Dubai e Abu Dhabi Tour 2020
Mi è bastato un mese senza gare per spingermi ad accettare la collaborazione con RCS sport e cimentarmi in una nuova esperienza lavorativa nel mondo complesso dell’organizzazione degli eventi sportivi.
Così in men che non si dica mi ritrovo nel ciclismo pedalato che ha contraddistinto tutta la mia vita, in mezzo ad ex atleti e manager di riferimento del panorama organizzativo delle gare più importanti al mondo.
Per me è emozionante ripartire in trasferta con obbiettivi nuovi, in un mondo che conosco, ma mai abbastanza, e con persone che condividono la stessa passione.
Tornare a preparare la valigia, dopo così poco tempo passato dal mio “stop” alle competizioni, è stato un miscuglio di sensazioni, dalla malinconia di lasciare di nuovo casa e i miei cari, a la paura di quello che mi aspettava di fare, fino alla soddisfazione di tornare in gruppo, se pur ai margini.
Atterrato a Dubai, dove si è svolto il secondo UAE TOUR, ho iniziato a capire quanto fosse importante mettersi di nuovo in gioco e avere nuovi obiettivi per me è per il mio futuro.
Ho conosciuto persone nuove, ma non sconosciuti; lo staff di RCS sport che spesso incrociavo solo negli hotel, poi ex corridori come Marco Velo e Paolo Longo Borghini, entrambi si sono riconvertiti immediatamente a fine carriera, come sto facendo io.
I primi giorni di ambientazione, con i colleghi sulla corsa, li ho passati viaggiando da una macchina all’altra, poi in men che non si dica son salito sulla moto di Mario, un esperto motociclista di RCS, anche lui qua a Dubai.
È stata la mia prima esperienza in moto come passeggero dai tempi delle superiori a scuola.
Le paure sono subito scomparse e rimpiazzate dal senso di responsabilità in corsa della mia figura di “regolatore” in moto.
Armato di bandierina e fischietto, dovevo gestire il traffico ammiraglie, moto fotografi e invitati sulle “auto organizzazione”, tenendo sempre al sicuro i miei ex colleghi ciclisti.
Facile penserete, sarà come dirigere il traffico ad un incrocio, e in un certo senso è così, ma sei in moto ai 70km/h in strade strette e non sempre pulite, con un gruppo di 150/200 ciclisti che a suo piacimento accelera o frena; senza considerare le esigenze di ogni protagonista della “carovana” di automezzi che ci girano attorno a questo gruppo…
Bene, in tre giorni eccomi li, teso, ma deciso a provare a fare il meglio possibile, per me, per lo sport e per il futuro!
I valori che questo sport mi ha lasciato sono proprio l’impegno e la dedizione a qualcosa verso un obiettivo per il futuro.
Ora non pedalo più molto, ma faccio in modo che chi lo fa sia in completa sicurezza. Si conclude così la mia prima partecipazione come “Regolatore” in corsa.
Ci si vede alla prossima avventura sportiva.
Eugenio Severi - 2020-03-05 19:36:26