Come si guida una gravel? Impara le basi
Avete comprato la gravel? Bravi! E’ l’ultima moda, ci sono tanti eventi, bei percorsi vicino a casa, ci mettete le borse e ci fate le vacanze.
Ma c’è un ma. Come si guida? Si sale e si pedala?
Avete comprato la gravel? Bravi! E’ l’ultima moda, ci sono tanti eventi, bei percorsi vicino a casa, ci mettete le borse e ci fate le vacanze.
Ma c’è un ma. Come si guida? Si sale e si pedala?
Certo, ma la bici gravel è una via di mezzo tra una bici da corsa e una MTB, quindi ci sono alcuni accorgimenti per guidarla al meglio sui ogni terreno, essere efficaci e non farsi male.
Scopriamo oggi, in questo video di school of cycling, la tecnica base per guidare una gravel.
Vi ho detto che una gravel è una via di mezzo tra una Bici da corsa e una Mountain bike, se volete approfondire abbiamo fatto anche una puntata dedicata alle differenze che trovate qui su Endi Channel.
In pratica la gravel assomiglia un po’ alle prime MTB, quelle in acciaio degli esordi di Tom Ritchey, Ned Overend e di tutte le leggende degli anni ‘80 e ‘90. La tentazione ovviamente è di non andare solo sulle strade bianche o ghiaiose ma di provare quella bella strada dove si può andare con la MTB front. Non è impossibile ma nemmeno facilissimo, quindi vediamo alcuni consigli tecnici.
La posizione in pianura
Su sterrato, a differenza che su strada, non c’è slancio e la scorrevolezza è limitata, quindi si è sempre “in tiro”, bisogna sempre pedalare e si fa più fatica.
State quindi ben rilassati e in una posizione comoda, non troppo bassa,
mica siete Van Der Poel alla “Strade bianche”.
Braccia rilassate, peso bilanciato, braccia flesse e gomiti “morbidi” e cercate di seguire il terreno con una giusta cadenza…
La posizione da tenere in sella è molto diversa da quella da strada, deve essere più da MTB: un po’ più più avanzata rispetto al tubo sella e anche più inclinata in avanti. Il manubrio si può alzare un po’, così potrete stare belli saldi in presa bassa senza problemi in discesa.
La cadenza, appunto: pedalate con ua buona agilità, sulle 70 pedalate al minuto, avrete trazione pronta e non vi stancherete troppo. Alzatevi in piedi, quando serve: per seguire le asperità della strada, per avere più controllo. Seguite una traiettoria: un cambio repentino di direzione può fare in modo che l’anteriore si chiuda, visto il poco grip, e si finisce per terra anche in pianura in un attimo.
Occhio alle foto e ai selfie. Su strada ne fate tante ed è già pericoloso ma quando vedo quelli su sterrato coi telefoni in mano mi si chiude la vena. Occhi sulla strada e mani sul manubrio che basta un dosso, una pietrolina e siete per terra. Fatele da fermi le foto, e non ditemi che siete esperti perché capita a tutti.
In salita
Sulla bici da corsa si pensa a spingere e basta in salita mentre sulla gravel, se non siete messi bene, si tende a slittare.
Il peso e il baricentro devono quindi essere spostati sulla ruota posteriore. Se la salita è ripida dovrete stare seduti, anche se vi viene da alzarvi.
Soprattutto su sconnesso e fango! Lì dovrete dare il meglio di voi stessi in fatto di bilanciamento e anche avere i rapporti adatti.
In discesa
Teniamo il peso bene indietro e stiamo in presa bassa. Cerchiamo di prendere le linee giuste.
Curvare in discesa: sull’asfalto tendiamo a piegare e a cercare il punto di corda ma piegare sulla ghiaia diventa difficile. L’approccio dev’essere più morbido e attento.
In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali
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