Running Foto e Hashtag
Qualche giorno fa ho provato a condividerti alcuni consigli per fare una buona foto da pubblicare online.
Come ogni prodotto promozionale, oltre alla buona foto è necessario fare in modo che lo scatto riceva la massima attenzione. Per quello professionisti e aspiranti professionisti si affidano ad agenzie o freelance al fine di avere il miglior risultato possibile. Nel mondo del web – come ho ampiamente scritto nel mio libro Mamma posso spiegarti… – quel tipo di attività si chiama Social Media Management.
Indovinare l’alchimia giusta per la condivisione di una foto non è affatto facile, senza contare che serve anche un buon pizzico di un ingrediente segreto: la fortuna qb!
Per quanto riguarda il mondo della foto sportiva, in relazione anche all’attenzione che i brand mondiali ripongono su questo tipo di promozione, sicuramente il medium principe è Instagram. Qualche dato tanto per capirne le dimensioni:
- più di 1 miliardo di utenti (20% USA, 80% resto del mondo)
- 39% donne, 30% uomini
- 59% sotto i 30 anni (in USA)
- il 72% dei teenagers lo usa ogni giorno
- il 35% degli adulti è su Instagram
- il 53% posta contenuti sportivi di se stesso
- ci sono oltre 25 milioni di post taggati #Running
Su Instagram per ottenere un buon coinvolgimento dell’utenza servono i seguenti ingredienti:
- follower: meglio se reali e coinvolti
- timing: momento migliore per postare
- continuità: adottare una frequenza regolare di posting
- hashtag: giusti
Gli hashtag diventano sempre più importanti, soprattutto da quando Instagram ha rilasciato nelle app la possibilità di seguire gli hashtag preferiti come fossero utenti.
Ci sono hashtag potentissimi che vantano milioni di foto e milioni di follower: riuscire ad entrare nei post “popolari” anche solo per qualche minuto significa poter ambire ad una platea immensa di utenti, altro che la cerchia di amici che spammiamo via Messenger Telegram o Whatsapp ;)
Partiamo dal dire che per ogni post si possono postare al massimo 30 hashtag. Personalmente sconsiglio di arrivare al limite, ma di fare un buon bilanciamento tra quelli che contestualizzano la foto e quelli che potenzialmente possono portare “traffico”.
Online ci sono tantissimi tool per trovare gli hashtag migliori, basta cercare negli store Android o iPhone: sono tutti molto simili. Lo stesso Instagram, se facciamo una ricerca sotto la tab “hashtag” mostra i tag relazionati con la nostra ricerca e la quantità di foto postate. Addirittura Influence Marketing Hub propone un tool che genera gli hashtag in base alla foto che carichiamo: io l’ho provato, ma voglio lasciarti la sorpresa!
Ci sono poi hashtag particolari che rappresentano profili di Instagram atti al repost. Io sono molto affezionato a #AlbaRunner, che quasi giornalmente reposta le foto più significative di chi corre al nascere del sole. Altri invece stanno assumendo una fortissima popolarità, ma hanno il vizietto del “peperoncino”, ovvero prediligono la sensualità femminile: in alternativa la maggior parte di questi profili propongono repost a pagamento, con cifre che partono dai 5$.
E il testo? Beh anche il testo è importante, soprattutto le prime 2 righe: poi il dito scrolla e se il tuo testo non ha attratto l’attenzione in quel momento zero e convinto qualcuno a leggere tutto e a lasciare il commento, beh fa l’effetto fantasma.
Non ti (ci) resta che testare. Il mio consiglio è sempre quello di mirare alla qualità e quello di crearsi una solida fanbase di persone realmente interessate ai nostri post e a lasciarci un messaggio.
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