Come usare al meglio l’e-bike
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Tempo di vacanze estive, tempo di attività sportiva all’aperto. Tra quelle più quotate: andare in bicicletta.
E le e-bike costituiscono una realtà ormai consolidata, poiché offrono a tutte tutti – all’interno di un gruppo famigliare o di amici – di fare insieme sport all’aria aperta, condensando anche i tempi, visto che le e-bike consentono di inserire in una pedalata di un paio d’ore due o tre salite (e relative discese).
Naturalmente c’è sempre un prezzo da pagare, e nel caso delle e-bike dobbiamo considerare l’elevato prezzo iniziale, l’usura supplementare dei componenti, e il peso delle bici stesse prima di decidere se fanno davvero al caso nostro.
Quindi il modo migliore, soprattutto quando si è in vacanza, è noleggiare una e-bike, affidandosi a mani esperte, che ci guidino nella scelta del mezzo ottimale per le nostre necessità: dai tour in famiglia alle esperienze più adrenaliniche.
Se siamo biker esperti, ci vorrà un po’ di tempo per adeguare il nostro stile di guida al peso supplementare, ma dopo il periodo di adattamento iniziale, saremo assuefatti dalle salite e discese extra che potremo fare. Inoltre, anche se è possibile lasciare che il motore si prenda tutto il merito (e lo sforzo), ci si può comunque allenare riducendo la potenza o non fermandosi per respirare in cima a ogni salita.
Se invece siamo alle prime armi, le salite che di solito ci intimidiscono non saranno più un ostacolo all’esplorazione della natura.
Continuiamo a leggere per scoprire come ottenere il meglio dalla nostra e-bike in modo semplice e rapido.
- Come calcolare l’autonomia
- Come aumentare l’autonomia
- Come superare la salite tecniche
- Come scegliere il supporto migliore
Come calcolare l’autonomia
Sebbene esistano numerosi strumenti online per la stima dell’autonomia della batteria, le variabili in gioco sono talmente tante che possono essere considerate solo una guida approssimativa. Il modo migliore per scoprire la distanza percorribile dalla nostra nuova e-bike con una singola carica è… l’esperienza.
Registriamo le nostre uscite e annotate le condizioni del percorso, i livelli di assistenza utilizzati e la batteria rimanente, in modo da poter fare un confronto con la distanza percorsa e l’altitudine guadagnata. Una volta creata una banca dati di uscite, avremo un’idea molto più precisa della nostra autonomia ogni volta che andremo in un posto nuovo.
Per darvi un’idea di cosa aspettarci nel mondo reale: per un ciclista di 70-75 kg con condizioni di terreno asciutto, si ottengono circa 1.600 metri di dislivello positivo con una batteria da 600-700 Wh con un’assistenza intermedia.
Perché valutare in primo luogo i metri di dislivello invece della distanza percorsa? Semplice, il motore consuma molto di più quando si sale, e teoricamente la batteria durerebbe per sempre – o quasi – se si pedalasse in pianura al di sopra della soglia di sblocco di 25 km/h.
Come aumentare l’autonomia
- assicuriamoci che la batteria sia il più vicino possibile alla temperatura ottimale prima di partire, e non lasciamola in luoghi eccessivamente freddi o caldi, in inverno o in estate
- usare la modalità Eco il più possibile (ci dispiace, ma non ci sono trucchi magici!)
- mantenere la bicicletta adeguatamente lubrificata
- assicurarsi che i rotori dei freni non sfreghino, che la pressione degli pneumatici sia corretta e che le sospensioni siano ben tarate
- cercare un disegno del battistrada più scorrevole per il retrotreno e magari anche una mescola più dura.
La cadenza di pedalata, poi, è fondamentale per far funzionare al meglio il motore. Cerchiamo di rimanere oltre le 50 pedalate al minuto, con un’azione fluida. In questo modo si assorbirà meno potenza dal motore, ottenendo il meglio per l’erogazione ma anche per la durata. In alternativa, mettere a punto i vari livelli d’assistenza, sia per cucire la bici sui vostri gusti e le vostre abitudini, sia per massimizzare l’autonomia e quindi il divertimento.
Infine cerchiamo salite scorrevoli e con fondo compatto, riduciamo le accelerazione e decelerazioni improvvise.
Come superare le salite tecniche
Le e-bike in particolare possono diventare non solo fedeli compagne per esplorare la natura ma anche mezzi perfetti per godersi le salite tecniche. Le salite ripide, accidentate e scivolose sono davvero divertenti su una e-bike, ma ci sono alcuni accorgimenti che fanno la differenza, perché non è un semplice ‘siediti sulla sella e pedala forte’.
- Il primo passo è abbassare la sella di 2-3 cm, che farà un’enorme differenza quando si affrontano le salite tecniche. Possiamo sempre rimanere seduti, ma questo spazio aggiuntivo ci permetterà di muoverci sulla bici, se necessario, consentendo alla ruota posteriore di arrampicarsi e di superare gli ostacoli mentre il motore continua a spingere: il che significa che possiamo quasi ‘galleggiare’ sopra la bici mentre avanza.
Si tratta di una tecnica particolarmente utile anche per superare gli scalini. Con il comando del ‘telescopico’ a portata di pollice, possiamo alzare e abbassare rapidamente la sella e riportarla all’altezza corretta non appena riteniamo che la sfida sia superata. - Il secondo fattore in gioco è la cadenza: se di solito facciamo girare le gambe in salita, sulle rampe tecniche potrebbe valere la pena rallentare leggermente il ritmo. Infatti, se i piedi girano in continuazione, è molto più probabile sbagliare la pedalata e toccare il terreno. Rallentando leggermente la cadenza, potremo fare affidamento sull’assistenza del motore per mantenere lo slancio in modo più prevedibile e più facile da correggere nel caso in cui dobbiamo muoverci improvvisamente sulla e-bike per ritrovare l’equilibrio.
- Ogni volta che cambiamo rapporto, dobbiamo ridurre leggermente la pressione sui pedali. Questa riduzione temporanea della potenza applicata consente alla catena di passare alla marcia successiva con maggiore precisione e fa sì che la trasmissione duri più a lungo. Con le e-bike che utilizzano un motore per erogare più potenza, questo è ancora più importante, poiché la catena subisce una forza così elevata che, se non si fa attenzione, si rischia di danneggiarla. Esercitiamoci quindi a capire i tempi di cambiata prima di affrontare una salita ripida, perché il ritardo del motore ci costringerà a reimparare quando è più sicuro cambiare. Se lo facciamo bene, però, la nostra trasmissione durerà più a lungo e i nostri cambi di marcia saranno più silenziosi.
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Come scegliere il supporto migliore
Selezioniamo una modalità d’assistenza e un rapporto del cambio adatti per il terreno che stiamo affrontando.
La pazienza è il fattore chiave su una e-bike, infatti la salita è più efficace quando viene fatta con una marcia facile, dove il motore può assisterci con la massima efficienza. Il consiglio è rimanere in un range di pedalata tra 60 e 80 al minuto, in modo che la potenza erogata sia fluida e costante, al pari della nostra azione sui pedali, senza picchi. Solo così la e-bike ci ripagherà con la massima trazione, per arrivare alla fine della salita con il massimo divertimento e la massima soddisfazione.
In ogni caso, le diverse modalità d’assistenza vanno sempre adattate al terreno di gioco e al nostro stile di pedalata e guida.
Evitiamo di abusare del supporto intermedio: le salite con pendenza dolce e fondo compatto si affrontano meglio in Eco, con un’erogazione regolare della potenza e un risparmio della batteria.
La modalità Turbo – o Boost – può darci una spinta decisa in uscita di curva, ma se il terreno è morbido o scavato è più probabile che faccia solo girare la ruota posteriore a vuoto, facendoci perdere tutta quella preziosa aderenza.
Solo quando avremo il pieno controllo della e-bike, sfruttare le modalità intermedie, giocando sempre con cadenza di pedalata e rapporto del cambio, per vedere come questo modifichi il modo di comportarsi della e-bike sui sentieri.
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