Alla scoperta della Val Trebbia e dei suoi fantastici colli

Seconda puntata di ‘Emilia Bike Experience’ sulle rive del fiume Trebbia. La nostra Justine Mattera, partendo da Travo, pedala per le colline della Val Trebbia, raggiunge posti evocativi e misteriosi. Inevitabile il meritato riposo finale per assaggiare i prodotti locali.

Redazione ENDU

Travo è un piccolo comune in provincia di Piacenza, situato sulla riva sinistra del fiume Trebbia. Tre ponti lo collegano alla riva destra: il ponte di Travo, quello di Statto e il ponte di Perino. Questa cittadina vanta un’ubicazione unica e speciale, immersa in una natura vivace, che negli ultimi anni le ha permesso di sviluppare un’offerta turistica davvero impressionante: canoa, pesca, trekking, tiro con l’arco, arrampicata sportiva, bici…

E partendo proprio da qui, a bordo di una e-bike gravel, si pedala sulle strade dal profilo sinuoso della Val Trebbia, lambendo le acque del fiume, i campi di grano, fino ad arrivare, per una sosta panoramica, alla terrazza di Pigazzano, una piccola cittadina-gioiello incastonata sulle colline.
Scegliendo l’itinerario della Costa del Bulla (con visuale da una parte sulla Val Trebbia e dall’altra sulla Val Luretta), si arriva alla base della Pietra Perduca, una roccia magmatica sorta più di duecento milioni di anni fa, al culmine della quale sorge la Chiesetta di Sant’Anna, risalente al 1100 e con all’interno ancora presenti degli affreschi medioevali. Sopra la chiesetta si trovano, incavate nella roccia, delle vasche rettangolari abitate da tritoni. I contadini le hanno chiamate ‘letti dei santi’, perché giustamente pensano che fra un miracolo e l’altro anch’essi abbiano bisogno di un po’ di riposo. Queste vasche hanno la particolarità di non asciugarsi mai: la roccia in cui sono scavate, infatti, attira l’umidità dalla sorgente sottostante.
Pietra Perduca si trova vicino a Pietra Parcellara, anche questa vero e proprio ‘capriccio’ geologico dell’Appennino.

L’itinerario prosegue fino al Parco Archeologico di Travo, un villaggio neolitico risalente a 6000 anni fa e oggi uno dei più importanti del nord Italia. Il parco è molto attivo sulle attività didattiche ed è una grande risorsa culturale, perché vedere e toccare con mano la ricostruzione delle capanne, degli oggetti, della vita risalente a quel periodo colpisce molto di più che studiarla sui libri.

E alla fine non può mancare la tanto sospirata sosta culinaria, alla scoperta dei gusti e dei sapori del piacentino. Pasta fresca condita con i funghi, tortelli ricotta e spinaci, il tutto innaffiato con un buon Ortrugo o un buon Gutturnio, vini tipici di questi colli.

Questa esplorazione in bici dell’Emilia ci sta svelando posti incredibili e poco conosciuti, vere e proprie sorprese geografiche ed enogastronomiche. Non perdetevi quindi l’appuntamento con la terza puntata di ‘Emilia Bike Experience’.

 

Con il sostegno di Destinazione Turistica Emilia, Comune di Parma, Comune di Travo

Si ringrazia: Rock’n’Rivers EBike Rent, Parco Archeologico Villaggio Neolitico di Travo, Associazione Amici della Perduca, Antica Trattoria di Statto, Società Agricola Podere Paganini

 

In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali, Hardskin, Cambiobike

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