5 errori da NON fare nel delfino
Il delfino, o meglio ‘farfalla’, è considerato lo stile più difficile. Il nostro Luca Sacchi ha individuato i 5 errori più diffusi nella sua esecuzione: se impariamo a evitarli, di sicuro il nostro stile migliorerà.
Il delfino è, cronologicamente parlando, l’ultimo nato tra tutti gli stili. In realtà nasce dall’evoluzione della rana, con bracciata doppia esterna e gambata a rana. Dopodiché è stato codificato con la pinnata che tuttora lo contraddistingue.
È considerato uno stile complicato perché necessita del giusto connubio di due opposti: forza e morbidezza. Per questo il delfino risulta lo stile più soggetto a errori. Vediamo quali sono i 5 più diffusi (e come evitarli):
- Assenza di movimento del bacino
Il core è fondamentale sia in fase di spinta della bracciata, perché si muove congiuntamente ad essa, sia in fase di recupero, quando bisogna riportare fuori le braccia. Se si rimane bloccati con il bacino, infatti, non si è nella posizione corretta per favorire questi movimenti. Possiamo dire che il delfino necessita del movimento di tutto il corpo. - Bracciata strisciante sulla superficie dell’acqua
Ovvero impossibilità di recuperare le braccia fuori dall’acqua, come richiede invece lo stile corretto. In questo modo l’acqua opporrà resistenza alla bracciata stessa. Per eseguire una bracciata efficace bisogna avere una buona mobilità articolare e collegare il movimento delle braccia con quello del bacino. Le braccia devono uscire in velocità fuori dall’acqua e farci planare sotto la superficie. - Respirazione anticipata
La tempistica della respirazione a delfino non è così intuitiva come negli altri stili: se anticipiamo troppo la respirazione, blocchiamo tutto il movimento del corpo. - Recupero dei talloni verso il sedere
Se pieghiamo eccessivamente le ginocchia, non rendiamo il gesto armonioso che invece deve rimanere morbido. La gambata è fondamentale nello sviluppo del delfino: infatti è a partire da essa che si concatenano gli altri movimenti del corpo. È molto utile cercare di allenare la gambata isolandola dal resto del movimento, facendo esercizi specifici sul fianco e aiutandosi anche con le pinnette, concentrandosi di sentire sia il calcio verso il basso che il recupero verso l’alto. - Bracciata troppo corta
Se non completiamo la bracciata, ovvero se non arriviamo alla fine della spinta verso le cosce, non solo questa risulterà poco propulsiva, ma lo stile stesso sembrerà una specie di rana.
È complicato affinare lo stile delfino, perché se è vero che possiamo lavorare individualmente sui segmenti (bracciata, gambata…), dobbiamo poi arrivare a una quadra e unirli, perché senza un’armonia di insieme non riusciremo a sviluppare un delfino realmente efficace.
Nelle prossime puntate andremo a scoprire: le specificità sia della bracciata che della gambata e come fare la virata a delfino.
In collaborazione con Volkswagen Nuovo Multivan
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