Il recupero nel canottaggio: Andrea Panizza, argento a Parigi 2024

Scopri in questo articolo come il recupero, l’integrazione e il sonno hanno permesso ad Andrea Panizza e al Quattro di Coppia azzurro di conquistare l’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Ivan Risti

Se negli articoli precedenti abbiamo parlato del recupero dal punto di vista di ciclisti verso il professionismo e triatleti, in questo ne parliamo dalla prospettiva di chi pratica il canottaggio con un protagonista d’eccezione: Andrea Panizza.

Il canottiere azzurro ci riporta con la mente alle Olimpiadi di Parigi 2024 e all’impresa straordinaria del Quattro di Coppia, analizzando come integrazione, preparazione fisica e recupero siano fondamentali fino ai minuti prima della gara.

Il recupero nel canottaggio: differenze con altri sport

Il canottaggio, rispetto a discipline endurance come ciclismo o triathlon, si distingue per la durata relativamente breve dello sforzo. Una gara di canottaggio dura circa 6 minuti, ma in quel tempo si combinano fasi di massima esplosività con componenti aerobiche e anaerobiche. Per questo motivo, la preparazione di base richiede una forte componente aerobica, ma anche la capacità di tollerare alti livelli di acido lattico.

Andrea ci spiega come una solida base aerobica permetta di gestire al meglio lo sforzo intenso, guadagnando secondi preziosi durante la gara.

Integrazione nel canottaggio

A differenza di altri sport endurance, nel canottaggio non si integra nel corso della gara. Per questo le fasi immediatamente precedenti all’evento e, soprattutto, gli allenamenti sono fondamentali.

L’integrazione durante l’allenamento

Dovendo educare il corpo, l’allenamento quotidiano di un canottiere come Panizza richiede un’attenzione particolare all’integrazione. Durante le sessioni invernali, ad esempio, Andrea integra regolarmente con maltodestrine e gel per sostenere i lunghi allenamenti in acqua, che possono durare fino a due ore e mezza e coprire 30 km. Anche la caffeina gioca un ruolo importante per mantenere elevata l’intensità.

Non si limita solo alla barca: Andrea pratica anche la corsa in montagna e il ciclismo su strada, discipline che aiutano a migliorare la capacità di assorbire zuccheri e gestire l’integrazione. Con un peso di circa 105 kg, Andrea affronta le sfide di discipline come la corsa in salita con maggiore difficoltà rispetto ai suoi compagni più leggeri, ma questo lo aiuta a potenziare la sua resistenza fisica e mentale.

L’integrazione prima della gara

L’integrazione prima della gara è importante: è il momento infatti in cui si prepara il corpo per la performance. A partire da tre ore prima dell’evento, Andrea inizia ad assumere carboidrati sciolti in borraccia, garantendo un apporto energetico costante. Circa un’ora prima della gara, si integra con caffeina per potenziare la performance e, durante il riscaldamento, utilizza gel a base di carboidrati. Un accorgimento cruciale è quello di assumere il gel con carboidrati circa 35 minuti prima della gara e una seconda dose di caffeina 10 minuti prima del via.

Un tema centrale riguarda la digeribilità dei prodotti: durante uno sforzo così intenso, come quello di una gara di canottaggio, è essenziale aver digerito completamente l’integrazione per evitare spiacevoli episodi di reflusso dovuti al movimento continuo del busto.

Recupero e alimentazione: strategie mirate

Per quanto riguarda il recupero nel canottaggio, Andrea Panizza utilizza prodotti specifici post-allenamento, soprattutto dopo sessioni impegnative come quelle che coprono 30 km in barca. Non rinuncia a questi prodotti neanche dopo la gara, per evitare di rimanere in deficit energetico. Quando non ha accesso a prodotti specifici, assume aminoacidi in base alla tipologia di allenamento svolto, e nel periodo invernale, integra con proteine post-sedute in palestra e in barca.

Il recupero è un processo che richiede costanza e qualità: allenarsi 30 giorni di fila, mantenendo efficienza fisica e mentale, è una sfida enorme. Qui, il sonno gioca un ruolo cruciale. Ogni mattina, Andrea assume vitamine per evitare carenze e la sera, prima di dormire, utilizza magnesio per rilassare i muscoli e migliorare la qualità del riposo. Durante l’anno, monitora il sonno con un braccialetto specifico, che però ha scelto di togliere durante le Olimpiadi per non sovraccaricarsi di dati che potrebbero influenzare negativamente le sue sensazioni personali.

Adattarsi alle condizioni: l’importanza del gruppo e della preparazione mentale

Per un atleta è importante sapersi adattare ad ogni situazione, soprattutto in eventi come le Olimpiadi. Risiedendo nel villaggio olimpico, atleti e atlete spesso lamentano problemi per quanta riguarda l’alimentazione e il sonno. A Parigi, come ci racconta Andrea, i canottieri non alloggiavano nel villaggio olimpico, una situazione che ha favorito il recupero grazie a un ambiente più tranquillo.

Oltre l’adattamento, in occasione di questi eventi conta molto la preparazione mentale. Parigi ha rappresentato la seconda Olimpiade per Andrea Panizza dopo la delusione di Tokyo 2020, dove un errore fatale, con i remi bloccati sott’acqua che fermarono la barca, non ha permesso di conquistare la medaglia. Quell’episodio, pur lasciando un segno profondo, accese il desiderio di rivincita, culminato in una straordinaria performance a Parigi. La loro prestazione è stata il risultato di un allenamento costante, disciplina rigorosa e attenzione ai dettagli, dalla qualità del sonno all’integrazione alimentare oltre che all’armonia del gruppo, riuscendo a gestire meglio la pressione. A conferma di ciò il miglioramento significativo delle prestazioni, con un riscontro di ben 5 secondi in meno rispetto alle gare precedente le Olimpiadi.

Tecniche di recupero: l’uso di tessuti compressivi

L’uso di tessuti compressivi, studiati appositamente per mantenere la muscolatura compatta e migliorare la circolazione del sangue, specialmente nelle zone tendinee più inclini a infortuni. Questi indumenti aiutano a ridurre l’accumulo di acido lattico e favoriscono un recupero più rapido, anche nel canottaggio. Nonostante l’assenza di studi scientifici definitivi sull’efficacia durante lo sforzo, molti atleti ne riconoscono i benefici, soprattutto a livello di stabilità articolare.

Indossare questi indumenti può essere un fattore che fa la differenza in gara, contribuendo alla realizzazione di un sogno olimpico e a vivere emozioni indimenticabili, come quella della medaglia d’argento conquistata da Andrea Panizza e dal Quattro di Coppia azzurro a Parigi.


Si ringraziano EthicSport e TA-SK.

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