Running e infortuni: riscaldiamoci con lo yoga

Running e infortuni: riscaldiamoci con lo yoga

Sara Anna Barbara Bocchino

Nella corsa è molto importante prevenire alcuni infortuni comuni come la fascite plantare e la pubalgia. E ancora una volta può venirci in aiuto lo yoga. Scopriamo come.

7 Giugno 2023

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La corsa fa male. 

Scherzo: solo un po’. La corsa rappresenta uno stress per le articolazioni e, a meno che non abbiamo maturato una meccanica ineccepibile (in 30 anni di podismo ho incontrato solo due di persone davvero ferrate), per i muscoli.
Per questo fare un buon riscaldamento è fondamentale per non infortunarci.
E, tra gli infortuni più frequenti tra i runner, ci sono la pubalgia e la fascite plantare

Ecco come prevenirli con un paio di mosse prêt-à-porter che strizzano l’occhio anche allo stretching dinamico.  

Riscaldiamoci con lo yoga

Che siamo al parco o stiamo per salire sul treadmill, individuiamo un appoggio davanti a noi che ci stabilizzi. Con una gamba, iniziare a eseguire delle oscillazioni verso l’esterno. Possiamo aumentare la velocità e i gradi dell’angolo seguendo le nostre sensazioni. Eseguire una trentina di oscillazioni per lato. 

Sempre facendo affidamento sul nostro sostegno, sia esso un muro, un albero o un compagno di corsa (con un buon equilibrio), inspirando sollevare i talloni da terra come se volessimo spiccare il volo ed espirando tornare al punto di partenza.

Cercare di sentire tutto l’appoggio del piede, man mano che si alza: tallone, arco plantare, avampiede. Prediligere una sensazione di leggerezza nel cercare il cielo piuttosto che una sensazione di fatica titanica a carico di avampiede e polpaccio.
Eseguire tre ripetizioni da trenta stacchi. 

Come extra esercizio di riscaldamento, poniamo attenzione alle spalle e all’apertura del petto, perché, vi sembrerà incredibile, ma corriamo anche con il resto del corpo…
Quindi: braccia lungo i fianchi e ben rilassate, inspirando portiamo le spalle in alto e indietro e terminiamo il giro espirando, mentre spingiamo le spalle verso il basso, senza chiuderle, ma avendo cura di avvicinare le scapole per garantire una buona apertura del petto (cosa che ci predisporrà a una respirazione più efficiente). Infatti abbiamo già detto sia nell’articolo dedicato allo yoga per il nuoto che in quello sullo yoga per runners quanto una buona gettata di ossigeno sia un doping naturale sempre a nostra disposizione. 

Eseguire dalle sei alle dieci volte, prestando attenzione al respiro. 

Dopodiché possiamo iniziare a correre.
Ricordiamoci che questi sono consigli per tener lontani gli infortuni. In qualità Yoga Teacher specializzata nel lavorare con gli atleti e di Health Coach dedicata all’aiutare le persone ad ottimizzare la propria saluta psicofisica, vi ribadisco che il dolore (e quello fisico non fa eccezione) ha una sua funzione molto precisa e l’unico modo per avere un buon rapporto con la propria vita è avere un bel rapporto con il proprio corpo e, come in tutti i rapporti sani che vogliono funzionare, se qualcuno parla, grida o piange, l’altra persona deve ascoltare. Con attenzione e amore. 

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Grazie, consigli utili che sto mettendo in pratica spesso.

Vincenzo Maria Guidetti - 2023-06-15 19:37:27

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