Zona cambio: preparare al meglio ogni dettaglio

Zona cambio: preparare al meglio ogni dettaglio

Nicolò Ragazzo

L’importanza di preparare al meglio la propria postazione e la velocità di esecuzione dei movimenti in gara, sono due aspetti da non sottovalutare quando si parla di triathlon.

1 Ottobre 2021

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Una delle domande più rivolte ai triathleti è la seguente: “ma tutto di seguito?” seguita a ruota da: ma quindi pedalate tutti bagnati? La risposta è SI! Nuoto, ciclismo e corsa in una unica soluzione continuativa.E’ il bello di questo sport ed una delle caratteristiche principali della triplice. A tal proposito la zona cambio (Transition Area), ossia quella area appositamente adibita al cambio tra le discipline, svolge un ruolo chiave fondamentale.

L’importanza di preparare al meglio la propria postazione e la velocità di esecuzione dei movimenti in gara, sono due aspetti da non sottovalutare quando si parla del triathlon e più in particolare delle transizioni. Più la gara è importante e/o più corte sono le frazioni tanto più sale l’importanza di queste pratiche.

Parlando della zona cambio non si può non distinguere la T1 dalla T2.
La T1 ovvero la prima transizione è quella che avviene tra la frazione natatoria e quella ciclistica. La T2, ossia quella tra bici e corsa è più rapida della prima ma non meno importante, anzi.

Prima di affrontarle in gara però, è essenziale preparare al meglio ogni dettaglio e provare a non lasciare nulla al caso. Non che sia facile, ma essere consapevoli di come si prepara tutto l’occorrente ed essere pronti ad ogni singola azione, aiuta a rimanere più sereni e concentrati in fase di competizione.

Ci sono regole specifiche che disciplinano il regolamento in zona cambio, sia nel pre-gara che in movimento. Una di queste ad esempio esige il casco allacciato quando si entra e quando si esce. Questo sia durante l’allestimento che nelle fasi più concitate di gara, dove è possibile slacciare il casco soltanto dopo aver deposto la propria bicicletta.
Ogni concorrente ha una postazione identificata da un numero (o il proprio cognome e nazione in caso di gare internazionali) alla quale deve fare affidamento per riporre il materiale.

 

 

Come preparare la zona cambio

La zona cambio viene allestita da ogni singolo concorrente come meglio crede (sempre nel rispetto dei regolamenti).

Prima della gara è opportuno disporre adeguatamente tutto il necessario secondo uno schema abituale. È essenziale riporre all’interno del proprio spazio la bicicletta, con tanto di casco e occhiali (se graditi). Poi ancora, le scarpe da corsa ed eventuali cappellini, integratori o piccoli asciugamani che posso essere utilizzati dagli atleti a seconda delle loro esigenze. Le scarpe da bici vengono attaccate ai pedali della bicicletta e con l’aiuto di alcuni elastici vengono posizionate parallelamente al terreno, in modo da facilitare in fase di gara il calzare veloce della scarpa. Per rendere ciò più veloce si utilizza del borotalco o della vaselina.

È molto importante pensare ed immaginare tutti i movimenti che andranno eseguiti in gara, dal semplice percorso di arrivo e uscita per la zona cambio ai gesti più tecnici da realizzare.

Bisogna avere dei riferimenti esterni per trovare il proprio posto in zona cambio. Si possono visualizzare alberi, transenne, pali o quant’altro. Basta avere in memoria un’idea abbastanza precisa di dove sia situata la propria posizione.

 

La zona cambio: in gara

Durante la gara non sempre si riesce a mantenere un’alta lucidità, per questo bisogna essere consapevoli e preparati. In primo luogo occorre sapersi togliere la muta in fretta e ricordarsi di riporla nello spazio apposito, che può essere una vaschetta di plastica o più semplicemente dietro le scarpe da corsa.

Una volta tolta la muta e lasciati cuffia ed occhialini, occorre infilarsi il pettorale ed allacciarsi il casco. In questa fase si possono mettere anche gli occhiali, a meno che non si preferisca per esigenze varie indossarli in bicicletta o in altre occasioni.

È importante conoscere la mount line e la dismount line, ossia quelle linee sull’asfalto che indicano rispettivmente il punto preciso dopo il quale e prima della quale è obbligatorio salire e scendere dalla propria biciletta.

Oltre a questo, bisogna essere consapevoli di come muoversi per entrare in zona cambio; soprattutto dopo la frazione di bici. Bisogna cerare di avvantaggiarsi sul gruppo o per lo meno cercare di entrare il più avanti possibile, perché ogni secondo è prezioso!

Al rientro in zona cambio, dopo aver pedalato, inizia la T2! Va rimosso il casco (rigorosamente davanti al proprio numero), girato il pettorale e vanno infilate rapidamente le scarpe da corsa. Ogni atleta sceglie come meglio crede l’ordine della “fasi obbligatorie” e altre eventuali azioni da porre in essere per concludere la gara come programmato.

È importante considerare le transizioni come una quarta disciplina del triathlon e pertanto allenarle e curarle nel dettaglio, così come si cura la tecnica nelle altre discipline.

Allenare il gesto, la ripetitività e la velocità aiuta la performance e l’esecuzione tecnica.

 

 

 

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