Scarpe triathlon da ciclismo, alcuni consigli
Abbiamo analizzato le distanze e come scegliere la bicicletta, andiamo oggi a vedere come scegliere e che tipi di scarpe triathlon da ciclismo esistano.
Iniziamo col dire che la miglior resa possibile si avrà tenendo le scarpe triathlon per allenamenti specifici, ed una da ciclismo tradizionale, magari con calzata simile per l’allenamento quotidiano.
L’ idea sta più o meno come l’alternanza scarpe gara e ammortizzata nel running.
Le scarpe triathlon per il ciclismo possono avere due diverse declinazioni, in base alla distanza che si andrà a percorrere. Come spiegato nel contenuto “Le distanze del triathlon” la frazione di pedalata può essere di 20 km in uno sprint con un cambio in zona di transizione di 1 minuto, e anche meno in T2, fino a long distance di 180 km con transizioni ben più tranquille in cui ci si infilano i calzini e la bicicletta sarà più distante tra le tantissime di un evento Ironman.
L’esperienza richiede scarpe triathlon da ciclismo molto veloci da infilare nelle distanze Sprint e Olimpico, cuciture minime dato che si infileranno senza calzini, si riempiranno di talco per asciugare più umidità possibile e un anello sul tallone per poterle calzare velocemente. Gli atleti evoluti le vincolano alla bici con elastici, scattando di corsa scalzi per poi infilarle già in sella mentre si pedala.
Per le distanze lunghe si possono usare come scarpe triathlon quelle da ciclismo tradizionale. Giulio Molinari spesso ne usa da ciclismo, la transizione ha tempi diversi e la struttura più solida della scarpa può retrocedere più watt per i 90 o 180 km.
Ma rimanendo sul nostro focus, le scarpe triathlon ciclismo sono molto più veloci da indossare.
Generalmente hanno chiusura con due velcro o solo uno, uno più un Boa, come pure solo un Boa che chiusa tutta la scarpa. Chiaramente la micro-regolazione Boa garantisce una migliore precisione di chiusura.
Sono state create anche delle scarpe con il tallone molto morbido e un cavetto collegate al rotore Boa così da bloccare la conchiglia solo calzate.
La suola delle scarpe bici triathlon può essere sia in carbonio come pure in materiale plastico, misto carbonio o no. La suola in carbonio dona una rigidità maggiore e una trasmissione della potenza più precisa, anche se potrebbe rendere la scarpa più calda nella stagione estiva.
Ma le differenze fondamentali delle scarpe triathlon da ciclismo da quelle tradizionale vanno cercata nell’aerazione.
Arrivando dal nuoto i piedi saranno più o meno bagnati, sicuramente un po’ sporchi di sabbia o terra avendo corso scalzi. Prese d’aria sulla suola, tomaia traspirante renderanno meno fastidiosa la calzata.
L’altro focus è nelle cuciture che dovrebbero essere piatte o nastrate per non creare attriti che andrebbero a creare vesciche che rovinerebbero la corsa.
Proprio l’aerazione rende le scarpe triathlon da ciclismo poco adatte al periodo autunnale/invernale.
Le ghette spesso vanno a coprire queste prese d’aria, ma nel complesso sarebbe preferibile usarle in allenamenti mirati in cui si pedali senza calze come in gara (nelle distanze sprint e olimpico): combinati nuoto ciclismo, o ciclismo corsa, o lunghi in simulazione di gara, con body e identiche condizioni.
Anche nei periodo di caldo massimo si può scegliere di usare le scarpe da triathlon da ciclismo, anche se chiaramente la sudorazione impregnerà l’imbottitura. Meglio usarle quando necessario!
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