Top Dolomites a Madonna di Campiglio, in giro per il Trentino in bici

Top Dolomites a Madonna di Campiglio, in giro per il Trentino in bici

Andrea Toso

La granfondo Top Dolomites sarà il culmine di un weekend di eventi ciclistici a Madonna di Campiglio, 6, 7 e 8 settembre, 3 percorsi lungo, medio e corto, aperto quest’ultimo anche alle e-bike.

3 Luglio 2019

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Andrea hai vinto un weekend a Madonna di Campiglio per perlustrate la granfondo Top Dolomites

Quando ricevi un whatsapp del genere puoi solo pensare al meglio, ed infatti devo dire che anche se il previsto weekend (in un super albergo 5 stelle) con la mia ragazza si è tramutato in un martedì e mercoledì da solo, è stata un’esperienza bellissima, per fare sport in montagna non c’è poi tanto bisogno di compagnia.

Il ghiotto premio è testare e raccontarvi il percorso della seconda edizione della Top Dolomites 2019, la granfondo che parte proprio da Madonna di Campiglio a quota 1516 e scende fino a Riva del Garda (78 m slm), per poi risalire e concludersi nuovamente nella perla trentina, un totale di 3 mila metri di dislivello in 135 km nel percorso lungo.

Cosa mi aspettasse lo avevo annusato arrivando in albergo, perchè Pinzolo, ultimo comune prima di Madonna è a quota 774, quindi un quarto del dislivello si gioca nell’ultima salita e poco più di 10 km.
Quindi il mio ruolino di marcia prevedeva un primo blocco nella giornata di martedì ed un secondo mercoledì fermandomi anche a Riva a salutare i ragazzi del negozio Mecki’s a recuperare Giovanni Danieli, vulcanico organizzatore che mi avrebbe poi seguito con la sua e-bike (quest’anno ci sarà anche la possibilità di partecipare con la pedalata assisistita!) per un pezzo del rientro facendo quattro chiacchiere sul passo del Ballino.

Il meteo ovviamente mi ha ricordato subito che in montagna non bisogna fare previsioni, e anche seguire le app non darà sicurezza; arrivando in paese a ora di pranzo con la Cannondale SuperSix Evo Carbon Disk in bagagliaio che mi è stata destinata per la ricognizione (e di cui a breve farò una recensione) vedo già le prime avvisaglie di pioggia, ma lo stomaco è vuoto e devo pranzare per farmi questo primo blocco.
Così dopo aver preso possesso del mio miniappartamento presso l’Hotel Spinale, aperto il nuovissimo Garmin Edge 530 arrivato tempestivamente per aiutarmi nella ricognizione con la cartografia, scendo a mangiare una carbonara ottima quanto improvvisata ed una bistecchina, risalgo per prendere contatto con APT e farmi un mini bike fitting alla Cannondale si fanno le 15.

OK piove.

Ma non una pioggerellina piacevole, un diluvio estivo montano che davvero non lascia spazio a un tentativo, fosse anche perché la discesa iniziale non perdona distrazioni ed il percorso non lo chiuderanno certo per me!

Piove, piove, mi ritrovo a poter salire in bici solo alle 17:51 ma siamo quasi all’Azimut di luce annuale, il Forerunner 945 mi garantisce ci sarà luce almeno fino alle 21.40 ora del crepuscolo e tramonto 21.02 del 18 giugno e così parto con un bel fresco, sui 15 gradi, asfalto bagnato ma il sole che sta tornando a scaldare tanto che attraverso nuvole di vapore che sale con una luce da pregare ci sia qualcuno a farmi foto, ma sono operatore di me stesso e la discesa va attentamente, tornanti, curve, sto scendendo quei famosi 750 m in 10 km di cui si parlava, le montagne della valle sono ancora innevate grazie al “Maggembre” che ci ha visti vivere un bruttissimo autunno meteorologico a maggio, il paesaggio merita davvero ma occhi sull’asfalto, che comunque il più della strada è molto buono.
Arrivo a Pinzolo, mi pare di aver fatto poca strada e la luce è ancora alta, so già cosa mi aspetterà e la gamba c’è quindi vado avanti per alleggerire il giorno 2, entro nell’unica galleria del percorso molto illuminata, sicuro con il radar Garmin Varia 510 RTL che mi segnala le auto in arrivo alle spalle, la discesa diventa leggera ed inizio a pedalare davvero, e da 10 km arrivo a 28, fieno in cascina, e mi fermo in quel di Tione, pochi metri dopo la svolta che mi porterebbe verso il primo vero passo del percorso della Top Dolomites, sia il lungo che il medio, il passo Durone che ci porterà a quota 1000 m dove ci sarà il Gran Premio della Montagna.

Tione, in salita diventa Preore, quota 530, quindi ho almeno 1020 m per tornare in albergo, alè!
Il tracciato che ho svolto è leggermente diverso da quello che sarà nel weekend della Top Dolomites (8/9 settembre) e replica quello della prima edizione che comunque ha coinvolto oltre 1000 atleti di cui 120 premiati nelle 9 categorie maschili e 3 femminili, dato che quest’anno verrà recuperata “la strada vecchia”, circa 1,5 km sterrati tra Pinzolo e Madonna, ad oggi ancora in riparazione dopo una frana invernale, ma a brevissimo percorribile.

Però il grosso della salita ve la racconto entusiasta: prima di ripassare un ponte sul fiume Sarca già percorso in discesa il percorso mi manda a destra, rimango sul lato opposto della valle per adesso, a Settembre saremo già ampiamente sgranati oltre il km 100, quindi questo itinerario più stretto della larga strada dell’andata ed immerso nel bosco è più che giustificato.

E da questo momento che quando correremo la GranFondo vorrà dire attorno al km 110, entreremo ed usciremo da boschetti e borghi medievali, con anche una buona protezione dal sole parziale, elemento non trascurabile.
A breve si torna in statale definitivamente, ho passato Darè, Pelugo, Spiazzo, Boccenago e scalato per arrivare a Massimeno e imboccare una discesa che mi scora un attimo, tanto scendo tanto dovrò risalire, ma quando entro a Pinzolo so che inizia la vera salita finale, anche il Garmin Edge 530 mi presenta la salita 11 di 11, peccato sia lunga 13,5 km per un’ascesa di 843 m e mentre passo il centro storico vedo i manifesti commemorativi per i ritiri della Roma calcio, anche se notizia recente, quest’anno salterà per incastri europei.

Nella mia calma esplorazione si sono fatte già le 20, non è ancora ora del tramonto come anticipato, ma i colori della valle iniziano a virare, ormai io sono stabilmente in ombra e le montagne innevate sono ancora illuminate ed il temporale che ha mi ha tardato la partenza implementa colori e “avvicina” ,fosse necessario, questo spettacolo. I boschi attorno a me sono “morbidi”, un aggettivo che mi è entrato in testa guardandomi attorno e ho tenuto con cura da parte per descrivere le Dolomiti del Brenta, fosse anche solo perchè salendo di 700 metri la natura ci muta attorno, mutando gli alberi da frutto ed i vigneti in conifere.

Affronto i tornanti numerati col sorriso, se questo fosse lavoro non devo neanche diventare un vecchietto da cantiere, meglio rimanere in giro allenato e mentalmente attivo per raccontare queste meraviglie, non devo sfidare chi verrà alla Top Dolomites per un podio assoluto o di categoria, ma coinvolgere chi come me pedala per sfidarsi ogni giorno, per il piacere di vedere quanti siano 135 km in bicicletta, quanto mondo ci sia da scoprire, per stupirsi di doppiare percorsi già calcati in auto sui pedali, e a chi ci chiedesse “ma chi te lo fare?” rispondere con gli occhi sognanti, provando a raccontare emozioni che solo chi sa cosa sia la fatica può capire.

Io sto arrivando a Madonna di Campiglio, ritrovo i paesaggi che mi sono sfrecciati in discesa, il primo blocco mi vede arrivare pochi minuti prima delle 21, il paese in pre stagione sembra dormire già e vado a rifugiarmi nel bellissimo Hotel Spinale che mi attende per cena anche se ho mancato l’orario della Spa causa temporale. Domani mi aspetta un altro bel pezzo di Top Dolomites, sicuramente più caldo, lungo e con ancora più dislivello anche se vi anticipo, il peggio l’ho già pedalato risalendo oggi, è necessario ricordarselo durante tutti i passi della GF per non arrivare a Pinzolo e fare una collezione di “bambole” negli ultimi e continui km.

Torno in Hotel Spinale con i gentilissimi consierge che mi chiedono come sia andata la pedalata, mi chiedono se voglia cenare (direi che mangerei un bue intero!) e torno in camera, una splendida suite con il letto che si affaccia sulla terrazza che da sul laghetto (ci sarebbe anche una gara di triathlon qui…) un salottino delizioso con un mix di tessuti tradizionali che mi fanno sentire a casa sebbene in un lussuoso albergo a 5 stelle, in cui anche la bicicletta ha la sua cameretta sicura.

Alle spalle dell’albergo troneggia La pista, la mitica TreTre in cui si corre da anni la coppa del mondo di slalom speciale, tappa obbligatoria nel tour delle piste altoatesine.

Qui finisce il primo blocco, a brevissimo vi racconterò il cuore della Granfondo Top Dolomites, il Durone, il passaggio al lago di Terso e la discesa verso Riva del Garda, la risalita al passo del Ballino e passaggi romantici accanto a cascate, nel frattempo pedaliamo!

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