Come migliorare lo stile a delfino
Scopri in questo articolo alcuni dettagli pratici e tecnici, come movimento delle braccia e respirazione, per migliorare lo stile delfino.
Che il delfino fosse difficile ne avevamo già parlato precedentemente in questa rubrica. È uno stile che genera tantissima curiosità, diverte, ma al tempo stesso stimola ed è, appunto, estremamente complicato. In questo articolo Luca Sacchi spiega e chiarisce altri elementi specifici utili a migliorare lo stile delfino.
Ogni quanto respirare: una bracciata o due?
Stefano porge una domanda apparentemente semplice: respirare ad ogni bracciata è un errore? Questo è un dubbio che attanaglia tutti i nuotatori perché non c’è una risposta precisa. Chi fa i 50 m, ad esempio, tende a respirare il meno possibile, mentre uno dei più grandi delfinisti di tutti i tempi, Michael Phelps, respirava a ogni bracciata. Tutto dipende dal proprio ritmo, che deve essere adattato in funzione di ciò che si sta facendo. Se si sta lavorando con esercizi ad alta velocità o si sta disputando una gara su brevi distanze, il consiglio è di respirare meno. Se invece si allunga la distanza anche fino ai 100 m, respirare ad ogni bracciata può aiutare a migliorare la prestazione.
Approfondisci la respirazione nel nuoto
Movimento braccia e mani
Entrando più nello specifico della tecnica, Luca chiede quali esercizi fare per migliorare la posizione delle braccia in fase di recupero nel caso in cui formino un arco anzichè essere parallele all’acqua. In realtà è abbastanza normale che ciò avvenga: ogni nuotatore personalizza lo stile a qualsiasi livello.
Sempre in fase di recupero, un dettaglio di cui si cercano chiarimenti riguarda la posizione delle mani, come devono ruotare. Il consiglio è quello di fare movimenti naturali. Come mostrato nelle foto, c’è chi tende a portare il palmo della mano parallelo all’acqua, mentre c’è chi tiene il palmo verso l’esterno anche in questa fase. L’importante è che quando le braccia entrano in acqua, ovvero nel momento in cui si deve fare la spinta, la propulsione, il palmo sia ben appoggiato all’acqua.
Leggi qui per approfondire la tecnica della bracciata nello stile delfino
Un trucchetto per migliorare lo stile delfino
Nell’articolo dedicato ai consigli per lo stile delfino avevamo parlato del fatto che sia più semplice fare la gambata a rana. C’è un trucco: la nuotata a delfino ora richiede una respirazione anticipata, quindi alla fine della presa si va già a cercare l’aria. Così si agevola il movimento della parte inferiore del corpo e, se fatto in maniera corretta, si ha un grandissimo aiuto dal tronco e bacino per recuperare le braccia. In questo caso la gambata a rana serve meno.
Flessibilità delle scapole
Francesco pone un quesito sulla flessibilità delle scapole che permette, soprattutto ai nuotatori professionisti, di riuscire a prendere l’acqua saldamente alti sopra la testa con le mani. Farlo richiede allenamento, svolgere esercizi specifici di mobilità e flessibilità. È però anche una questione anagrafica: dopo i 50 anni è complicato migliorare la mobilità. Il consiglio, oltre alle rotazioni di cui abbiamo parlato in un articolo dedicato, è quello di fare anche appoggi alla parete e di fare stretching con l’aiuto di qualcuno.
Come fare le spinte?
Sempre per quanto riguarda la tecnica di movimento delle braccia, Antonio chiede se sia necessario fare spinte verso il fondo vasca. In realtà le spinte devono essere verso l’avanzamento, non l’innalzamento. Ovviamente all’inizio è difficile avere la posizione corretta, tutto dipende dalla mobilità. Se ci si riesce o meno, l’importante è non dare spinte dal basso verso l’alto.
In collaborazione con Cetilar. Grazie ad Aquasphere
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