3 esercizi pratici per valorizzare il proprio talento
Ricordo una conversazione di qualche anno fa a cena a casa di amici. Gli ospiti di casa erano gli orgogliosi genitori di un bambino di cinque anni. A detta loro, il bambino era un piccolo talento del pianoforte: i tasti scorrevano senza sforzo sotto le sue dita e le note sullo spartito gli erano familiari come le parole nei libri di favole. Il bambino era così talentuoso da far pensare ai genitori che inutili fossero le tediose lezioni di musica: ci andassero i bambini senza talento musicale!
Il padre aggiunse con certezza che un talento del genere si sarebbe auto-confermato nel corso degli anni, anzi, sarebbe cresciuto grazie alla voglia e all’entusiasmo che il figlio autonomamente dimostrava per la materia.
Obiettai che io stessa, una volta talentosa bambina nel mondo del balletto, avevo dovuto faticare giorno dopo giorno per rimanere nella rosa delle piccole étoile della scuola. Tanto che mi sono chiesta più volte se il mio vero talento non fosse proprio la costanza e l’assoluta dedizione con cui mi sottoponevo ai faticosi allenamenti.
La conferma mi arrivò presto: una volta appese al chiodo le scarpette da ballo, anche la mia abilità alla danza se ne andò in letargo e le mie piroette non furono mai le stesse.
Il talento dunque risplende e perdura solo se coltivato dalla costanza della pratica.
Ma vediamo come possiamo fare per individuare i nostri talenti e tenerli ‘vivi’.
3 esercizi per valorizzare il proprio talento
1. Identificare il talento
Se vogliamo valorizzare il nostro talento, prima di tutto dobbiamo sapere quale (o quali) talento abbiamo!
Con ‘talento’ intendiamo quella capacità o attitudine particolare che senza sforzo ci permette di ottenere risultati in uno o più campi, tra cui lo sport.
Carta e penna alla mano, individuiamo quell’abilità che forse da sempre ci contraddistingue; quella particolarità che gli amici ci hanno sempre invidiato perché naturale e istintiva; quel quid che durante una gara ha fatto la differenza tra un risultato mediocre e uno soddisfacente.
Per quanto mi riguarda, si tratta dell’innata elasticità che mi ha agevolato nella danza. Per qualcun altro potrebbe essere la capacità di concentrazione, oppure avere un atteggiamento positivo di fronte alle difficoltà quotidiane, oppure la capacità di sopportare la fatica e ‘accoglierla’…
2. Mantenersi costanti
Se, dopo aver lasciato la danza, non mi fossi dedicata quotidianamente alla pratica dello yoga, la mia elasticità muscolare avrebbe senz’altro risentito del passare del tempo e degli effetti di una vita sedentaria. E addio elasticità.
Decidere di mantenere un impegno che duri anni sembra quasi impossibile, mentre è più semplice pensare a quello che possiamo affrontare nella nostra giornata o nella settimana che abbiamo davanti a noi.
Iniziamo allora a fare un piano settimanale di ciò che possiamo mantenere.
Scriviamo sul nostro calendario (digitale o cartaceo che sia) in modo preciso quando ci dedicheremo all’allenamento (per esempio: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7:00 alle 8:00; domenica dalle 10:00 alle 12:00).
Consideriamo di aggiungere in maniera altrettanto precisa cosa consisterà il nostro allenamento (lunedì: ripetute; domenica: lungo…).
Importante considerare anche varie ed eventuali come un clima sfavorevole o impegni famigliari e lavorativi che si frappongono tra noi e la nostra buona volontà! Scriviamo dunque sull’agenda possibili piani B (giorni alternativi, allenamenti meno intensi…)
3. Mantenere alto l’entusiasmo
Perché, quando ci mettiamo in testa di raggiungere un risultato, partiamo in quarta e dopo qualche tempo (a volte solo settimane!) ci ritroviamo annoiati e demotivati?
La risposta può essere che il nostro entusiasmo tende a spegnersi quando, una volta individuato l’obiettivo, non siamo in grado di trovare il nostro personale modo per raggiungerlo e utilizziamo invece il metodo di qualcun altro. Mantenere alto l’entusiasmo è un compito diverso per ogni persona e, nello specifico, per ogni atleta, poiché ogni atleta è un essere umano unico.
Prendiamo in considerazione la nostra personalità: se siamo persone che amano stare in mezzo alla gente, è probabile che la nostra energia positiva aumenti quando pratichiamo sport e ci alleniamo in gruppo. Mantenere l’impegno con altre persone che ci accompagnino nell’allenamento ci renderà felici, entusiasti e quindi costanti.
Potremmo essere persone che al contatto con la natura danno il massimo. Cerchiamo allora, per quanto ci è possibile, di organizzare il nostro allenamento all’aperto: in un parco, in riva al mare, in un bosco. L’aria fresca e la natura intorno a noi possono bastare per invogliarci a infilare le scarpe da corsa ogni giorno.
Chi ama la musica può creare playlist create ad hoc e ascoltarle durante l’allenamento. Le possibilità sono infinite, a noi la scelta.
Conclusione
E il nostro giovanissimo prodigio del pianoforte? Lo avrete immaginato: ormai adolescente, da anni non tocca uno strumento musicale. I suoi pomeriggi vengono equamente distribuiti tra i compiti e i video giochi. Ma sono sicura che il suo orecchio musicale è ancora lì, da qualche parte, pronto per essere rispolverato e valorizzato con un po’ di entusiasmo e una pratica costante.
Cristina Spinelli – Antsy
Ancora nessun commento inserito. Vuoi essere il primo a commentare?