Verso l’open water: Il giro di boa
Un momento critico delle competizioni in acque libere è rappresentato dal giro di boa, in particolare quello che costituisce un netto cambio di direzione.
Il principale problema è dato dal fatto che tutti devono passare per quella boa e devono girarla, che tutti cercheranno di entrarci nel punto più stretto possibile (sarà poi così corretto?) e che tutti devono poi uscirne e ritrovare il riferimento verso cui riprendere la nuotata il prima possibile. Il tutto porta a scontri tra atleti, con la boa, perdita di orientamento, perdita di secondi preziosi e di posizioni.
Se si tratta di una semplice boa da superare, da tenere magari sulla destra, continuando a nuotare dritto viene tutto abbastanza facile…qui facciamo riferimento alle vere e proprie boe di virata, quelle ad esempio che definiscono sul percorso una L oppure una U.
Una netta differenza sul modo di affrontare la boa di virata dipende dalla situazione in cui ci si trova: si è da soli o in gruppo, un gruppo numeroso o ristretto, si è in testa al gruppo, in mezzo o in fondo?
Un consiglio sempre utile da tenere a mente è quello di non cercare di andare troppo “sotto” la boa, impedisce di eseguire al meglio i movimenti e crea difficoltà nel giro e nell’uscita.
Conviene invece prenderla un po’ più comoda, dolce, leggermente larga (senza esagerare però!): in questo modo si riesce a tenere una migliore traiettoria, aggirando la boa comodamente e riprendendo subito la corretta direzione senza perdita di secondi preziosi.
Se il gruppo in cui ci si trova è numeroso, attenzione a non trovarsi schiacciati verso l’interno: tutti cercheranno di stringere il più possibile il giro di boa e rischiate qualche scontro.
Se siete in una posizione comoda, da soli, approfittane una volta superata la boa per controllare la situazione alle vostre spalle.
Come girare la boa?
La risposta più scontata sarebbe nuotando a stile, ed è sicuramente corretta.
Ma potreste anche provare la tecnica di virata che prevede l’inserimento di alcune bracciate a dorso, alternate a quelle a stile, da fare un po’ nella direzione che si deve prendere.
Questo metodo vi consente di essere rapidi, di seguire bene la curvatura del percorso, di riprendere fiato, fare qualche movimento diverso da quello a cui ormai le spalle sono abituate da un po’ e di controllare la situazione di gara.
Una volta girata la boa, capita spesso di avere un senso di disorientamento, di dover impiegare qualche secondo per re-impostare la giusta rotta e ritrovare i riferimenti.
Infine, una nota green.
Le gare in mare (e anche gli allenamenti) possono essere lunghe e faticose, magari avete bisogno di assumere un gel durante la nuotata?
Ok, ma mi raccomando: non buttate la plastica in mare! Rimettete la bustina nel costume e cestinatela una volta usciti dall’acqua…tuteliamo il nostro amato mare già pieno di parecchi corpi estranei che non gli appartengono!
Buon mare a tutti!
Patrizio Zeppieri - 2021-07-11 10:58:47