2 itinerari gravel nella provincia di Treviso
Terra di mare, laghi, fiumi, colline e grandi montagne. E poi asfalto, strade bianche, sentieri e single track. Il Veneto è sicuramente una delle regioni italiane che più si presta alla bici in tutte le sue declinazioni e che ben si adatta al cicloturismo. In considerazione delle sue grandi possibilità ciclistiche, la bici gravel rappresenta forse il mezzo ideale per scoprire il suo territorio ricco di ciclovie e percorsi di campagna su strade secondarie che alternano spesso l’asfalto allo sterrato.
Ecco che, in collaborazione con Treviso.bike e l’associazione Ville Castelli Dimore, vi presentiamo due itinerari gravel molto diversi tra loro che rappresentano le varie facce della provincia di Treviso.
Itinerari gravel
Treviso.bike e l’associazione Ville Castelli Dimore ci hanno accompagnato per un weekend alla scoperta della provincia di Treviso che unisce ciclisticamente il mare alle colline e alle montagne e presenta percorsi per tutti i livelli di difficoltà con panorami sempre differenti. Grazie a questa collaborazione è stato possibile unire il tour in bici con l’ospitalità delle tipiche ville venete dove ritrovare abitudini antiche, cultura, piacere di vivere, gusto e natura.
1. Da Treviso al mare
- Distanza: 65 km (+ 30 km facoltativi)
- Dislivello: 45 m d+
- Partenza: sede di Treviso.bike (Treviso)
- Arrivo: Foce del Sile (o Punta Sabbioni per raggiungere Venezia)
La ciclovia del Sile rappresenta l’ultima parte di un percorso ben più lungo ed entusiasmante che parte da Monaco di Baviera e arriva a Venezia. Quasi completamente sterrata, segue fedelmente il corso del fiume Sile fino al mare con un percorso che permette di pedalare senza difficoltà in mezzo alla campagna e alla natura trevigiana. Si passa per alcuni paesi di provincia, oltre a quelli che sono stati luoghi importanti per i traffici fluviali con la Serenissima.
Percorso
Partiti dalla sede di Treviso.bike nella periferia est del capoluogo, si inizia a pedalare seguendo il corso del fiume verso sud lungo la restera, ovvero la riva un tempo impiegata dalle bestie da soma per il traino dei barconi. Questi erano storicamente gli snodi di traffico più importanti della città che proprio attraverso il Sile permettevano di trasportare merci e animali per e da Venezia. Dopo pochi chilometri bisogna scendere dalla bici: la ciclovia diventa infatti per qualche centinaio di metri una passerella di legno sul fiume. Da qui è possibile ammirare il Cimitero dei Burci, le storiche imbarcazioni a fondo piatto per la navigazione fluviale che servivano per questi traffici.
Si prosegue su un ampio percorso con alcuni tratti resi più stretti dalla rigogliosa vegetazione, dove si incontrano altri edifici industriali in disuso e fornaci abbandonate. Sempre seguendo fedelmente le ampie curve del fiume, si incontrano via via i paesi di Casier, Lughignano, Casale sul Sile, Quarto d’Altino fino a Portegrandi. Qui inizia la laguna di Venezia e l’itinerario cambia bruscamente direzione e modalità.
Si prosegue per un rettilineo di parecchi chilometri in direzione est. Arrivati a Caposile, ci si dirige verso sud. Negli ultimi chilometri prima di Jesolo il percorso diventa un’ampia strada sterrata da cui si vedono le numerose Bilance dei pescatori, tipiche casette sul fiume dove la pesca avviene per mezzo di ampie reti carrucolate verticalmente nell’acqua. Superato Jesolo si va in direzione Lido e si arriva alla foce del Sile. Qui la vera ciclovia termina, ma volendo si possono aggiungere qualche decina di chilometri verso Punta Sabbioni da dove si può raggiungere Venezia in traghetto.
Verso Venezia
Il proseguimento è in direzione ovest verso Cavallino, pedalando su una ciclabile in legno a lato della strada con una meravigliosa vista su tutta la Laguna nord di Venezia. Da qui, guardando verso nord-ovest, si può scorgere in lontananza la cima del Monte Grappa e tutta la dorsale delle Pre Alpi Venete. Dopo qualche chilometro si lascia la laguna per riprenderla poco più avanti girando a destra verso nord e proseguendo verso Lio Piccolo attraverso il ponte di Treporti. Ci si addentra così dentro la laguna dove termina il nostro itinerario.
Da qui Treviso.bike fornisce per i ciclisti anche con bici propria un servizio di trasporto fino a Treviso.
2. Anello nelle Terre del Prosecco
- Distanza: 60 km
- Dislivello: 1100 m d+
- Partenza e arrivo: Cison di Valmarino
Le terre del Prosecco non hanno bisogno di grandi presentazioni. Sono conosciute in tutto il mondo non solo perché facenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma soprattutto per il pregiato vino bianco che qui si produce. Inoltre, la seconda edizione del Mondiale Gravel, disputatasi in questi luoghi nell’autunno del 2023, ha dato un’ulteriore visibilità al territorio e alle sue potenzialità ciclabili. Sono stati infatti registrati centinaia di migliaia di download del percorso della gara da parte di appassionati in tutto il mondo.
Il percorso si presenta da subito aspro, pieno di continue salite e discese. Per i meno allenati è quindi consigliato un modello di bici con pedalata assistita.
Percorso
Si inizia a Cison di Valmarino scendendo verso Follina per strade secondarie e puntando verso ovest, per poi salire decisi dopo una svolta a sinistra a metà del rettilineo che porta a Premaor. La prima salita è abbastanza breve mentre la seconda, che parte sulla strada fra i paesi di Miane e Campea, presenta in pochi chilometri una serie di 4 o 5 rampe in cemento di qualche centinaia di metri ciascuna, con pendenze fino al 15% (davvero impegnative).
Il percorso prosegue in discesa, passando per Combai, fino a incontrare la terza salita di giornata, sterrata, fino al paese di Guia. Si continua poi sulla statale per un chilometro fino a Santo Stefano. Dopo il paese si svolta a sinistra su sterrato per andare a visitare L’Osteria Senz’Oste.
Dalla collina del Cartizze
Si pedala ancora in discesa per qualche chilometro attraversando la collina del Cartizze: 1 km quadrato rigorosamente con esposizione a Sud dove viene prodotta questa qualità di prosecco superiore molto apprezzata.
A Colbertaldo, poco oltre la metà del percorso, si va verso est per poi salire di poche centinaia di metri dapprima su strada sterrata, poi erbosa, con pendenze superiori al 20%. Finita la salita, il percorso scende ancora con pendenze di nuovo importanti fino alla statale per Col San Martino. Da qui l’itinerario prosegue su strade secondarie asfaltate nella parte più meridionale delle colline del Prosecco con saliscendi meno impegnativi, andando a incrociare l’itinerario di andata fra Combai e Guia e proseguendo sempre in direzione ovest fino a Premaor.
Prima dell’ultima salita per rientrare su Cison di Valmarino scendiamo da Rolle per qualche chilometro su asfalto per andare a visitare il Molinetto della Croda, uno degli angoli più suggestivi della Marca Trevigiana. Si ritorna indietro fino a Rolle e si sale un paio di chilometri per giungere a Zuel, per poi scendere a Cison e completare il nostro itinerario.
E se vuoi approfondire perché le bici gravel stanno conquistando il mondo, leggi questo articolo di Angelo Furlan.
In collaborazione con Treviso.Bike e l’associazione Ville Dimore Castelli.
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