Il pull buoy, uno degli attrezzi utili per l’allenamento di nuoto
Iniziamo una serie di articoli dedicati agli accessori utilizzati negli allenamenti di nuoto e lo facciamo partendo dal PULL BUOY, detto anche bombolo o galleggiante, che è probabilmente il primo e più semplice degli attrezzi.
Che cos’è il pull buoy?
Il pull buoy non è altro che un supporto che si posiziona tra le gambe e ne permette il galleggiamento anche senza il loro utilizzo, bilancia quindi la parte bassa del corpo, permettendo di concentrarsi sulla parte alta intesa come braccia e tronco.
In passato era costituito da due cilindri legati tra di loro, ora tipicamente ha forma di 8 anche se in commercio se ne trovano di diverse tipologie: dal classico 8 simmetrico, a quello con una parte maggiorata fino ad arrivare alla versione tavoletta-pull, una tavoletta in miniatura.
A cosa serve il pull buoy?
Il pull buoy permette il galleggiamento degli arti inferiori senza alcuno sforzo attivo, mette quindi il corpo nel corretto assetto e permette di concentrarsi sulla parte superiore del corpo, riducendo quindi la fatica.
Questo strumento è l’ideale, quindi, per eseguire degli esercizi finalizzati all’allenamento delle braccia, sia dal punto di vista della tecnica che della forza, soprattutto è ottimale per prendere coscienza della giusta posizione del corpo in acqua.
Nuotare con il pull buoy aumenta il carico di lavoro per i gruppi muscolari del core, i pettorali, il gran dorsale e quelli delle braccia.
I vantaggi non sono solo condizionali ma anche tecnici poiché permette di focalizzarsi sulla bracciata, impostandola nel modo più corretto e aiutando la percezione della rotazione del corpo.
Nuotare con il pull buoy può sembrare più rilassante: una gambata efficace ed il mantenimento della posizione corretta in acqua richiedono un’elevata spesa energetica.
Il pull buoy può essere utilizzato in maniera propedeutica in tutti gli stili.
Ci sono dei contro?
Attenzione a non abusare del pull buoy poiché crea un falso senso di equilibrio, per il sollevamento passivo di fianchi e gambe.
Tutti gli attrezzi che favoriscono il galleggiamento sono controproducenti dal punto di vista del miglioramento della tecnica: una delle caratteristiche di un buon nuotatore è possedere buon galleggiamento con minimo sforzo. Gli attrezzi per il galleggiamento sono un trucco che non risolve il problema di base.
(Hey, parlo con te, triathleta con il costumone in neoprene!)
Se nuotando con il pull buoy sembra di andare addirittura più veloce, ecco le due spiegazioni principali:
- la posizione del corpo, ed in particolare dei fianchi, ovvero la tua nuotata normale senza accessori potrebbe avere i fianchi troppo affondati che creano un effetto zavorra nella parte inferiore del corpo che, a sua volta, riduce la propulsione poiché il corpo risulta essere in posizione obliqua. Si dovrà lavorare per migliorare il proprio assetto in acqua e correggere la posizione attuale del corpo che risulta essere obliqua.
- la gambata è poco efficace. Bisognerà quindi lavorare sull’aumento della frequenza e potenza della battuta di gambe.
In questi casi, si consiglia l’utilizzo del pull buoy per affinare la tecnica e la sensibilità, memorizzando la posizione corretta e migliorando così la propria nuotata.
Come utilizzarlo ed alcuni esempi di esercizi con il Pull Buoy
Metti il pull buoy tra le cosce, trattenendolo nel punto più alto possibile e tieni le gambe vicine per mantenerti in posizione mentre lavori sulla tecnica della bracciata, sulla forza di spalle e braccia, sui muscoli del tronco.
Più in basso posizioni il Pull Buoy più sarà difficile gestirlo.
Tieni gli addominali contratti, in questo modo avrai una posizione di scivolamento più efficace.
Con le gambe non si dovrebbe eseguire una vera e propria battuta, al massimo si possono leggermente muovere per mantenere l’equilibrio.
Per un lavoro dal punto di vista condizionale, nuota delle serie aerobiche su distanze tra i 50 e i 200 m.
Ad esempio: 2×200 o 4×75 a stile con il pull buoy, nuotando ad un ritmo aerobico, medio.
Per un lavoro dal punto di vista della tecnica, nuota delle distanze più brevi e più lente, tra i 25 e i 50 metri. Puoi alternare vasche con il pull buoy a vasche senza per cercare di mantenere la posizione e la bracciata corretta anche senza il supporto.
Ad esempio: 12×25 di cui 6 con il pull buoy e 6 senza, allo stesso ritmo; oppure 8×50 facendone 1 con il pull e uno senza.
Infine, un passo in più: il laccio
Spesso si abbina all’utilizzo del pull buoy o bombolo anche il laccio, ovvero un elastico che si mette nelle caviglie e le tiene unite.
In questo modo, la gambata viene totalmente impedita e si aumenta ancora di più il carico della parte alta del corpo.
In particolare, viene richiesto più velocità di bracciata, un maggior controllo dell’assetto e l’intervento dei muscoli stabilizzatori del tronco perché le gambe avranno un “peso” maggiore e tenderanno di più ad affondare, nonostante l’aiuto al galleggiamento dato dal pull buoy.
Nella nuotata con il laccio, si deve anche a lavorare sulla frequenza della bracciata che dovrebbe aumentare, soprattutto se si nuota senza il pull buoy.
Esempio di esercizio: 12×25 4 con pull e laccio, 4 solo pull e 4 stile normale.
Usare il pull-buoy è semplice ma va fatto nel modo corretto per riuscire a trarne il massimo dei vantaggi.
Leo - 2022-03-21 15:57:04