AfterShokz Air: musica a conduzione ossea
Probabilmente AfterShokz Air è uno dei prodotti più innovativi sul mercato dell’audio portabile.
Prima o poi un giro di corsa con la musica lo facciamo tutti, poi c’è chi se ne è innamorato totalmente e chi la usa alla bisogna. Sicuramente l’arrivo di piattaforme come Spotify, la presenza praticamente totale delle radio digitali e piani dati per smartphone lowcost, hanno contribuito all’abitudine di essere musicodipendenti.
La cosa essenziale per godere appieno della musica è dotarsi di un medium per ascoltarla e nel caso della corsa non basta abbia buone qualità sonore ma deve essere per lo meno: leggero, impermeabile, stabile e mi sentirei di aggiungere anche senza fili. Spoiler: per il nuoto… stay tuned!!!
Il mondo delle auricolari ha subito diversi step: dalle classiche tonde con spugna alle in-ear, dalle cuffie ultra light alla rivoluzione portata da Apple con le AirPod. In parallelo il costante miglioramento della tecnologia Bluetooth a favore di qualità del suono e consumo ridotto della batteria.
Ma c’è un altro player che ha tirato una forte zampata a suon di tecnologia, ovvero l’azienda di “Siracusa” (East Syracuse, NY) che ha rielaborato il brevetto di conduzione ossea dell’audio di Voxtech usato per l’attrezzatura militare e l’ha reso disponibile al pubblico dal 2011: AfterShokz.
Il funzionamento di queste mini cuffie portatili è abbastanza semplice da spiegare e lo farò introducendo proprio la descrizione che è presente nel loro sito:
Semplificando per non appesantire il post, l’orecchio umano funziona sostanzialmente grazie alla membrana chiamata timpano che vibra in base alle onde sonore che si incanalano all’interno dell’orecchio tramite il canale uditivo e le vibrazioni mettono in moto gli ossicini: da lì parte la generazione dello stimolo nervoso che nel nostro cervella viene rielaborato in suono.
Le AfterShokz Air, trasmettendo le vibrazioni all’osso del volto prossimo all’orecchio, le fanno pervenire direttamente agli ossicini.
Il più grande pregio di questa tecnologia è quello di lasciare le orecchie totalmente libere e consentire al canale uditivo di continuare a percepire i suoni all’esterno: questo è assolutamente fondamentale, soprattutto per chi corre in zone in cui è necessaria attenzione ambientale (nella confezione mettono un paio di tappi per chi vuole isolarsi!).
A rendere questo prodotto eccezionale è la sua stabilità: io ho un orecchio fatto strano ed ero costretto ad usare le vecchie auricolari con spugna, ormai disponibili solo con filo. Le in-ear mi davano problemi di pressione all’orecchio e altri modelli non mi stavano assolutamente dentro, con un continuo fastidio durante la corsa.
Un amico m’ha suggerito “prova queste” mandandomi un video live che purtroppo non ho salvato: Gareth sei veramente un folle! Così non appena ne ho avuto la possibilità ho fatto il test.
In primis ho valutato la qualità dell’accessorio: un po’ più intrusivo rispetto ad una auricolare, in quanto si appoggia sopra le orecchie, ma dopo pochi minuti ci si dimentica di averle e soprattutto i comodi comandi permettono di gestire volume, risposta telefonica e cambio canzone con facilità. Se porti berrette o scaldacollo in testa devi trovare il giusto “equilibrio” con loro, in quanto c’è l’archetto posteriore, ma basta davvero un minimo di impegno ed abitudine.
Qualità del suono? Incredibile la sensazione di avere quattro orecchie così come la faccia degli amici quando gliele ho fatte provare.
Superata la conditio sine qua non ho deciso di capire se veramente le AfterShokz Air erano stabili e quale miglior test di un bel trail? Location: Colli Euganei, discesa del monte Ricco. Evito di descrivere a parole il resto, ho fatto direttamente un video:
Non mi dilungo in altri dettagli tecnici, lascio a chi vuole approfondire il piacere di sfogliare online le schede e le varie recensioni. Dico solo che ci sono principalmente due modelli: Air da 30 g e Titanium da 36 g. Le caratteristiche tecniche sono le medesime così come la durata della batteria, pari a 6 ore di audio. Prossimamente ci saranno delle novità… ma non posso dire altro.
Detto questo io ho già infilato lo smartphone con Spotify pronto a partire nel marsupietto e le mie AfterShokz Air in testa: oggi ho un test sugli 8 km, come sempre in #albarunner e solitaria, ma ho bisogno di una carica in più! Rock’n’Roll Baby: Here We Go!
Buone corse.
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