Alla scoperta del gravel

In questo articolo introduciamo il mondo del gravel: dai consigli di allenamento alle differenze con la bici da corsa e il bikepacking.

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Il gravel è sempre più in tendenza. Tutti ne parlano, sempre più gente utilizza questa tipologia di bici… ma cos’è? Da dove arriva? In questa nuova rubrica lunga 16 puntate, School of Gravel, Marco Aurelio Fontana ci aiuterà a scoprirne tutti i segreti: dal setup ai consigli di allenamento, dal bikepacking alle differenze con la bici da corsa.

Introduzione alla bici gravel

Il concetto di gravel è stato introdotto in America una quarantina d’anni fa. Queste bici permettono di andare su sentieri di ogni difficoltà, dai più facili a quelli tecnici, perché hanno il drop da strada con però le gomme da sterrato. La comodità della bici gravel inoltre ne agevola l’utilizzo, rendendola così adatta a tutti.

In aiuto vengono anche le caratteristiche tecniche della bicicletta. È infatti semplice, senza sospensioni e reggisella telescopici. Ciò richiede poca manutenzione anche se, come ben sappiamo, deve essere comunque fatta.

Gravel: bikepacking e gare

La bici gravel è una tipologia di bici principalmente utilizzata per lunghe distanze, tanto che è indicata per il bikepacking: è dimensionata per poter pedalare con i bagagli e i rapporti sono adeguati anche a fare salite che, con i carichi che arrivano anche ai 20-30 kg, sono più impegnative.

Come ogni movimento e trend in espansione, anche per la bici gravel sono state create delle competizioni. Tra America ed Europa vi sono differenze, con le prime che sono su lunghe distanze nel deserto e le seconde, organizzate dall’UCI, più veloci e competitive.

Differenze tra bici gravel e da corsa

Nonostante le competizioni, bisogna tenere presente che la bici gravel si differenzia da quella da corsa proprio per la sua natura originaria. Ecco alcune differenze:

  • altezza del movimento centrale: nella gravel è più alto perchè si passano ostacoli e si sta più in alto come setting
  • Geometria più rilassata: il carro posteriore è più lungo quindi meno reattivo, ma con lo spazio di passaggio di gomme più larghe (addirittura fino a 50 mm, di base 40-45 mm). All’anteriore invece la forcella è più aperta con un angolo di sterzo più morbido per evitare di chiudere troppo delle curve e a prendere dei colpi.

Ovviamente, a seconda delle esigenze si trovano modelli differenti sul mercato. A partire da bici più rilassate per il bikepacking fino a quelle più compatte se si vuole correre, ciò che conta per acquistare una bici da gravel è l’utilizzo che se ne fa. Se utilizzata in montagna, è maggiormente d’aiuto la gomma grossa, mentre in pianura e collina si prediligono delle gomme più scorrevoli.

Con il passare dei chilometri, utilizzandola, si capisce quale sia la tipologia di bici gravel migliore.

Tecnica e allenamento

Parlando di tecnica e allenamento, ecco alcuni consigli:

  • si deve allenare la parte più aerobica, in quanto si devono percorrere lunghe distanze. Per questo è importante saper gestire le proprie energie.
  • bisogna utilizzare la tecnica da ciclocross: quindi non essere passivi, ma saper modulare bene i freni. Inoltre, su sentieri che hanno sassi o radici, occorre frenare e far correre la bici in curva.

In collaborazione con Cetilar. Grazie a Shimano

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