Corsa e clima: come gestire gli sbalzi di temperatura

Corsa e clima: come gestire gli sbalzi di temperatura

Riccardo Mares

Quanta incidenza ha il clima sulla corsa? Tanta. Però, a dispetto di molti altri sport outdoor, la corsa è quello più responsivo: con un po’ di accorgimenti possiamo sempre uscire a correre, o quasi. La fattibilità dipende decisamente di più dalla follia del soggetto e dai giorni che mancano alla gara… ;-)

3 Settembre 2018

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Dal punto di vista fisico ci sono almeno tre fattori ambientali che influiscono pesantemente sulla prestazione: la quantità di ossigeno nell’aria, la quantità di umidità, la temperatura. Se il fattore ossigeno è un fenomeno che si riscontra praticando attività fisica in quota (o sott’acqua…), umidità e temperatura sono in costante mutamento.

Non è un caso che Nike, per sfidare il muro delle due ore, abbia organizzato il Breaking2 con una maniacale attenzione alle condizioni climatiche, in particolare per temperatura e umidità. Così riporta il Corriere dello Sport:

percorso super piatto, temperatura ideale di 11 gradi, vento assente, forse un filo di umidità (79%) in più rispetto al previsto

Senza scendere in tecnicismi sul comportamento del fisico umano, l’aumento della temperatura porta il cuore ad un lavoro superiore, al fine di garantire un raffreddamento corporeo e un mantenimento della temperatura ideale. Non è una cosa banale: questa nostra caratteristica ci ha permesso di distinguerci tra gli animali e diventare cacciatori “lenti”, come descritto in modo colossale nel libro iconico Born to Run. Gli altri animali devono fermarsi per abbassare la temperatura, l’uomo riesce a farcela in autonomia, magari solo rallentando.

Stesso comportamento in caso di umidità: non è ancora chiara la correlazione tra l’aumento dei battiti e l’umidità ma una ricerca di Heart, riportata in questo articolo, spiega la correlazione sia scientificamente comprovata. Anche sua altezza Steve Magness riporta la relazione umidità sforzo, nel suo libro The Science of Running, legando l’effetto alla difficoltà del corpo di evaporare in condizioni afose.

Come si veste il runner?

La prima risposta che mi viene è “poco”. I problemi di adattamento nella corsa sono decisamente più legati a caldo e disidratazione piuttosto che al freddo. La corsa ha un ampio dispendio energetico, molto più che il ciclismo, e bisogna sempre fare attenzione a non andare troppo “in temperatura” perché i rischi di collassi o congestione ci sono.

Personalmente mi è successo un paio di volte, nella maledetta mezza stagione, di aver esagerato con il vestire (anche solo una felpa in più) e la temperatura è andata fuori controllo: bisogna fermarsi!

Quindi, appena arriva il caldo spogliamoci, quanto più possibile. Esistono sul mercato anche prodotti che si presentano come miracolosi, ma è fondamentale avere sempre il totale controllo del nostro corpo. Nel caso della sete il consiglio, se si corre con eccessivo caldo, è quello di bere con periodicità: bere quando si ha sete potrebbe essere troppo tardi ed è meglio prevenire quello che Giacomo Pellizzari nel suo “Ma chi te lo fa fare?” chiama “Cotta”.

Con il freddo invece il consiglio è quello di vestirsi a strati e iniziare a spogliarsi prima di sentire eccessivamente caldo. Già dopo due o tre chilometri ci trasformiamo in efficienti caldaie e il nostro corpo ha bisogno di respirare. Quindi ben venga abbigliamento tecnico in grado di scaldare e allo stesso tempo permettere la traspirazione, ma spie accese prima dell’ebollizione e vai con la svestizione. Cosa lasciare ben coperto? Testa, mani e polpacci (su cui però io personalmente non sopporto nulla).

Soluzioni Alternative

Con il freddo se possibile puntare alle ore più calde della giornata, anche solo per godere di raggi di sole. D’estate puntare alle prime ore del mattino, dove temperatura e umidità sono al minimo. Qualcuno opta per la tarda serata, ma io non sopporto la calca d’umido e preferisco godermi il sole che nasce. Sono un albarunner, non posso farci nulla.

I più fortunati possono eventualmente andare a correre lungo la spiaggia, lungo il lago o magari in meravigliose stradine montane: per chi invece è legato alla città, bisogna trovare soluzioni fantasiose.

Poi ci sono quelli che prediligono tapis roulant e climatizzatore, ma quello è un altro modo di vivere il mondo della corsa che io non condivido: per me parte integrante della corsa è proprio quello di uscire e probabilmente anche mettermi alla prova con caldo e freddo.

Detto questo spero di averti convinto: il clima non è una scusa abbastanza buona per poltrire. Quindi freddo o caldo alza le chiappe ed esci a correre. Poi torni a casa, doccia, ti connetti e mi lasci un commento: alla prossima ;)

 

Photo by Nicolas Hoizey

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Riccardo Mares - 2021-10-07 09:01:19

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