47^ Marcialonga di Fiemme e Fassa: la gara di tutti!
Com’è andata la gara dei Top Athletes?
Quando tutto sembrava portare al poker di Tord Asle Gjerdalen dopo i successi del 2015, 2016 e 2017, ci ha pensato Tor…e Bjoerseth Berdal a rovinargli la festa, vincendo la 47.a edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa, disputatasi domenica 26 gennaio in Trentino. Nove norvegesi nelle prime dieci posizioni, con Petter Eliassen, vincitore della passata edizione, a conquistare il gradino più basso del podio.
Tra le donne altro successo norge con una nuova sorpresa, e Kari Vikhagen Gjeitnes ad imporsi sulla connazionale Astrid Oeyre Slind e sulla svedese Lina Korsgren. “Deluse” le due grandi favorite, Britta Johansson Norgren è sesta, Katerina Smutna settima. 13.a l’azzurra Sara Pellegrini delle Fiamme Oro, 48° Gilberto Panisi del Team Robinson Trentino. Gli atleti di Coppa del Mondo Sjur Roethe (9°) e Dario Cologna (25°) si sono dimostrati competitivi ma non abbastanza per lottare con i pro long distance, reduci dalla prova di Coppa del Mondo ad Oberstdorf. 99° l’ambassador di Marcialonga, Petter Northug.
Eventi anche per i giovanissimi!
300 pettorali esauriti con largo anticipo, tanto divertimento dentro e fuori la pista, la sfilata vintage dell’ottava Marcialonga Story è stata un successo. La Marcialonga Story è partita dal Centro del Fondo di Lago di Tesero per raggiungere il centro di Predazzo dopo 11 km, venendo accolta dall’abbraccio caloroso del pubblico, con ogni concorrente a doversi dotare di sci antecedenti il 1976, attacchi da 75mm di larghezza, scarpe e bastoncini adeguati a tali sci, ed abbigliamento corrispondente al periodo storico.
Dopo il revival storico di Marcialonga è toccato alla Marcialonga Stars di beneficenza radunare una marea di campioni abbracciando la causa della LILT Trento. Alla corsa con ciaspole o sci da fondo erano infatti presenti il neo testimonial di Marcialonga ed ex pilota di MotoGP Marco Melandri – in veste di Ambassador Tentino – accompagnato dalla moglie Manuela Raffaetà, l’ex portiere della nazionale Francesco Toldo, Marco Albarello, un oro olimpico e uno mondiale nello sci di fondo, Antonella Confortola, bronzo olimpico e argento mondiale, il campione di corsa in montagna Jonathan Wyatt, il ciclista italiano più vincente di sempre Francesco Moser, il leggendario Franco Nones nello sci di fondo, il due volte vincitore del Giro d’Italia Gilberto Simoni, il tutto per raccogliere fondi in favore della Lega Italiana Lotta ai Tumori.
Poco più tardi è andato in scena l’entusiasmo giovanile dei 500 bambini della 35.a edizione di Minimarcialonga, conquistata dai promettenti Stella Whilhelmsson, svedese classe 2008 e Thomas Maestri, già protagonista allo Skiri Trophy. Ma ad aprire i tanti eventi della Marcialonga ci aveva già pensato venerdì pomeriggio la Marcialonga Baby, dove ben 150 bambini fino a 6 anni si sono presentati a ‘giocare’ sulla pista, infilando per la prima volta gli sci da fondo. Medaglia al collo per ognuno di loro, tanta allegria e l’animazione della baby dance hanno completato la festa, sempre più apprezzata da paesani e concorrenti.
La gara di tutti, dai concorrenti ai volontari
Occorre tanto tempo e dedizione per preparare un evento come la Marcialonga, sia per gli addetti ai lavori che per i concorrenti. Dalla segreteria alla pista, passando per ogni servizio dedicato al concorrente, tutto deve funzionare al meglio. Ogni sciatore ci mette impegno, energia, grinta e tempo per allenarsi. Accade poi che nella notte il meteo cambi le carte in tavola: pochi centimetri di neve ed il termometro che segna 0 gradi. Gli sci, preparati per delle particolari condizioni di neve, sembrano non funzionare più. La pista ed i suoi binari scintillanti perfettamente tirati sino al giorno prima si sgretolano come sabbia. È dura, ma la voglia di farcela è più forte. E così, oltre alla propria preparazione, si può fare affidamento sulla compagnia degli altri 7000 concorrenti, della gente che corre in strada per fare il tifo, dei volontari che, sempre con il sorriso sulle labbra, sono pronti per offrire il proprio aiuto. E poi ci sono le Dolomiti a fare da contorno e c’è quel traguardo da tagliare. Dal primo all’ultimo concorrente sono tutti campioni, tutti eroi.
Marco Caputo - 2020-02-05 12:23:32