Via Francigena for All: percorsi accessibili in bicicletta in Val di Susa

Scopri il progetto della Regione Piemonte, Via Francigena For All, attraverso un suggestivo itinerario ciclabile nella Val di Susa, tra paesaggi mozzafiato e storia millenaria.

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Dopo aver corso nel Canavese, continua il viaggio alla scoperta del progetto della Regione Piemonte Via Francigena for All, che mira a rendere questo percorso accessibile a tutti e tutte. In questo articolo mostriamo 35 km da percorrere sulla ciclovia in Val di Susa, pedalati insieme all’atleta paralimpico Andrea Pusateri.

Francigena For All: la Via Francigena accessibile a tutti

Via Francigena For All è un progetto della Regione Piemonte che ha l’obiettivo di rendere la Via Francigena accessibile e fruibile da tutti e tutte: normodotati, atleti, famiglie e persone con disabilità. Grazie all’installazione di pannelli tattili lungo il percorso, realizzati con materiali resistenti agli agenti atmosferici e dimensioni adattate per persone in sedia a rotelle e bambini e bambine, chiunque godere della bellezza di questi luoghi.

I pannelli includono contenuti informativi, immagini e brevi descrizioni delle località di sosta, accessibili anche alle persone con disabilità visive e uditive grazie alla realizzazione in rilievo. Inoltre, grazie a un QR code, è possibile accedere a video in tre lingue che raccontano il progetto Via Francigena for All.

Val di Susa: il paradiso della bicicletta

Tra le zone del Piemonte attraversate dalla via Francigena, e che includono un tratto del progetto Via Francigena For All, c’è la Val di Susa, perfetta per essere scoperta in bicicletta.

Non vi sono solo percorsi montani per mountain bike, ma anche itinerari più accessibili che collegano comuni, paesini e borghi storici. Tra questi, la Ciclovia Francigena, che include appunto un tratto del progetto Via Francigena for All. Dominato dalla maestosa Sacra di San Michele e dal Rocciamelone, il percorso attraversa borghi antichi, castelli e monumenti, offrendo scorci mozzafiato che raccontano la storia millenaria della valle, dalla preistoria alla contemporaneità.

La ciclovia è adatta a tutti e tutte ed è accessibile tutto l’anno, con collegamenti alla rete ciclabile della Corona delle Delizie. Lungo il percorso, le stazioni ferroviarie facilitano l’accesso alla ciclovia grazie a collegamenti regolari. La rete di accoglienza per i ciclisti conta più di 50 operatori, offrendo servizi di ristorazione, alloggio e noleggio di biciclette e e-bike.

Il percorso: Avigliana-Villarfocchiardo

Da Avigliana, sul Lago Piccolo, il tratto di via Francigena For All in Val di Susa si sviluppa su un percorso di 35 chilometri pianeggianti fino a Villarfocchiardo, attraversando la natura e costeggiando strade asfaltate e sterrate. Il percorso è davvero accessibile, con anche numerosi bike club e punti di ristoro lungo il tragitto.

Come nel Canavese, anche in Val di Susa lungo il percorso sono presenti aree di sosta sostenibili. Accessibili, offrono tavoli e sedute adatte anche a persone in sedia a rotelle e dispongono di supporti e attrezzature per la manutenzione delle biciclette. Sono presenti inoltre prese di corrente per ricaricare le bici elettriche e non solo, oltre ad una lavagna per scrivere messaggi e una libreria.

Oltre alle aree di sosta, vi sono lungo il percorso alcuni punti di interesse, tra cui monumenti, borghi e luoghi leggendari che si possono scoprire grazie all’accessibilità garantita.

Sacra di San Michele

Sacra San Michele

Anche se il percorso è prevalentemente pianeggiante, è possibile affrontare una salita sul monte Pirichiriano per raggiungere la Sacra di San Michele, uno dei luoghi simbolo della Via Francigena in Val di Susa e della Regione Piemonte. La strada è impegnativa, quindi per chi ha difficoltà motorie è consigliabile arrivare in macchina, utilizzando poi i tre ascensori che dal parcheggio portano direttamente all’abbazia.

Costruita tra il 983 e il 987, la Sacra è uno dei più grandi complessi religiosi romanici d’Europa. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore della fede e popolo cristiano, la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 km che va da Mont Saint Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia attraversando le principali abbazie europee.

La storia, il valore spirituale e il paesaggio che la circonda hanno ispirato Umberto Eco nella stesura del suo romanzo Il nome della Rosa rendendola una meta imperdibile per chi visita la valle. 

Sant’Ambrogio di Torino

Con una breve deviazione, si consiglia di visitare il borgo medievale di Sant’Ambrogio di Torino, che conserva le mura antiche, la parrocchiale barocca di San Giovanni Vincenzo e il castello. Da qui, lungo la mulattiera secolare, si sviluppa il sentiero pedonale che porta alla Sacra di San Michele.

Il borgo è noto anche per le paste di meliga, fragranti biscotti al burro e farina di mais, celebrati ogni settembre con una sagra.

Valsusa Bike Experience: strutture ricettive

Un progetto della valle dedicato ai ciclisti è la Valsusa Bike Experience che mira a potenziare i servizi dedicati ai ciclisti in tutta la valle. Un’ampia rete di strutture si sta attrezzando per offrire manutenzione delle biciclette e punti di ricarica. Oltre ai bike club, partecipano al progetto anche gli hotel, che stanno attivando servizi come la lavanderia, utile per chi fa bikepacking.

Percorrendo la via Francigena, è possibile sostare presso alcune di queste strutture che partecipano al progetto.

Bicigrill San Michele

Nei dintorni di Sant’Ambrogio di Torino si trova il Bicigrill San Michele. Questo punto di ristoro, situato lungo la ciclovia, offre supporto con manutenzione bici, punti di ricarica e stalli sicuri.

Cascina Roland

Ad un paio di chilometri dalla meta del tratto di Via Francigena For All in Val di Susa, Villarfocchiardo, è situata Cascina Roland, un’antica casaforte del ‘500, ora Albergabici accessibile sia ai ciclisti che ai disabili, custode di una storia leggendaria.

Masso davanti a Cascina Roland, leggenda Orlando furioso

Si narra infatti la leggenda di Orlando Furioso, che, arrabbiato per aver perduto l’amata, avrebbe tagliato con la sua spada Durlindana un grande masso situato accanto alla cascina. La divisione netta e lineare delle due parti mantiene vivi ancora oggi questi racconti leggendari.


In collaborazione con Visit Piemonte

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