I nostri primi 1000 metri di dislivello in bici
Dal divano al ciclismo, da 0 a 1000 metri di dislivello: l’ultima puntata dedicata a questa sfida ci dà gli ultimi preziosi consigli per il giorno del test sui pedali. Ovviamente sempre in compagnia di Angelo.
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E alla fine siamo giunti al test sui 1000 m di dislivello! Alessandro si presta a fare da cavia e portare a termine il challenge anche per noi.
Questa volta, abbiamo deciso di spezzare i 1000 m di dislivello in tre salite di circa 340 m di dislivello, per poter monitorare meglio l’andamento della pedalata e poter dare consigli pratici. Piccole pillole a mo’ di elenco.
Prima salita
Partire con calma, passo costante, e fare una progressione finale.
Ideale è suddividere la salita in micro-obiettivi visivi (come ad esempio un tornante, una casa, un albero, un cartello…) per alleggerire mentalmente lo sforzo. Cadenza 75/80 rpm (pedalate al minuto).
La gamba deve girare bene e non deve gonfiarsi dalla fatica, per questo bisogna tenere un rapporto agile.
Non avere fretta, neppure quando sentiamo che la salita spiana e tendiamo ad accelerare (ne pagheremmo il conto più avanti).
Mai cambiare il rapporto sotto sforzo!
Ricordarsi di idratarsi: piccoli sorsi ogni 10′. Ricordarsi sempre di integrare con i carboidrati (ripassiamo i consigli alimentari di Elena Casiraghi) ogni 40′ circa.
Consigli per la discesa: usare la mantellina e fare comunque girare le gambe, per tenerle calde e attive, pronte per la prossima salita.
Seconda salita
Anche in questo caso, usare sempre un rapporto agile e variare posizione di pedalata (in piedi, seduti; cambiare anche la posizione delle mani sul manubrio).
Ricordarsi sempre di idratarsi con regolarità.
Una strategia utile per quando la fatica si fa davvero sentire è… pensare ad altro.
Al termine della seconda salita: boost di carboidrati e sorso d’acqua. E siamo pronti per affrontare la terza e ultima salita.
Terza salita
Ormai le gambe bruciano, quindi tutti gli espedienti mentali che possiamo usare per rimanere concentrati sull’obiettivo sono fondamentali. Fare attenzione anche all’assetto (busto dritto, braccia leggermente piegate, mani morbide sul manubrio, sguardo proteso in avanti, pronto a puntare possibili obiettivi come un albero, un tornante…).
Respirare ‘lungo’, senza ansimare.
Sui tornanti girare larghi, così da affrontare una pendenza più dolce.
Siamo arrivati! Abbiamo raggiunto i nostri primi 1000 m di dislivello!
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