Paziente e medico alla Granfondo Colnago 15 anni dopo il trapianto di cuore
Questa è la storia di Ivano Saletti, trapiantato di cuore, e Gianluigi Sella, il suo medico, uniti dalla stessa passione per la bicicletta. Il primo, cinquantenne, vive a Brescia, il secondo, 65 anni, a Ravenna, ma negli ultimi anni hanno partecipato insieme ai principali eventi ciclistici amatoriali con il gruppo ANED “Nazionale Italiana Trapiantati”, sottoponendosi a regolari test medici per misurare la risposta fisiologica, il dispendio energetico, la funzionalità renale e la resistenza allo sforzo fisico.
La passione per il ciclismo non è l’unica ad unire Ivano e Gianluigi, che insieme hanno partecipato al progetto “Trapianto… e adesso sport!”, uno studio clinico che ha dimostrato che l’esercizio fisico previene le patologie metaboliche, cardiovascolari e osteoarticolari causate dalla terapia farmacologica.
Ivano, il trapiantato di cuore, e Gianluigi, il suo medico sportivo, ma sulla strada non ci sono differenze, sono solo ciclisti: appassionati, tenaci, liberi!
Quando gli abbiamo parlato, Ivano ci ha detto che la bicicletta è stata ciò che gli ha ricordato cosa volesse dire Vivere, e perché ne valesse davvero la pena. Sulla sua ci dice che ha fatto scrivere “Il trapianto è… vita!”; una storia così appassionante che vederlo partecipare ad una competizione sportiva insieme ad altri atleti assume un significato speciale: il ritorno alla vita, la consapevolezza di aver combattuto e vinto la gara della vita, la gratitudine per il dono ricevuto, la testimonianza e la dimostrazione che si può tornare a vivere una vita meravigliosa, anche dopo un trapianto.
I suoi traguardi sono dedicati alle persone che ama, al suo medico, con cui gareggia, e a quel giovane che gli ha donato, per una seconda volta, la possibilità di vivere!
Quale momento migliore per dare un così forte simbolo di ripartenza? Dopo i mesi di lockdown, quale protagonista migliore di Ivano? La sua lotta continua per il ritorno ad una vita normale è stata costantemente accompagnata dalla sua fedele bicicletta, e proprio in occasione del quindicesimo anniversario dal trapianto di Ivano, i due ciclisti, amici e interpreti di un momento pieno di speranza, hanno deciso di celebrarlo affrontando la sfida del percorso lungo della Granfondo Colnago insieme, uniti sì dalla passione, ma anche dall’unico, grande obiettivo della sensibilizzazione delle platee di ciclisti e spettatori sul tema della donazione di organi, per dare un segno di speranza in un momento che può sembrare buio:
LA VITA CONTINUA!
Come non rimanere affascinati dalla vicenda di Ivano e Gianluigi? Li aspetteremo al traguardo, incuriositi dalla loro esperienza e dalle emozioni che il percorso avrà suscitato in loro.
E voi, avete voglia di essere parte di questa ripartenza?
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