Lo Shield applicato alle Pegasus 36 e Pegasus Turbo 2.

Lo Shield applicato alle Pegasus 36 e Pegasus Turbo 2.

Andrea Toso

Per correre sotto la pioggia come in una giornata di sole, Nike ha adattato la tecnologia Shield per rendere impermeabili le Pegasus 36 e le più reattive Pegasus 2 Turbo.

14 Novembre 2019

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In questi giorni di maltempo e pioggia, Nike ha creato un evento ad hoc in collaborazione con Mister Running per presentare e testare la linea invernale.

E dato che ai matti ed al meteo non si comanda, alla partenza della corsa da piazzale Olivetti a Milano ci siamo ritrovati solo con una ventosa serata ma asciutta, correndo alla ricerca di pozzanghere per testare davvero la membrana Shield. L’evento è stato comunque divertentissimo, con chiacchiere con i pacers, compagni di squadra milanesi e team Nike, gentilissimo nell’accoglienza e perfetto nell’organizzazione, ma entriamo nella review delle scarpe testate. 

Partiamo col dire che le Pegasus sono le Pegasus, la sensazione rimane la medesima, avendo usato già la 36ma edizione della scarpa iconica della casa di Beaverton mi ritrovo “a casa” appena calzata, l’intersuola in Zoom è la medesima disposta senza soluzione di continuità dal tallone fino all’avampiede, quindi l’ammortizzazione è garantita, il drop rimane di 10 mm, tallone alto 22mm avampiede a 12, la tomaia è ovviamente più solida, la membrana impermeabile Shield e le cuciture sigillate garantiscono il piede asciutto dalla pioggia anche entrando nelle pozzanghere, (test effettuato!). Il piede è già immobilizzato dalla calza-linguetta e una volta allacciata la Pegasus si sente ancora più la stabilità, ben maggiore che con il modello tradizionale, dato che si rinuncia ai cavetti Flywire per garantire l’impermeabilità (meglio evitare aperture della tomaia), recuperando una allacciatura “old style” con fori passanti che bloccano circa 2 cm il laccio, creando un vincolo diverso, che può piacere o meno. Personalmente ho apprezzato, nelle chiacchiere con i runners del gruppo test, ho sentito lamentare un’iniziale chiusura eccessiva, sensazione poi svanita. Ovviamente bisogna adeguarsi alla necessità di sigillatura scegliendo una scarpa Shield, basta lavorare un attimo sull’allacciatura per assestarla al proprio piede, la calzata risulta identica.

La battistrada ha un disegno simile alle Pegasus 36 tradizionali, ma la gomma è diversa per una trazione diversa in condizioni estreme, il disegno dei tasselli diventa a triangoli anziché a pentagoni creando una continuità più fitta denominata “Storm Tread”.

La tomaia ha stampe catarinfrangenti per flashare con i fanali delle macchine e rendere i runners sempre visibili, su punta, Swoosh, tallone e linguetta, che si integrano nei colori della scarpa, quella testata in nero con tallone viola e inserti argentei, intersuola bianca.

E se le Pegasus 36 Shield è molto simile alla sorella estiva, quando si entra nel mondo Turbo 2 Shield, si rimane affascinati dalla linea più aggressiva di una scarpa alta alla caviglia, che garantisce una protezione dall’acqua davvero a livelli altissimi, con una ghetta con velcro che si adatta alla caviglia evitando l’ingresso accidentale e talvolta inevitabile di pioggia, neve o fango. E nel creare l’isolamento ottimale sono stati inseriti diversi elementi che la rendono davvero bellissima e, come da regola di Nike, innovativa.

Andiamo a spogliare questa nuova Pegasus Turbo 2 Shield.

Dicevamo che c’è un utilissimo velcro a chiudere la caviglia per aderire e non lasciare passare importanti quantità di acqua, scendendo per aprire la scarpa c’è una zip obliqua termo nastrata, ovviamente, che da sotto il malleolo esterno arriva all’alluce, incrociando tutto il piede, sotto cui c’è la calza traspirante fatta di trimesh e una parte superiore un neoprene leggerissimo comunque traforato, con due asole interne per calzare agevolmente. L’allacciatura è stata eliminata nella classica modalità e sostituita da quattro fettucce elastiche, fisse nella parte anteriore ed un velcro che permette di adattare le due alte a seconda del collo del piede, efficace nella combinazione con la zip che assesta la tomaia esterna elasticamente a tutto il piede.

Per assestare la ghetta esterna in Shield, è stata aggiunta una ulteriore asola sopra il tallone. La pianta è piuttosto stretta per garantire precisione nella spinta, ma è identica a quella della traspirante.

La Turbo 2 Shield mantiene le caratteristiche che la rendono così reattiva confrontata alla sorella Pegasus 36, quindi la mescola Nike Zoom X sommata a Nike React non necessita di “aria” per un ritorno di energia ideale, ed il battistrada ha una modifica  nella zona anteriore centrale rispetto al tradizionale per aumentare il grip.

Il colore testato è un accattivante nero viola con suola gialla fluo con diversi inserti catarinfrangenti argentei, perché come per la Pegasus 36 Shield e tutta la linea di abbigliamento invernale l’idea di sicurezza correndo al buio se non in condizioni di cattiva visibilità come con la pioggia, la sicurezza di farsi vedere è fondamentale.

Ultima chicca tipica di Nike, le scarpe sono ambedue personalizzabili in colori e scritte, una differenza si 20€ dai listini che sono per la Pegasus Turbo 2 Shield di € 202,00 e per la Pegasus 36 Shield € 131,00.

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