Acido lattico e soluzioni di integrazione
L’acido lattico non è altro che una scoria della combustione del Glucosio durante il lavoro svolto in soglia anaerobica, ed il nostro fegato è in grado di riconvertirlo in zucchero, il cuore riesce addirittura ad utilizzarlo come energia, solo che mentre ci alleniamo la sensazione è davvero brutta, il “peso” che ci riserva sul fisico è davvero fastidioso, gambe che non girano correndo o pedalando, braccia di piombo se si sta nuotando, o mani che non chiudono più arrampicando…
Acido lattico: introduzione
Come anticipato il nostro organismo tramite il nostro super filtro, il fegato, è addirittura in grado di riutilizzare e trasformare questa “scoria”, e ci alleniamo a farlo anche con ripetute ben più veloci del nostro ritmo alternando un paio di minuti di scarico, sempre e comunque in movimento, così da spostare la capacità di recupero, allenare il cuore a pompare meglio, portare meglio l’ossigeno ai muscoli.
Immaginiamo la soglia aerobica come un accendino in cui i carboidrati (la scintilla) accendono il grasso che grazie ad una buona dose di ossigeno, genera una fiamma.
Al contrario la soglia anaerobica potrebbe essere un cerino che si consuma velocemente, in scarsità di ossigeno, portandoci all’acido lattico ed alla fine delle energie disponibili.
Come detto nel precedente post durante un’attività sportiva non riusciamo a immagazzinare che 1/3 delle calorie che consumiamo, quindi o usiamo il grasso o ci dovremo limitare a sforzi limitati per esaurimento delle energie.
Acido lattico: soluzioni pratiche
Torno a bomba sull’acido lattico, in realtà siamo fatti meglio di come spiegato, e possiamo migliorarci ancora, visto che il nostro corpo produce anche un apposito tampone chiamato CARNOSINA, che ci salva nei primi istanti in cui sforiamo in soglia anaerobica.
OK, esiste la carnosina, un composto amminoacidico di Beta Alanina e L-Istidina, peccato che la prima non si trovi negli alimenti in forma libera, per cui volendo abbattere l’acido lattico e lavorare senza troppi fastidi anche fuori soglia, dobbiamo INTEGRARE.
Quindi vi giro il consiglio ricevuto agli albori della mia carriera di maratoneta, che recupero in preparazione di qualsiasi competizione ufficiale, e sta nell’ aggiungere dal grammo singolo ai 3 di B-alanina a colazione, tutti i giorni, ci si alleni o non, e completare con un paio di grammi prima dell’allenamento, pesante o no sia, ma senza un’assunzione quotidiana non si otterrà un aumento sensibile di Carnosina, quindi si annullerebbe una gran parte del lavoro fatto…
Esiste una minima controindicazione iniziale, perché i primi giorni si sentirà un po’ di formicolio in giro per il corpo, chi direttamente sulle labbra in caso di compresse, chi sulla “coppa” del collo, chi alle braccia, ma passa in fretta, anche camminando, e soprattutto se lo sapete in anticipo inizierete ad assumere con progressione la quantità che vi ho consigliato, così da non impazzire subito con i 3 grammi!!! (battono in testa se non siete abituati eh...)
Al solito parliamo di integrazione, il lavoro lo dobbiamo fare noi aumentando il carico di lavoro per avere risultati plausibili, ma trovarsi medie di corsa 5-6″ più bassi, o tirare l’ultima ripetuta come la prima senza eccessivi problemi fa piacere e stimola a fare ancora meglio, perché un allenamento ben riuscito fa bene alla nostra carica quanto alla nostra preparazione.
Photo by Quino Al
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