Le palette, accessori utili nell’allenamento di nuoto
Quando si pensa al potenziamento della propria bracciata, la prima cosa che viene in mente è un accessorio: le palette.
Le palette sono lo strumento prediletto nei lavori di forza ma non tutti sanno che in realtà ce ne sono di varie tipologie, con forme e funzioni diverse.
In questo articolo, parleremo dei modelli più diffusi di palette, che hanno come obiettivo l’incremento della forza. Il loro utilizzo però va fatto con cautela e solo quando si raggiunge un buon livello di tecnica, altrimenti potrebbe essere controproducente.
Che cosa sono le palette?
Un attrezzo di plastica, dotato di lacci o stringhe in cui infilare le dita e il polso, che aumentano la superficie delle mani, quindi aumentano l’area con cui si fa presa sull’acqua.
Esistono palette di varie dimensioni, tipicamente si consiglia di non esagerare con la grandezza, di preferire quelle piccole alle grandi prendendo un modello la cui superficie sia 1,5/2 cm al di fuori di quella della mano.
Inoltre, ci sono modelli dalle forme più particolari studiate e create per migliorare la tecnica e correggere specifici aspetti della bracciata, come ad esempio quelle a forma di 8 che obbligano a tenere mano, polso e avambraccio nella posizione corretta o le Agility che non hanno elastici, ma solo un foro in cui inserire il pollice ed obbligano così all’esecuzione corretta della bracciata e alla gestione della pressione esercitata sulla mano per mantenere in posizione la paletta.
A cosa servono?
L’aumento della superficie delle mani incrementa notevolmente la resistenza all’acqua principalmente nella fase di trazione e spinta.
Di conseguenza vengono utilizzate soprattutto per allenare la bracciata e la parte superiore del corpo poiché i muscoli vengono sollecitati molto di più rispetto alla nuotata pura, senza palette, ponendo quindi attenzione sulla forza.
La superficie ampia della paletta permette di sentire bene il punto di ancoraggio, il momento della fase di presa in cui la mano aggancia l’acqua e di applicare una forza maggiore necessaria a spingere la maggiore acqua tirata verso la fine della bracciata.
I contro?
– Perdita di sensibilità.
Le palette, infatti annullano la sensibilità della mano e provocano sensazioni diverse, talmente diverse che solitamente quando ci si toglie le palette si ha l’impressione di girare le braccia a vuoto, di non avere acqua sotto le mani da prendere e spingere.
– Richiedono una buona tecnica di base e controllo del gesto.
Senza questi presupposti, il loro utilizzo diventa rischioso ed inutile poiché l’aumento della forza richiesto porterebbe ad un ulteriore peggioramento della nuotata e difficoltà di gestione della bracciata stessa. Anche se ci fosse dunque un miglioramento dal punto di vista della forza, questo non si tradurrebbe in un miglioramento della prestazione, che anzi potrebbe addirittura peggiorare.
– L’elevata sollecitazione sulla spalla aumenta il rischio di infortunio alla spalla, su questo potete approfondire anche leggendo l’articolo dedicato.
Come utilizzarle e alcuni esempi di esercizi
Per prima cosa ci tengo a sottolineare che è fortemente sconsigliato l’utilizzo delle palette nella fase di riscaldamento. Sicuramente entrare in acqua ed iniziare la propria sessione di nuoto indossandole non è una buona idea: è una pratica che non porta ad alcun risultato, il vostro corpo non è ancora caldo e non è pronto a sostenere lo sforzo richiesto dall’attrezzo; il rischio di infortuni facendo così aumenta notevolmente.
Prima di introdurre nelle vostre sessioni lavori di potenziamento attraverso le palette, raggiungete almeno una buona tecnica poiché l’incremento della forza richiesta potrebbe andare a inficiare la correttezza del gesto e il maggior sforzo non porterebbe ad alcun guadagno in termini di prestazione, rendendo l’utilizzo delle palette inutile.
Per quanto possa essere piacevole e gratificante nuotare con le palette (che bella la sensazione di spinta maggiore che danno eh?) fate attenzione a non esagerare con i volumi nuotati con questo attrezzo: l’utilizzo deve essere sempre moderato e proporzionato alla vostra condizione e al periodo di allenamento. In un allenamento di 2,5 km fare 1 km di palette è troppo!
Verificate infine che la dimensione scelta sia proporzionata alla vostra mano e che riusciate a gestirla correttamente.
Per un lavoro dal punto di vista del potenziamento, prediligi distanze tra i 25 e i 100 metri, considerando di nuotare facendo attenzione alla forza impiegata. Lavorando sulle distanze brevi dei 25 metri puoi, quando avrai raggiunto un po’ di esperienza, aumentare la velocità e la frequenza della bracciata cercando di non andare a diminuire la forza.
Esempi di lavoro possono essere:
- 4×75 stile con palette rec. 10”/15” ;
- 16×25 palette rec.5”/10” ;
- 4×100 palette rec. 15”/20” ;
- 4×25 palette max velocità rec.10”/15”
Un passo in più?
Dopo una serie di palette nuotate ad andatura aerobica costante puoi inserire uno spunto di velocità.
All’inizio sembrerà di girare le braccia a vuoto, cercherete la frequenza ma attenzione anche a ricercare l’utilizzo della stessa forza di prima!
Esempio:
6×50 stile libero con palette rec. 10”
-> seguiti da 4×25 stile libero alla massima velocità con recupero non totale esempio 15”
In conclusione, nuotare con le palette è un lavoro sicuramente utile al potenziamento della bracciata ma va fatto con consapevolezza e attenzione!
Ricordiamo poi che la tecnica non si impara con le palette, ma ci sono delle palette tecniche che aiutano a perfezionare alcuni aspetti della bracciata. Quindi prima di allenare la forza, meglio verificare la propria nuotata, si otterrà molto di più dal miglioramento della tecnica che dall’incremento della forza della bracciata.
Daniele Parisi - 2022-01-14 19:27:29