Elisa Longo Borghini: la maglia rosa è tua
Sguardo fisso in telecamera. Il cuore in subbuglio: i battiti accelerati sembravano arrivarle in gola. Sguardo determinato, dritto in telecamera: ‘Ora la maglia rosa è mia’. Quella che sembra la scena di un film in realtà è la prima intervista di Elisa Longo Borghini dopo la vittoria del Giro d’Italia Women 2024 domenica 14 luglio.
Una frase forte, decisa, pronunciata da chi probabilmente solo adesso è più consapevole di ciò che ha realizzato. L’epilogo di una settimana perfetta, la fine di un cerchio. La campionessa, infatti, aveva un conto in sospeso con il Giro, dopo che l’anno scorso non aveva potuto lottare per la vittoria a causa di un infortunio rimediato in seguito a una caduta.
Elisa Longo Borghini al Giro
Elisa era una delle favorite per la vittoria finale, ma ciò che ha fatto va ben oltre le semplici aspettative. La trentaduenne italiana che milita nella squadra Lidl-Trek non solo ha vinto il Giro d’Italia femminile 2024: l’ha dominato. Dalla prima tappa la tanto sognata maglia rosa è stata sua: una cronometro – quella di Brescia – che l’ha portata a commuoversi. Lacrime di rivincite, bocconi amari ingoiati che l’hanno resa ancora più forte. Gli infortuni e le malattie non le hanno mai impedito di crederci, di sperare in un ritorno alla vittoria. Lei, che comunque in questi anni ha vinto tanto, da campionessa qual è, ha sempre avuto fame di trofei.
La maglia rosa è diventata la sua armatura in un duello corpo a corpo con Lotte Kopecky, che ha continuato ad attaccare Elisa standole con il fiato sul collo. Cuore, gambe, testa: con tutta sé stessa, l’italiana ha difeso quella maglia. Le due hanno reso il Giro ricco di emozioni, culminate con il distacco prima della tappa finale: un solo secondo.
Quante cose si possono fare in un secondo?
Poche, perché con uno schiocco di dita quel secondo finisce. Nessun errore era ammissibile, soprattutto da parte di chi ha aspettato quel momento da tempo.
L’ultima tappa
Una settimana di grande ciclismo che dal nord Italia è giunta fino agli splendidi scenari abruzzesi, tra Pescara e L’Aquila. Qui si è tenuto l’ultimo atto ad alta tensione, con quel traballante secondo che ha inevitabilmente influenzato tutto il corso della tappa. Un’appassionante duello, quello tra Longo Borghini e Kopecky, a cui tutte le altre cicliste hanno fatto da comparse. Ognuna delle due ha messo in campo la sua strategia: se la prima voleva far andare via la fuga, l’inseguitrice voleva tenere chiusa la corsa per poi giocarsi gli abbuoni.
A Elisa piace il brivido, l’adrenalina. Le danno l’energia necessaria per essere lì, continuare a spingere anche quando la sfida è sempre più intensa. Con questo non aveva fatto i conti la belga, o, in caso contrario, non è stata pronta a sferrare il colpo decisivo.
Fino agli ultimi metri, Lotte è stata saggia. Dopo la salita di Castel del Monte, gli abbuoni Kim Le Court Pienaar (AG Insurance-Soudal), Franziska Koch (dsm-firmenich PostNL) e Ruth Edwards (Human Powered Health) sono andate in fuga, momento in cui ha deciso di giocarsi tutto nello strappetto finale di Acquasanta. La speranza era quella di creare un gap di almeno due secondi con Longo Borghini, che però non ha perso un metro. Elisa era lì, attaccata come un francobollo alla fuoriclasse belga, fino agli ultimi 150 metri: alla vista del traguardo è scattata con tutta la forza e le energie rimaste in corpo. Pedalata dopo pedalata, i pensieri di quegli allenamenti passati a chiedersi se ce l’avrebbe fatta si sono convertiti in ‘io ce la posso fare’.
Longo Borghini ha colto di sorpresa Kopecky ed è andata a prendersi quel Giro d’Italia che un’azzurra non vinceva dal 2008.
Un quarto posto che vale oro, anzi… rosa. Da 1 i secondi di distacco sono diventati 21. 20 secondi che sanno di resa e d’imposizione di chi ha contribuito a rendere così avvincente il Giro d’Italia Women 2024. Due donne con storie diverse, unite dalla passione per il ciclismo. Entrambe sotto i riflettori, anche chi, come Elisa, non ci vorrebbe stare.
Elisa nella storia dello sport italiano
Longo Borghini resta sempre in disparte, è fatta così, ma le sue vittorie dovrebbero essere al centro della narrazione sportiva italiana. Dai media non riceve però la copertura che merita.
In carriera ha vinto alcune importanti classiche come il Giro delle Fiandre (nel 2015 e nel 2024), la Strade Bianche (nel 2017) e soprattutto la Parigi-Roubaix nel 2022. Il Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta sono sempre stati una maledizione per lei.
Ora però la sua vita in bici è più rosa.
Il prossimo appuntamento per lei sono le Olimpiadi di Parigi 2024 dove punta a salire di nuovo sul podio della prova in linea, dopo i due bronzi conquistati a Rio 2016 e Tokyo 2020. La certezza è che non si fermerà qui. Continuerà a lottare per la vittoria, altrimenti non sarebbe Elisa Longo Borghini!
Crediti foto: profilo Instagram Elisa Longo Borghini (@elisalongob)
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