Tenere la destra, sicurezza in bicicletta

Tenere la destra, sicurezza in bicicletta

Andrea Toso

In bicicletta tenere la destra è un dovere quanto un diritto che non sempre è possibile rispettare, ma gli automobilisti non lo immaginano.

4 Maggio 2021

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Per noi ciclisti tenere la destra è un diritto ed un dovere.

Finché si scherza si scherza: prendeteci in giro dicendo che le mucche sanno stare in fila e noi no, lamentatevi che talvolta stiamo appaiati e non sempre rispondiamo elegantemente ai clacson delle automobili, ma tenere la destra per noi è necessario e vogliamo farlo.

Ma voi automobilisti, avete idea di cosa significhi tenere la destra in bicicletta?

Il ciclismo, il nostro sport, la nostra passione, quello che porta pochi eletti a partecipare a grandi Giri ed alle Classiche, si svolge con solo un casco come protezione, una bici con copertoni larghi pochi cm, che siano da strada, gravel o mtb, e non sempre questo mezzo dispone di ammortizzatori, anzi: cerchi e telaio possono essere in carbonio per essere più leggeri e performanti, per trasmettere meglio la potenza dai pedali alle ruote, e sentiamo ogni minima ruga dell’asfalto sulla sella.
Ma si che lo sapete…

Se siete automobilisti avete ben idea dello stato delle strade italiane, dello stato dell’asfalto, del volume delle buche, della quantità dei tombini, si che lo sapete.

Avete presente quanto sia fastidioso e pericoloso fare lo slalom tra le buche ed i tombini, lavori di fibra mal riparati, fognature, e tutti i rattoppi che vengono fatti sulle strade italiane, specialmente quelle secondarie?
Si lo sapete perché lo fate anche voi con l’auto finché è possibile. Oltre ci penseranno gli ammortizzatori, anche se rumore e vibrazioni daranno tanto fastidio.
Statali e provinciali sono un po’ meglio asfaltate.

tenere la destra

Ma noi ciclisti, per non fare la fine della rana che attraversava la strada nel videogioco degli anni 80, preferiamo le strade minori, talvolta strette, in cui spesso l’asfalto è davvero un disastro e tenere la destra diventa un’impresa epica.
Davvero, ci sto pensando da un paio di settimane, tenere la destra è davvero difficile: buca-sterrato-tombino-asfalto rovinato, e poi rattoppo-radice sporgente-tombino di nuovo-rallentatore…

L’automobilista medio adesso starà imprecando dicendo che noi ciclisti dobbiamo stare nelle piste ciclabili, che sono le nostre “riserve” e là dobbiamo stare, le strade per le auto.
Ammesso ci fossero abbastanza ciclabili percorribili (in Italia rispetto al resto dell’Europa siamo indietro di 50 anni se bastano) queste piste sono dei ghetti in cui, per strani motivi, quando non ci sono automobili parcheggiate, i tombini sembrano riprodursi e le radici degli alberi sono libere di procreare. Una pista (dal web: striscia circolare di terreno con fondo variamente preparato) dovrebbe essere un percorso ideale su cui pedalare, senza rischi.

Ma in Italia no.

Le piste ciclabili sono una fetta di strada quasi sempre delimitata solo da una striscia di vernice bianca, spazio lecito di manovra per non rallentare quando un’automobile svolti a sinistra e parcheggio più o meno temporaneo.

Le attuali piste ciclabili sono eredità di una cultura per cui i ciclisti non sono graditi alla circolazione: eppure attorno al ciclismo c’è un fatturato importante, c’è un’economia green in esplosione, c’è passione che incolla gli italiani alla televisione e sulla strada quando arrivi il Giro d’Italia.
Noi ciclisti siamo padri e madri, siamo figli, siamo possibili campioni che tiferete tra qualche anno in televisione e per cui uscirete in strada.

Noi ciclisti vogliamo tenere la destra, davvero!
Ma le strade non ci aiutano per niente.
Spesso scegliamo il percorso in base alla qualità dell’asfalto, così da poter tenere la destra, ma non sempre si può trovarne di buono.
Le strade si rovinano per tanti motivi, ai Comuni poi andrebbe la volontà ed i budget, di assestarle. Le strade, quando fatte bene, sono giustamente a dorso di mulo per far scorrere via l’acqua dalla carreggiata. E dove si ferma l’acqua a fare danni se la strada non è fatta a regola d’arte?

A destra.

Ma non solo. Le strade secondarie si rovinano specialmente nei punti in cui ci siano piante o case a fare ombra, ritardando l’asciugatura e, d’inverno, aumentando il ghiaccio ed i danni all’asfalto.

E noi ciclisti come facciamo a tenere la destra?
Ve lo giuriamo sulla nostra salute, noi ci proviamo, ma non è per niente facile tenere la destra.
Come ciclisti ci stiamo attrezzando per aumentare la nostra sicurezza: dai ruote più larghe, ai freni a disco più efficienti, e poi luci con magari anche radar per vedere le auto in arrivo, a inserti catarifrangenti nell’abbigliamento e scarpe per essere sempre visibili, ma cari automobilisti non sempre possiamo tenere la destra, veniteci incontro.

tenere la destra

Noi proviamo a tenere la destra, lo ripeto, ma è proprio lì che troviamo il rischio: asfalto rovinato, sporco con residui di vetri di incidenti che se va bene bucano solo le gomme, erba alta e rami che invadono la sede stradale che noi vorremmo tenere.
È vero, è una nostra passione e non un lavoro, ma abbiamo un diritto di circolare, quindi quando ci allarghiamo dal tenere la destra non lo facciamo per darvi fastidio, cari automobilisti, ma perché è necessario.

Poi chissà perché i tombini e gli scavi vengono messi tutti sulla destra?!? Su 4 metri di larghezza di una strada i tombini devono essere dove sono destinate le biciclette, e se il buonsenso prevede ci siano quelli di scolo per la pioggia, non si sa perché anche tutti gli altri debbano essere sotto le nostre ruote.

Quindi cari automobilisti, quando vedete per strada un ciclista che tiene la destra, pensate allo stato delle strade italiane, e donateci quel metro e mezzo di sicurezza che invochiamo da tanti anni, e che ad ogni tentativo di legge viene accantonato.

tenere la destraQuel metro e mezzo è la nostra corazza, qualche secondo per voi di ritardo.
Quel metro e mezzo fa in modo che se troviamo una voragine davanti alle ruote e fossimo obbligati a spostarci, nessuno rischia la vita, né noi né voi.
Quel metro e mezzo vi farebbe pensare che se dovete girare a destra poco dopo averci sorpassato, forse potete aspettare e non tagliarci la strada.

Noi ciclisti vorremmo tenere la destra sempre, e tornare a casa sempre dai nostri cari. Noi ci mettiamo la prudenza, dateci una mano e un metro e mezzo.

 

Immagine di copertina Photo by Federico Burgalassi on Unsplash

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