Come è fatta una mountain bike – Scegli quella giusta
Chiunque abbia messo piede in un negozio di bici, si sia avvicinato a un bike park o a una competizione di MTB, sa che là fuori c’è un’abbondanza di bici. Inoltre, la frequentazione di siti specializzati e del mondo dei social network, che scrivono costantemente di termini come cross country ed enduro, rende le cose ancora più complicate.
Può essere molto difficile scegliere la migliore mountain bike per il vostro stile di guida, una volta che avete superato la naturale fase da principiante e state iniziando a capire cosa vi piace di più. L’aspetto positivo è che ci sono alcune regole generali che definiscono in quale categoria si collocano le bici, per rendere il processo decisionale più semplice e rapido. Continuate a leggere per trovare prima un riassunto delle basi del mountain biking, e poi il magnifico ventaglio di soluzioni che l’odierno mercato offre per soddisfare tutti i gusti.
Front o full suspended
Due sono le principali categorie: hardtail e full suspended. Le prime, note anche come front, hanno solo una sospensione anteriore con la parte posteriore rigida (da cui il nome hardtail, “coda rigida” in italiano). Le seconde, note anche come biammortizzate, sono per l’appunto definite dall’avere sia la sospensione anteriore sia quella posteriore.
Le hardtail sono più economiche, poiché ci sono meno componenti in gioco, anche se il mercato offre modelli di alta gamma a prezzi elevati. Sul lato economico dello spettro, le front sono solitamente progettate per il cross country e l’escursionismo sui terreni più facili. Questo significa che si possono pedalare ovunque, dalle strade sterrate ai singletrack, ma faranno fatica quando i sentieri diventano più tecnici.
Diversi marchi producono hardtail che sono pensate per una guida più aggressiva. Queste bici sfruttano il classico design essenziale a diamante – triangolo anteriore e carro posteriore – ma la loro geometria è più rilassata per una maggiore stabilità e un controllo superiore in discesa. Queste hardtail presentano anche forcelle anteriori con escursione superiore, pneumatici più robusti, e reggisella telescopici.
All’estremità superiore troviamo front con telaio in fibra di carbonio e progettate per le competizioni. Queste bici sono estremamente leggere ed efficienti, utilizzate per le gare che presentano tanta salita o in ogni caso sentieri più veloci. Quando i trail diventano più ruvidi e tecnici, gli atleti usano invece le equivalenti full suspended.
Le biammortizzate sono raggruppate in molte più categorie rispetto alle front, andando dal cross country al downhill passando per trail riding ed enduro. Va notato che molte bici sono offerte in entrambe i diametri ruota 29er e 27,5 pollici. Molti brand hanno anche configurazioni Mullet con diametro misto 29/27,5” per anteriore/posteriore, prevalentemente orientate a utilizzi enduro e gravity.
Cross country
La disciplina regina del mountain biking è attualmente dominata dalle biammortizzate, nate per le competizioni al livello più alto, invece gli amatori preferiscono ancora la più essenziale front suspended.
Queste bici presentano una geometria più “chiusa” rispetto ad altri tipi di mountain bike, essendo progettate per la pura velocità ed efficienza. In genere non hanno più di 120 mm di travel su entrambe le sospensioni, con il design del carro ammortizzato che è ottimizzato più per l’efficacia in pedalata che nell’assorbimento degli urti.
Nel complesso, le sospensioni di una bici da cross country non devono sprecare la potenza impressa dal ciclista sui pedali. Ogni produttore realizza questo obiettivo in modo diverso, anche se negli ultimi anni è sempre più diffuso il cosiddetto schema Pivotless in cui un carro realizzato in un singolo pezzo di carbonio è collegato al triangolo principale tramite un corto leveraggio che aziona l’ammortizzatore, sfruttando la flessione controllata della fibra per replicare il perno che è stato eliminato a favore della leggerezza. Esistono sospensioni evolute come il sistema a valvola inerziale Brain di Specialized, altrimenti la piattaforma elettronica Live Valve di Fox utilizzabile da tutti i marchi e presente solo sui modelli ai vertici delle rispettive gamme.
La tendenza emergente del cosiddetto Downcountry prende l’efficienza di una full suspended da cross country unendola alla versatilità di una trail bike. Sono bici intorno a 120 mm di travel, con geometrie leggermente più rilassate e specifiche che aumentano la capacità in discesa, come pneumatici più ampi e tassellati, cockpit più corti e ampi, e reggisella telescopici con abbassamento superiore. Le Downcountry sono diverse dalle trail bike per il semplice motivo che i telai sono nella maggior parte dei casi derivati da quelli da XC, cambiando leveraggio del carro per montare un ammortizzatore più lungo, con una forcella dalla corsa più elevata e dalla struttura più solida, al pari dei componenti opportunamente dimensionati.
Trail bike
Il trail riding e le relative bici da trail si riferiscono a quello che può essere pensato come la forma più pura della mountain bike. Le trail bike sono progettate per divertirsi il più possibile su qualsiasi terreno ed essere tanto capaci in salita quanto in discesa. Riassumendo, sono delle vere e proprie tuttofare. Anche se una volta questo genere di MTB non erano né carne né pese, i progressi tecnologici le hanno rese davvero accattivanti per diventare la bici unica per la maggior parte degli appassionati.
Una moderna trail bike ha una geometria più rilassata rispetto a una cross country, non così rilassata come una da enduro. Queste bici a tutto tondo sono forse la categoria più ampia del mountain biking, variando da 130 a 150 mm di escursione per le sospensioni. Un reggisella telescopico non può mancare, così come freni più potenti e gomme più ampie e robuste di una XC. I modelli a vocazione più discesistica presentano spesso un montaggio di chiara ispirazione enduro, che in ogni caso non snatura l’anima del mezzo.
Se per il cross country il diametro ruota 29” è quello dominante, in questa categoria inizia a fare capolino quello 27,5” insieme alla configurazione mista Mullet.
Enduro
Le bici da enduro sono un’emanazione diretta delle competizioni omonime, dove gli atleti competono su un lungo percorso pieno di trasferimenti in salita seguiti da impegnative discese cronometrate.
Sono MTB progettate per essere in grado di scalare sino alla cima della montagna, ma brillare davvero solo sulla via di ritorno al fondovalle. Per questo motivo, sono caratterizzate da più di 150 mm di travel per le sospensioni e da un telaio che bilancia rigidità e robustezza, con una geometria rilassata di stampo racing. I componenti sono studiati per gestire i rigori di un terreno impegnativo e sconnesso. Se la trail bike è una tuttofare, allora la bici da enduro è la sorella maggiore con l’ago della bilancia orientato verso le prestazioni in discesa.
Prima dell’avvento del formato di gara enduro, queste bici erano descritte come all-mountain, un termine passato di moda, usato per definire quelle full suspended con travel compreso tra 140 e 160 mm, pensate idealmente per le lunghe cavalcate alpine sui terreni più vari.
Downhill
Le bici da downhill sono pensate per una sola cosa: scendere dal cancelletto di partenza a monte al traguardo a valle nel più breve tempo possibile. Sono completamente ottimizzate per le piste da discesa più impegnative, assolutamente impedalabili in salita.
Le MTB da discesa hanno in genere intorno a 200 mm di travel su entrambe le sospensioni e componenti super solidi. Ciò che distingue le bici da downhill sono le forcelle a doppia piastra, spesso accompagnate da ammortizzatori a molla anche se in questo mondo sono sempre più diffuse le sospensioni ad aria. Molti marchi producono freni, trasmissioni e altri componenti dedicati alla discesa per il semplice motivo che questa disciplina è così specifica e punitiva per il mezzo.
Questione di sfumature
Con i miglioramenti nel design e nelle tecnologie, le bici stanno iniziando a sfumare le linee di confine tra le diverse categorie. Per esempio, una full da 150 mm è una trail o una enduro? Non è semplice rispondere a questa domanda, questo è uno dei motivi per cui si dovrebbe sempre provare una bici prima di acquistarla per capire se e adatta alle caratteristiche individuali e ai terreni affrontati abitualmente.
Uno sviluppo interessante negli ultimi anni è il Downcountry, altrimenti noto come cross country aggressivo. Le attuali full da Downcountry sono caratterizzate da una geometria meno racing, facendole assomigliare a delle trail bike particolarmente adatte a essere “scannate” sui sentieri più lisci e veloci, senza perdere tutta la loro proverbiale efficienza in pedalata.
Il freeride, o park riding, è un altro esempio. Ormai non ci sono più vere bici da freeride, come agli albori del mountain biking. Per girare in bike park, o affrontare linee super ripide e tecniche appositamente scolpite dai trail builder, molti useranno bici da downhill agendo in modo opportuno sulla geometria e/o sul diametro ruota come consentito da molti marchi leader di mercato, altri invece enduro dal travel più sostenuto e con specifiche adeguate allo scopo. Quelle che si vedono spesso nelle competizioni Slopestyle o Big Mountain, come l’icona Red Bull Rampage, sono dei prototipi che difficilmente vedranno la produzione di serie. Spostandoci al Dirt Jump, le bici sono in prevalenza hardtail, con ruote da 26”.
Il mondo è bello perché è vario. E nella mountain bike c’è tanta varietà quanta bellezza. Oggi gli appassionati possono davvero scegliere e personalizzare la loro bici, in base allo stile di riding e ai sentieri che percorrono. Il modo migliore per capirlo da soli è iniziare a pedalare e seguire il divertimento.
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