Come guidare una gravel in salita
Parliamo di salita, il “pane” di ogni ciclista. Ma siamo in salita con una gravel, una bici leggera ma rigida, reattiva e scorbutica, non certo una MTB che con le sue geometrie e uno o più ammortizzatori aiutano a salire al meglio.
Amici di Endu, benvenuti a questa nuova puntata di School of cycling.
Oggi parliamo di salita, il “pane” di ogni ciclista. Ma siamo in salita con una gravel, una bici leggera ma rigida, reattiva e scorbutica, non certo una MTB che con le sue geometrie e uno o più ammortizzatori aiutano a salire al meglio. La gravel non ha niente di tutto questo, la gravel va guidata anche in salita per non slittare e scaricare a terra tutti i nostri watt.
In salita, su un terreno dissestato sarà necessario spostare il busto a seconda della condizione del terreno: questo lo farete allontanando o avvicinando il busto al manubrio con le braccia, utilizzandole come un ammortizzatore naturale. In alcuni tratti, nei più tecnici, sarà necessario alzarsi in piedi e spostare il peso del corpo in avanti o indietro per ottenere trazione e alleggerire la bici sull’avantreno o sul retrotreno per scavalcare gli ostacoli.
Per prendere dimestichezza con queste manovre sarà necessario scegliere un tratto in salita moderatamente sconnesso e imparare gradualmente a fare queste piccole compensazioni in avanti o indietro fin quando vi verranno del tutto naturali.
Riguardo all’e-bike voglio sfatare un mito: quello secondo il quale con la pedalata assistita non si fa fatica. Non è assolutamente vero! La pedalata assistita ti consente di continuare a pedalare, di avvicinarti o di riavvicinarti, dopo un lungo stop, al mondo del pedale. Si suda, si va in posti belli e ci si prende un caffè, un gelato, una birretta, meglio se con gli amici: ed è anche questo il senso della bicicletta.
Come ha detto il grande filosofo e amante della bicicletta, Marc Augé: pedalo, dunque sono.
In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali & Ethic Sport.
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