Come evitare spiacevoli forature in bici
Ci sono poche cose che rovinano la serenità di un tranquillo giro in bici come una foratura inaspettata di un pneumatico, soprattutto dopo aver sentito quel maledetto rumore di gomma stropicciata sull’asfalto sufficiente a toglierci il sorriso dal volto.
Potrebbe sembrare un destino inevitabile, a cui tutti noi ciclisti prima o poi saremo costretti ad andare incontro, ma vi assicuro che ci sono alcune piccole accortezze che se utilizzate costantemente potrebbero evitarci spiacevoli sorprese.
Prima di iniziare vorrei ricordare a tutti che ad ogni modo il ciclismo è uno dei pochi sport romantici ancora rimasti in circolazione, non solo perchè ci fa sentire liberi facendoci tornare bambini, ma soprattutto perchè ci insegna a superare i nostri limiti e anche alcune piccole difficoltà, come la riparazione di una gomma a terra.
Adesso che abbiamo appurato che una foratura non è una tragedia ma soltanto una delle tante piccole prove che il ciclismo ci insegna a superare, direi di iniziare ad affrontare i piccoli trucchetti per evitare di incappare spesso in una foratura.
Il primo consiglio che mi sento di darvi è quello di scegliere, tra le molteplici proposte del mercato, un buon set di pneumatici per le vostre uscite particolarmente efficace contro le forature. Per fare la scelta giusta occorre sapere come sono composte le gomme che andremo a scegliere. Partendo dalla carcassa, realizzata con filamenti di nylon intrecciati atti a garantire al copertone la giusta elasticità e dargli la tipica forma tubolare, per passare allo strato superiore coperto con resina e gomma ed infine al battistrada, la parte più esterna e visibile del pneumatico a contatto con la strada che può essere realizzato con mescole più dure per renderlo più resistente all’usura e alle forature. Il numero di fili di nylon è importante per determinare il grado di rigidità e flessibilità dello pneumatico che influiscono sulla sua capacità di deformazione, assorbimento degli urti e scorrevolezza. L’indice di flessibilità è indicato in TPI e corrisponde al numero di fili per pollice: può variare da qualche decina fino a circa trecento per un pollice. Con un indice TPI molto alto ad esempio sopra io 100, lo pneumatico risulterà molto flessibile e di alta qualità, perché un maggior numero di fili significa dimensioni minori dei fili stessi, con una conseguente riduzione di gomma tra i fili a tutto vantaggio del peso.
Alcuni pneumatici sono, inoltre, rinforzati con una lamina in kevlar posta tra il battistrada e la carcassa interna per renderli più resistenti alle forature. Occorre ricordare che più lo pneumatico è resistente alle forature più il peso e la scorrevolezza si riducono, quindi cercate di optare per un pneumatico che possa esprimere un giusto compromesso tra prestazioni e sicurezza.
Oltre alla scelta dello pneumatico anche la scelta della camera d’aria può risultare efficace per contrastare le forature. Così come gli pneumatici anche le camere d’aria risentono del peso, della scorrevolezza e della resistenza alle forature, ecco quindi che occorre scegliere molto bene l’abbinamento tra lo pneumatico e la camera d’aria. Anche in questo caso esistono diversi tipi di prodotti antiforatura come le camere rinforzate: ovvero realizzate con uno spessore maggiorato (che si traduce in un peso più elevato e in maggiore resistenza al rotolamento) per garantire una maggiore robustezza e sono indicate per pressioni molto basse, ma hanno anche un peso più elevato e una maggiore resistenza al rotolamento. Un’ altra opzione possibile è quella di montare una camera auto sigillante con all’interno un liquido specifico che in caso di foratura autosigilla il foro e non fa fuoriuscire l’aria.
Una volta effettuata la miglior scelta è possibile, attraverso qualche piccolo trucchetto, perfezionare l’efficacia antiforatura tra pneumatico e camera d’aria, andando ad eliminare le frizioni interne causate dall’attrito tra gomma e camera. La cosa più semplice da fare è quella di spolverare letteralmente la vostra camera d’aria prima di inserirla tra il cerchio e il copertone con del borotalco. In questo modo la leggerissima polvere bianca permetterà uno scivolamento ottimale della camera sia sul cerchio che sulla parte interna della gomma.
Possiamo ritenerci pronti per uscire in strada quindi?
Si ma non prima di aver gonfiato e successivamente verificato la pressione dei nostri pneumatici. Come sicuramente saprete, ogni pneumatico deve essere portato alla giusta pressione per farlo lavorare nelle migliori condizioni possibili. Anche se molti di noi, grazie ai molti anni passati in bici, sapranno che più la pressione sale più aumenta la scorrevolezza della gomma sull’asfalto, occorre ribadire il concetto che un pneumatico eccessivamente gonfio, risulterà si più scorrevole ma allo stesso tempo più soggetto a forature, dato che sarà eccessivamente teso. In questo caso il consiglio è banale ed è quello di portare il pneumatico alla pressione indicata dal produttore sulla base del peso del ciclista. Infatti, restano nel range i pressione indicato sulla spalla del pneumatico si riducono al minimo i ricchi di foratura.
Anche il nostro spirito di osservazione, unitamente alla nostra esperienza di ciclisti può aiutarci a prevenire spiacevoli foratura, controllando prima e dopo ogni nostra uscita in bici lo stato delle coperture. Un’attenta analisi del battistrada, dell’usura della scolpitura o della spalla del copertone potrebbe indurci a sostituire lo pneumatico prima di restare con la gomma a terra per strada. Dovremo andare a toccare da vicino il battistrada per assicurarci che non vi siano corpi estranei conficcati oppure che si siano formate crepe sulla spalla della gomma. Questo piccolo controllo vi porterà via solo pochi minuti ma vi permetterà di pedalare con molta più serenità.
Oltre a tutto questo dovremmo ricordarci anche di controllare lo stato di mantenimento della camera d’aria che normalmente portiamo con noi ad ogni uscita, riponendola nella borsetta sotto sella. Ci dimentichiamo spesso di averla fin quando siamo costretti ad usarla scoprendo a malincuore di averla tenuta per anni dentro la sacca sottosella e trovandola praticamente inutilizzabile. Quindi prendiamo l’abitudine almeno una volta l’anno di sostituire la camera d’aria di scorta nella borsa sotto sella con una nuova.
Infine, l’ultimo consiglio è quello di porre attenzione a dove andiamo a riporre la nostra bici quando non la utilizziamo, evitando di porre la bici e ruote vicino a fonti di calore che potrebbero alterare o danneggiare la struttura del pneumatico.
Sono piccoli accorgimenti ma che se usati con costanza potrebbero drasticamente ridurre il rischio di forature.
Buon allenamento e alla prossima.
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