Rulli da bici, scopriamo tipologie e differenze
I rulli da bici sono diventati una nuova esigenza di questo nuovo decennio, ci hanno salvato la forma durante il lockdown, proposto nuovi spettacoli online con le gare virtuali dei professionisti, riparato dalle intemperie e offerto qualità di allenamento in tempi brevi senza muoverci da casa, anche in ore in cui la luce non lo avrebbe permesso.
Andiamo quindi a vedere quali mondi di rulli da bici esistano, nei prossimi contenuti aggiungeremo anche come funzionino, quali siano le app di allenamento, come si organizzi un allenamento.
I rulli da bici a trasmissione diretta, la generazione più recente, sono attualmente considerate i migliori: si smonta la ruota posteriore e si va a fissare la propria bicicletta al rullo cui è stato montato un pacco pignoni uguale a quello usato. La base generalmente abbastanza pesante rende molto stabile la pedalata, si possono ottenere resistenze che rendano i wattaggi importanti che simulino salite importanti, chiaramente variabili in base al prezzo. Il collegamento con protocolli Bluetooth o Ant+ fa si che i rulli da bici diventino collegabili con diverse app così da rendere interattivo/social l’allenamento.
I rulli da bici con fissaggio al telaio o wheel on rimangono ancora più venduti, la ruota posteriore poggia su un rullo di piccola dimensione, il telaio viene fissato attraverso lo sgancio alla struttura, la sensazione di realismo varia a seconda del freno utilizzato per creare attrito, e come la categoria precedente possono essere dotati di connessioni per app, plus che ne fa ovviamente variare il prezzo, anche perché la resistenza verrà gestita elettronicamente e non manualmente.
Il difetto maggiore di questa categoria è la consunzione dello pneumatico, dato che l’attrito andrà a gravare in ogni caso su questo, per cui gli habituè usano un’apposita seconda ruota piena con pacco pignoni. Ulteriore pecca è lo stress del telaio vincolato al rullo: la mancanza di elasticità crea grande stress potenziale, per cui bisogna seguire attentamente le istruzioni di fissaggio.
La terza grande famiglia di rulli da bici sono quelli liberi: usatissimi dai professionisti in riscaldamento pre-partenza, anche fino pochi istanti prima, ed in defaticamento, non si ha nessun tipo di vincolo e richiedono quindi una grande equilibrio. Il telaio non subisce alcuno stress, ma non si ha possibilità di modificare la resistenza, lasciando unicamente ai pacchi pignoni la variazione di fatica. L’altro grosso vantaggio è la possibilità di chiuderli in pochissimo spazio, rendendoli ottimi per i viaggi e per case con spazi limitati.
Non avendo alcuna possibilità di simulare la salita non si ha possibilità di connettersi ad app di allenamento.
Nella foto scattata a Cannigione per la gara ITU Arzachena le atlete italiane in riscaldamento su dei mini rulli liberi da viaggio, normalmente gli appoggi sono ben più larghi ed anche la ruota anteriore è in rotazione in quanto i rulli sono tutti collegati tra loro.
Un mondo parallelo che va segnalato parlando dei rulli da bici è quello delle skill bike, cyclette del nuovo millennio che vanno a replicare in tutto e per tutto postura e sensazione di pedalata su una bicicletta da corsa, sono iper-connesse alle app di allenamento ma richiedono ovviamente uno spazio dedicato.
A questo punto non ci resta che scegliere il rullo da bici più adatto a noi.
Andrea Toso - 2020-11-26 01:49:16