport endurance. Non escludiamo in futuro di realizzare articoli dedicati ad alcuni atleti, tra cui i nuotatori.

Anna Botton - 2024-09-10 12:19:45

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