Un nuovo manubrio border-line, Speeco ABB
Il ciclismo è uno sport potenzialmente pericoloso, e quello professionistico aumenta i rischi con velocità maggiori, tanto in pianura quanto in discesa con picchi assurdi.
La naturale ricerca della massima performance aerodinamica e di velocità, con il collegato aumento dei rischi, ha obbligato la UCI a limitare la libera espressione dei ciclisti professionisti.
Posizioni aerodinamiche in discesa, analizzate anche nella puntata dedicata di Miti da Sfatare, il lancio di borracce vuote fuori da zone di raccolta organizzate, come pure l’appoggiare gli avambracci sul manubrio a simulare la bici da crono sono fuori legge dal primo d’aprile del 2021.
Per la precisione citiamo il regolamento UCI che dice: “I ciclisti devono rispettare la posizione standard come definita dall’articolo 1.3.008. È vietato sedersi sul tubo orizzontale della bicicletta. Inoltre, è vietato utilizzare gli avambracci come punto di appoggio sul manubrio tranne che nelle prove a cronometro”.
Il pensiero che la prima norma sia giustificata dalla ricerca di sicurezza per gli atleti, la seconda per un invito alla cultura del riciclo delle borracce e non inquinamento (salvo deludere i tifosi che attendevano le borracce usate come feticci) oltre che al calo del rischio di scivolarci sopra (chiedere a Garaint Thomas del Giro d’Italia 2020), la terza diventa un nemico dello spettacolo, danneggiando il lavoro dei fuggitivi.
Durante lunghe fughe solitarie o di pochi ciclisti questa posizione sul manubrio permetteva, infatti, un piccolo vantaggio aerodinamico che si tramutava in un risparmio energetico ai fuggitivi, mentre la naturale rotazione di posizioni di testa nel gruppo permette da sempre un dispendio energetico molto maggiore, che viene recuperato poi nella pancia.
Ma ormai è storia pre-aprile 2021: i ciclisti hanno fatto esperienza delle prime squalifiche comminate a chi violava queste norme e si sono riadattati ai nuovi regolamenti, e anche i tifosi a caccia di trofei hanno studiato i percorsi recandosi nelle green zone destinate al lancio delle borracce.
Poi c’è la tecnologia.
La tecnologia non si è rassegnata a questo regolamento, ed ha creato un manubrio ibrido di cui abbiamo scoperto l’esistenza da un post Facebook di Damiano Cunego. La foto del campione mostra il manubrio in questione, che sembra dilatato con la funzione “grandangolo” di uno smartphone.
L’azienda si chiama Speeco, il manubrio ibrido ABB, ed ha provato a bypassare il regolamento facendo sì che per rimanere in presa alta si sia obbligati a poggiare gli avambracci.
Speeco ABB è un manubrio da disegnare su misura del ciclista: attacco integrato della lunghezza di 70 mm ed inclinazione di -17°, disegnato per l’inserimento dei cavi di freni e cambio. Da qui in poi inizia il divertimento, dicono sulla webpage: ai 7 cm tradizionali del manubrio verrà aggiunta la misura necessaria a completare l’area di contatto e ottimizzare la postura aero, teoricamente rimanendo entro i regolamenti UCI. Il manubrio viene completato nel comfort creando la forma dell’avambraccio e una “sponda esterna” per non rischiare di scivolarci fuori, la piega personalizzabile per avere la migliore resa possibile.
A completare il comfort viene inserito alloggio per cardio GPS, presentano Wahoo ma segnalano la possibilità di altri brand.
Il tutto per una spesa di € 1500, di cui 500 in acconto per l’inizio della produzione.
Interessante sforzo ingegneristico, estetica atipica che ci farebbe forse storcere il naso, ma se fosse una soluzione per restituire una presa aero anche nelle tappe potrebbe regalare un po’ di spettacolo in più. D’altra parte esistono biciclette aero e altre superleggere da scalatore, un manubrio dedicato potrebbe essere plausibile agli specialisti, no?
Il Team Beat Cycling, che aveva in dotazione il manubrio Speeco ABB, ha invece comunicato che il test in gara è stato penalizzato da UCI, nonostante si fosse già provato a chiarire la posizione delle parti. Ecco il comunicato stampa.
Non capiamo questa decisione. Dal lancio del manubrio ABB, abbiamo discusso con l’UCI. Mai, l’UCI ci ha informato che il manubrio non sarebbe stato consentito. L’UCI non ha inoltre ritenuto necessario accettare l’offerta dello sviluppatore del manubrio ABB per indagare ulteriormente sull’ammissibilità. La mattina prima dell’inizio della terza tappa abbiamo persino discusso con il commissario UCI sul posto delle nostre intenzioni di correre con il manubrio. Qui abbiamo avuto il via libera per iniziare con l’ABB. L’UCI non ha avuto riserve al riguardo. BEAT ritiene che la squalifica sia ingiustificata e che Jan-Willem van Schip sia stato gravemente danneggiato.
Giudici zelanti? Squadra incauta?
La tecnologia evolve e cerca il limite per ottenere il massimo nei regolamenti.
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