La neuromodulazione dello stress è un concetto recente, molto complesso, ma che vale la pena di affrontare. Ci aiuta Stefano Ceccon, personal trainer, che già ci ha parlato dei test per la flessibilità e la mobilità articolare (e ci ha mostrato quali esercizi fare per migliorarle).

Che cos’è la neuromodulazione dello stress

È come l’organismo si interfaccia o gestisce tutto quello che arriva dall’esterno e dall’interno sotto forma di segnali stressogeni. Per stress si intende qualsiasi entità biologica e immunitaria (ma anche verbale, cognitiva, emotiva) che influisce sugli equilibri dell’organismo. Anche l’allenamento sportivo è uno stress per il corpo e l’atleta evoluto è una persona capace di interfacciarsi con il proprio stress.

Il sistema nervoso gestisce i vari tipi di stress biochimicamente, producendo cortisolo. Le situazioni incontrate durante il giorno hanno una diretta correlazione con la produzione di cortisolo, un ‘mediatore chimico’ che entra in gioco qualora il nostro corpo riconosce che quell’evento stressante per lui è un pericolo. Tutto influisce sul sistema nervoso, sulla produzione di insulina. Quando noi andiamo ad allenarci non facciamo altro che aggiungere uno stress a tutti quelli che quotidianamente dobbiamo affrontare.

Valutazione nel ciclismo

Le condizioni biologiche e del sistema nervoso influenzano la capacità di sopportare carichi di lavoro. È necessario quindi capire come modulare le scelte di allenamento in base a ‘come sta’ il nostro sistema nervoso. Quindi dobbiamo farci questa domanda: ‘il nostro organismo sarà in grado di assorbire e modulare un determinato carico di lavoro?’. Per fare ciò è fondamentale fare un’analisi con macchinari specifici come quelli di cui parla Ceccon e, prima di tutto, imparare a conoscere bene il proprio corpo.

In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali, Cetilar®Nutrition TA-SK