Emilia Bike Experience: viaggio attraverso l’Appennino Piacentino

Scopri il percorso cicloturistico dell’Emilia occidentale: da Nibbiano, in Val Tidone, a Rivergaro, in Val Trebbia.

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Metti l’Emilia Romagna e i suoi tesori, sia paesaggistici che enogastronomici; mettici panorami incredibili da percorrere in e-bike, per essere alla portata di tutti e tutte: ecco Emilia Bike Experience, tappa Appennino Piacentino. Partendo da Nibbiano, antico borgo risalente all’anno 1000, il percorso si snoda lungo il fiume Tidone fino a Rivergaro, in Val Trebbia, offrendo panorami mozzafiato.

Ma vediamo nello specifico questa prima parte del percorso che si sviluppa in due giorni.

Emilia Bike Experience: partenza da Nibbiano

Il punto di partenza del nostro tour è Nibbiano, sezione più occidentale dell’appennino piacentino. Siamo al confine con l’Oltrepò pavese, nella parte più elevata di una piccola valle creata dal torrente TidoneQuesto bellissimo e caratteristico borgo ha una storia lunghissima: ha avuto insediamenti abitativi prima dell’anno Mille. Il paese ha mantenuto a lungo l’aspetto del borgo medioevale, di cui rimangono ancora suggestivi scorci, tra i quali il Castello, risalente al 1029, in forma di resti nelle abitazioni e una Torre all’ingresso del centro. 

Ma oltre alla storia, Nibbiano è anche un’oasi di relax, natura, buon cibo e buon vino. Questa zona è rinomata infatti per la produzione dei DOC dei Colli Piacentini, vini di alta qualità tra cui spiccano l’Ortrugo, il Malvasia, e il Gutturnio. Assaggiare questi vini visitando le cantine locali è un’esperienza imperdibile per gli amanti del buon vino.

La Diga del Molato

Costruita nel 1928, la diga del Molato ha garantito l’irrigazione e la corrente elettrica ai comuni a valle. Oggi, oltre a essere un bacino contenitivo, è anche un luogo ideale per passeggiate, attività ricreative sull’acqua e percorsi ciclistici.

La diga forma il lago artificiale di Trebecco, che si può ammirare percorrendo la statale 412 della Val Tidone che lo costeggia. E anche il nostro percorso le scorre accanto, continuando sul Sentiero del Tidone, sovrastati dal colle Crocetta, varco naturale verso la Val Trebbia.

Ascesa al Giardino Alpino di Pietra Corva

Lasciata la diga, si prosegue verso Casamatti e le pendici del Monte Penice, dove nasce il fiume Tidone. Lungo il percorso, a 846 m di altezza, si incontra il giardino botanico Alpino di Pietra Corva, vero e proprio tesoro della biodiversità, dedicato alla conservazione e alla mostra di specie vegetali tipiche dell’ambiente montano e alpino. In questo giardino botanico sono ospitate oltre 1200 specie vegetali. E tra laghetti e boschi, nei recinti circostanti, con un po’ di fortuna si possono vedere caprioli, daini e cervi.

Ma da dove viene il nome Pietra Corva, il paese che ospita questo meraviglioso giardino alpino? Dal Monte Pietra di Corvo, suggestivo e dirupato affioramento di scura roccia vulcanica che si erge sino a 1070 m. Viene chiamato così perché formato da nera roccia serpentinica.
Da qui è possibile osservare anche la vallata del Tidoncello, con gli abitati di Praticchia, Cicogni e, più lontana, Pecorara, con il monte Ciarello. E sempre q
ui avviene il passaggio tra le due valli: finisce la Val Tidone e inizia la Val Trebbia.

Le delizie gastronomiche

Si può (e si dovrebbe) conoscere un territorio gustando direttamente i numerosi piatti nei luoghi di produzione, in agriturismi e ristoranti tipici. Qui in Val Trebbia c’è l’Albergo Ristorante Costa Filietto – storico albergo / ristorante che da 60 anni, attraverso il susseguirsi di generazioni familiari, propone piatti della cucina tipica piacentina e bobbiese: tortelli piacentini con la coda; pisarei e fasò; maccheroni Bobbiesi (preparati con l’ago da maglia e conditi con un saporito sugo di stracotto di manzo oppure con salsiccia), lo gnocco fritto accompagnato da coppa e pancetta. Inoltre le valli del Trebbia e del Tidone sono culla di molti vignaioli che producono vini tipici del territorio: Gutturnio, Ortrugo, Malvasia, Trebbianino.

Emilia Bike Experience – secondo giorno: Travo e il Teatro Naturale

La seconda giornata inizia con l’esplorazione di Travo e del Teatro Organico Perduca, un luogo unico dove assistere a spettacoli seduti su spalti formati da balle di fieno, stando letteralmente immersi nella natura. È un luogo suggestivo dove vengono organizzati spettacoli di vario genere, dal teatro alla musica, dalla danza alle performance artistiche.

Il Castello di Montechiaro

Si arriva a Rallio di Montechiaro, piccolo borgo della prima collina della Val Trebbia. Qui sorge il Castello di Montechiaro, uno dei più interessanti castelli del piacentino, la cui struttura si discosta da quella tradizionale per la solitaria torre fortificata posta in mezzo al cortile del complesso, la cui impostazione si adatta alla forma dell’altura su cui sorge. 

Proseguendo verso Rivergaro, si può visitare il castello di Rivalta e la villa di Veano, due siti storici di grande interesse. La villa, circondata da un giardino ricco di alberi secolari, offre una vista panoramica sulla zona.

Rivergaro: il punto di arrivo

Arriviamo a Rivergaro, un borgo noto per il suo clima fresco e ventilato. La prima parte del percorso si conclude qui e, come già accennato, consigliamo di percorrerlo con l’utilizzo di e-bike (gravel bike per i più allenati).

Oggi abbiamo parlato della prima parte, ma occhio: in arrivo anche la seconda puntata!

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In collaborazione con Visit Emilia e InEmiliaRomagna

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