Revisione dell’ammortizzatore della bici: guida completa

Scopri in questo articolo come fare una revisione dell’ammortizzatore per ottimizzare le performance della bici grazie a Simone Fabbri

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La manutenzione regolare è il segreto per mantenere la bici sempre efficiente. Tra gli interventi più importanti, seppur spesso sottovalutati, c’è la revisione completa del corpo ammortizzatore, un’operazione che dovrebbe essere eseguita almeno una volta all’anno per garantire alla bici prestazioni ottimali.

Questo componente, fondamentale per il comfort e la sicurezza, è soggetto a stress costante e all’infiltrazione di agenti esterni come acqua e fango. Anche se non sempre eseguita per mancanza di strumenti o competenze tecniche, questa operazione permette di verificare lo stato interno del meccanismo, prevenendo danni maggiori e prolungandone la vita utile. In questo articolo scopriremo insieme al nostro meccanico di fiducia, Simone Fabbri, perché e come eseguire una corretta revisione dell’ammortizzatore, passo dopo passo.

Operazione preliminare

La prima operazione consiste nello smontare l’ammortizzatore dalla bici utilizzando una chiave esagonale da 5 mm. Durante questo passaggio, è fondamentale prestare attenzione alla posizione degli eccentrici, responsabili della regolazione dell’angolazione del telaio. Sebbene sia un’operazione relativamente semplice, va eseguita con cura anche in assenza di una revisione completa della sospensione.

Gli eccentrici e le parti che sfregano contro il telaio devono essere periodicamente ingrassati per evitare scricchiolii o danneggiamenti. Una lubrificazione regolare consente di smontare il tutto senza difficoltà, mentre la mancanza di manutenzione rende il processo più complesso. Anche una semplice pulizia di queste parti può prevenire usura e danni futuri, garantendo una maggiore longevità della bici.

Gli spacer

Il primo elemento del corpo dell’ammortizzatore da affrontare sono gli spacer, ovvero i distanziali. Questi componenti possono differire in dimensione tra ancoraggio superiore e inferiore. È essenziale non confonderli durante il processo, anche se alcuni produttori li realizzano della stessa dimensione. Gli spacer superiori solitamente restano fissi, poiché il corpo dell’aria si sfila da sotto; quelli inferiori, invece, devono essere rimossi con attenzione.

Si consiglia di disporre tutti i componenti smontati in ordine e in modo da non perderli, per facilitare il successivo rimontaggio. Per rimuovere gli spacer inferiori, è necessario fare leva con un cacciavite sul corpo dell’ammortizzatore. È importante evitare di danneggiare la superficie.

All’interno della boccola a U, oltre allo spacer, si trova una piccola guarnizione. Questa ha la funzione di proteggere la boccola dall’ingresso eccessivo di acqua, che potrebbe consumarla e compromettere lo spacer principale. La guarnizione va controllata e, se necessario, sostituita per mantenere l’integrità dell’intero sistema.

Smontaggio del corpo ammortizzatore

Lavorare sul corpo dell’ammortizzatore richiede particolare attenzione, soprattutto per via della pressione elevata e della struttura interna composta da due camere (positiva e negativa). A differenza della semplice pulizia del fodero della forcella (per approfondire leggi l’articolo dedicato alla pulizia della forcella), questa procedura presenta rischi maggiori e necessita di strumenti specifici. Ecco come procedere in sicurezza.

1. Rimozione dell’o-ring e preparazione

Il primo passo consiste nel rimuovere l’O-ring che regola il fondo corsa, il sag o la corsa dell’ammortizzatore. Questo componente è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema, quindi è necessario conservarlo con cura per il rimontaggio.

2. Svuotare l’Aria dalle Camere

Prima di procedere allo smontaggio, è indispensabile svuotare completamente l’aria dall’ammortizzatore per evitare scatti improvvisi o danni.

1. Rimuovere il tappo dell’aria: utilizzare un cacciavite e un pezzo di carta per sgonfiare gradualmente la camera pneumatica.
2. Attenzione alla pressione residua: può accadere che la camera negativa contenga più aria del dovuto, specialmente se le parti di scorrimento sono asciutte. Questo potrebbe causare uno “scoppio” simile a quello di un palloncino quando l’ammortizzatore viene aperto.
3. Camera di compensazione: l’aria passa dalla camera positiva a quella negativa per migliorare la sensibilità dell’ammortizzatore. Tuttavia, un eccesso d’aria nella camera negativa può complicare lo sgonfiaggio.

3. Smontaggio del Corpo dell’Aria

Per smontare il corpo dell’ammortizzatore, sono necessari:
– Una morsa: per mantenere il corpo stabile durante l’operazione.
– Una frusta specifica: ideale per svitare il corpo senza danneggiare le decal o la struttura.

1. Proteggere la superficie: se la frusta mostra segni di usura, utilizzare una protezione (ad esempio un pezzo di camera d’aria) per evitare danni estetici.
2. Sgonfiare completamente: assicurarsi che l’aria sia totalmente scaricata dalla camera pneumatica. Non toccare la valvola del bladder, che pressurizza il circuito idraulico, per non compromettere il funzionamento dell’ammortizzatore.
3. Sbloccare il corpo: stringendo con la frusta e applicando una forza graduale, svitare il corpo dell’ammortizzatore. Una volta allentato, continuare a mano.

Eventuali problemi

Durante lo smontaggio del corpo ammortizzatore, potresti incontrare alcune difficoltà che richiedono attenzione.

Se il corpo dell’ammortizzatore risulta particolarmente duro da svitare, il problema potrebbe derivare dalla presenza di aria residua all’interno. In alternativa, una guarnizione di tenuta secca potrebbe essere la causa dell’elevata resistenza. È importante agire con cautela per evitare danni.

Un altro problema frequente è uno “scoppio” improvviso durante l’apertura. Questo fenomeno si verifica quando l’aria non è stata completamente scaricata o quando si è accumulata in eccesso nella camera negativa. Questo accumulo può avvenire per vari motivi, come un difetto nelle parti di scorrimento o un’errata manutenzione. Per questo, è sempre consigliabile utilizzare strumenti adeguati e protezioni come occhiali o un sacchetto contenitore per prevenire rischi.

Pulizia

Prima di procedere con la pulizia del corpo ammortizzatore, è importante organizzare l’area di lavoro e avere una vaschetta pronta per raccogliere l’olio, evitando dispersioni. Qualsiasi problema rilevato durante lo smontaggio, come il distacco del separatore in teflon che sostiene la guarnizione principale, deve essere risolto subito riposizionandolo correttamente. Questo elemento è essenziale per garantire il buon funzionamento del sistema.

A differenza degli ammortizzatori a molla, i modelli ad aria integrano un cilindro idraulico collegato a un serbatoio pressurizzato. Sebbene siano componenti separati, lavorano insieme per assicurare prestazioni ottimali. L’olio presente nel cilindro, pressurizzato tra 12 e 16 bar, si deteriora nel tempo, anche se la bici non viene utilizzata. Questo rende indispensabile una revisione periodica per preservare la qualità e il funzionamento della sospensione.

Durante la pulizia, è fondamentale non rimuovere la guarnizione principale, poiché un’eventuale danneggiamento potrebbe richiedere la sua sostituzione. Una volta completata l’operazione, lo spessore della guarnizione va riposizionato con cura.

Oltre alla pulizia, questo processo permette di controllare lo stato dell’idraulica. Un sistema in buone condizioni reagisce prontamente sia al blocco che allo sblocco dell’ammortizzatore.

La lubrificazione è l’ultimo passo, ma non meno importante. Viene applicato uno strato sottile di grasso sulla guarnizione principale e sul raschiapolvere per assicurare una tenuta ottimale, oltre che sul corpo dell’ammortizzatore per facilitare lo scorrimento delle tenute dell’aria. Utilizzando la giusta quantità di lubrificante, il sistema risulta protetto senza accumuli eccessivi.

Fase di chiusura e rimontaggio

Chiusura del corpo ammortizzatore

La procedura di chiusura dell’ammortizzatore richiede la stessa attenzione dello smontaggio e l’utilizzo della morsa per mantenere il corpo stabile. Iniziare avvitando manualmente quanto possibile, quindi completare l’operazione con la frusta, avendo cura di pulire accuratamente ogni componente prima di procedere.

Un dettaglio importante da tenere a mente è l’applicazione di grasso e lubrificante: questi devono essere utilizzati esclusivamente all’interno del sistema. Applicarli sulla parte esterna non solo è inutile, ma aumenta il rischio che sporco e detriti si accumulino, causando potenziali problemi di funzionamento.

Dopo aver sigillato il corpo, asciugare accuratamente tutte le superfici. A questo punto, è possibile ricomporre i componenti nell’ordine corretto:
1. Posizionare la guarnizione che indica la corsa.
2. Inserire gli spaziatori con le relative guarnizioni.

Sebbene si possa già gonfiare l’ammortizzatore in questa fase, è preferibile farlo una volta reinstallato sulla bici per garantire un gonfiaggio più preciso e funzionale.

Rimontaggio sulla bici

Il rimontaggio dell’ammortizzatore sulla bici inizia generalmente dal **pivot superiore**. Iniziare avvitando manualmente per evitare danni alla filettatura. Una volta fissato il primo punto, gonfiare l’ammortizzatore per consentirne l’estensione, facilitando l’ancoraggio al telaio nella parte posteriore.

Attenzione alla pressione:
– Durante il primo gonfiaggio, la pressione sarà inizialmente concentrata nella camera positiva. La camera negativa si riempirà correttamente solo quando si utilizzerà la sospensione, ad esempio saltando leggermente sulla bici.
– Per questo motivo, dopo aver fatto lavorare la sospensione a terra, è consigliabile controllare nuovamente la pressione e regolarla se necessario.

Considerazioni finali

Gli imprevisti che possono sorgere durante queste operazioni, come difficoltà nel serraggio o componenti che non combaciano perfettamente, sottolineano l’importanza di eseguire il lavoro con attenzione e con gli strumenti adeguati. Nel caso di dubbi o mancanza di attrezzature specifiche, è sempre meglio rivolgersi a un professionista.

Infine, è fondamentale indossare protezioni adeguate, come occhiali e guanti, per garantire la propria sicurezza durante tutto il processo. L’attenzione ai dettagli e la manutenzione periodica dell’ammortizzatore sono essenziali per mantenerne l’efficienza e prolungarne la durata.


In collaborazione con Beta Utensili.

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