Pedalare: gli errori comuni per i neofiti
Lo scorso anno per il mercato della bicicletta è stato un anno d’oro: magazzini esauriti, vendite di bici alle stelle e tantissimi nuovi ciclisti in strada. Ovviamente il boom delle bici non è certo nato dal niente e la doppia combinazione data dal lock-down, causato dal Covid, e la successiva paura di contagi, hanno spinto molte persone a prendere in considerazione la bicicletta sia come mezzo per rimettersi in forma dopo mesi di limitazioni, sia per evitare l’utilizzo di mezzi pubblici e i conseguenti assembramenti.
Anche se il trend del settore ciclistico era in aumento, ormai da alcuni anni, nessuno si sarebbe aspettato un’esplosione così grande: basti pensare che ancora oggi nel 2021 i magazzini sono letteralmente vuoti e l’offerta non riesce a stare al passo con l’enorme domanda.
Non sempre però l’ondata di entusiasmo di chi si avvicina ad un nuovo sport come il ciclismo, si abbina alle dovute conoscenze tecniche per praticarlo in sicurezza. Quello che leggerete in queste righe sicuramente non vi suonerà come nuovo dato che da questa situazione, chi più chi meno, ci siamo passati tutti anche il sottoscritto che nei primi mesi in sella ha commesso tantissimi errori, risolti con l’esperienza ma soprattutto grazie ai consigli di ciclisti e appassionati più esperti.
Partiamo dal principo. Uno dei più grandi errori che spesso si commettono, soprattutto in questo periodo di scarsa disponibilità, è quello di accontentarsi di una bici palesemente fuori taglia solo perchè in commercio non si è trovata la misura adatta. Questo purtroppo è un gravissimo errore che davvero potrebbe compromettere il divertimento in bici con possibili rischi anche sulla salute del ciclista. Il consiglio che do a tutti, è quello di scegliere sempre la taglia più adatta alle misutre del ciclista, meglio se la scelta della taglia è affiancata da una visita biomeccanica, in grado di determinare le giuste misure. Il range entro cui muoversi quando dobiamo comprare una nuova bici è molto stretto, infatti una misura di telaio leggermente sovradimensionata ci porterà ad avere una posizione in sella più allungata e di conseguenza più corsaiola; mentre la scelta di una taglia leggermente sottodimensionata ci porterà ad una posizione più verticale e di consegunza più rilassata e comoda. Starà a voi decidere in che modo giocare con le misure del telaio, senza però allontanasri troppo dalla taglia adatta.
Una volta scelta la giusta misura del telaio occorre regolare la posizione in sella (intesa come l’insieme di molteplici misure: altezza sella, inclinazione sella, distanza sella manubrio, poizionamento delle tacchette ecc…) e il fai da te non è certo la scelta migliore, considerato che ci sono moltissimi fattori da tenere in considerazione. Il fai da te può andar bene solo in prima analisi per avere una prima posizione e aver modo di pedalare ascoltando come si comporta il nostro corpo in bici. Quindi la scelta migliore è quella di farsi mettere in sella da un professionista, ovvero da un bravo biomecannico. Oltre alle tantissime strumentazioni utili a determinare ogni vostra singola misura, il biomeccanico poggia la sua professione su un’enorme esperienza e sulla passione nell’andare in bici, quandi sarà in grado di posizionarvi nel migliore dei modi tenendo conto anche di necessità particolari, come traumi o lesioni.
Trovata la giusta taglia e la giusta posizione occorre saper utilizare al meglio la nostra bici. Può sembrare una cosa banale da dire ma vi assicuro che chi è alle prime armi, o meglio alle prime pedalate, spesso è in difficoltà soprattutto nel giusto utilizzo del cambio. Quante volte avrete sentito “gracchiare” la catena sul pacco pignoni per una scarrellata eccessiva, soprattutto ai piedi di una ripida salita per aver sbagliato il rapporto? Bene, queste piccole accortezze le si apprendono strada facendo. Purtroppo i nuovi ciclisti hanno la convizione sbagliata che usare tutti i rapportri, e di conseguenza usare spesso il cambio, sia deplorevole. Non so bene cosa si nasconda dietro questa strampalata teoria, ma vi assicuro che per molti neo ciclisti è molto più figo spingere il classico rapportone piuttosto che mantenre una cadenza di pedalata allegra, passatemi il termine, e agile. Quindi saper utilizzare bene il cambio e saper come e quando sfruttare tutta l’ampiezza dei rapporti è sicuramente un buon metodo per pedalare senza sfibrare i muscoli delle nostre gambe. Inoltre quando andiamo a comprare la bici diamo un occhio anche al gruppo e alla rapportatura della trasmissione: generalmente i modelli entry level sono montati con rapporti fruibili dalla maggior parte dei ciclisti, mentre può capitare che bici di alta gamma abbiano montate rapportature con un importante sviluppo metrico, fattore questo da controllare per non ritrovrsi con dei rapportoni impossibili da spingere.
Non vi spaventate la bici è anche leggerezza e divertimento, ad ogni modo per qualsisi dubbio esiste una rete capillare di officine, biomeccanici o rivenditori di bicicltette che sarà in grado di guidarvi verso la migliore scelta. Non sempre però i ciclisti decidono di scegliere la strada della consulenza per colmare le loro lacune, preferendo lanciarsi in riparazioni o montaggi improvvisati, rischiando di dover poi portare la bici in officina per finire il lavoro. Questo è uno di quegli errori che da giovane e da inesperto ciclista ho commesso anche io e come molti mi sono poi ritrovato a caricare la bici in auto per portarla da un meccanico con olta più esperienza della mia.
Man mano che starete in sella capirtere quanto sia affascinante e bello pedalare per ore all’aria aperta e un attimo dopo capirete anche quanto sia fondamentale la scelta di un buon vestiaro. Meglio spendere qualche euro in più su un buon pantaloncino dotato di un buon fondello piuttosto che ritrovarsi con spiacevoli infiammazioni che potrebbero tenerci lontano dalla bici. Proprio il fondello gioco un ruolo fondmantale sul nostro confort in bici che anche se per molti di noi è scontato, deve essere direttamente a contatto con pelle quindi indossato senza mutande.
Fin qui abbiamo parlato di questione tecniche ma molto altro c’è ancora da dire soprattutto per l’approccio alle sfide più difficili che troviamo in strada: una su tutte le salite. Anche se con il tempo imparerete ad apprezzarle, chi pedala da poco potrebbe addirittura spavantarsi difronte a dislivelli molto importanti. Cercate di pianificare il proprio giro per non dover scalre un’asperità. Quando si è agli inizi e si ha poca dimestichezza con la bici, con la fatica e poco si conosce il nostro corpo, sarebbe buona cosa affrontare con molto rispetto le salite, magari iniziando a salire lentamente senza mai strappare e cercando il così detto ritmo, solo successivamente e in prossimità della vetta si potrà aumentare il ritmo.
Infine, chi per la prima volta si approccia al bellismo mondo delle due ruote a pedali non dovrebbe mai sottovalutare il così detto rifornimento alimentare mentre si pedala, soprattutto per giri molto lunghi dove la fame o peggio la sete potrebbero giocare brutti scherzi. Normalemnte per uscite sopra le due ore dovremmo sempre prestare attenzione all’alimentazione o con delle barrette o con degli alimenti, come un panino, fatti in casa. Per l’idratazione invece la questione è molto più complicata, in particolare se lo sforzo è molto intenso, molto lungo e svolto in condizioni di forte caldo. In queso caso sarebbe più corretto parlare di integrazione dato che con il sudore oltre ai licquidi si perdono moltre altre sostanze che se non reintegrate potrebbero farci prendere qualche brutto spavento.
Insomma come avrete capito l’uscita in bici non è fatta solo di divertimento e pedalate ma anche di piccole cose che se fatte nel modo giusto possono rendere il nostro giro in bici piacevole e divertente. Non smettete mai di imparare cose nuove e ascoltate sempre chi ne sa più di voi, vedrete che il vostro bagaglio ciclistico si accrescerà permettendovi di superare nuovi e impensabili traguardi.
Buona allenmaneto,
Marco Gilardetti - 2021-09-20 18:14:37