Cammino di Santiago per donne sole
Il Cammino di Santiago è una delle mete di pellegrinaggio più conosciute e apprezzate al mondo. I dati statistici dell’Ufficio del Pellegrino di Santiago di Compostela per il 2023 lo confermano: a effettuare il percorso sono state oltre 445 mila persone e di queste più della metà sono donne (51,95%).
Un itinerario che in diverse scelgono di fare da sole, complice un’esperienza più immersiva e autentica a livello interiore, in cui potersi aprire al contempo al dialogo con l’altro. Questo perché, come dice un detto comune, ‘sul cammino non sei mai sola’, vista la forte dimensione di socializzazione.
Un viaggio che permette di percepire una sensazione di libertà impareggiabile e che acquisisce così un significato più pieno. La domanda che si pongono però in tante prima di prendere una simile decisione è: la sicurezza è garantita, oppure è meglio evitare di spostarsi in autonomia?
Premesso che nessuna situazione è totalmente esente da pericoli, il Cammino di Santiago presenta una dimensione in cui i piccoli incidenti che di rado avvengono non hanno a che fare con il sesso dell’individuo: si tratta infatti di furti di lieve entità.
Fatta questa precisazione, esistono alcune accortezze utili da adottare quando si parte in solitaria alla volta di Santiago. In questo articolo vi proponiamo alcuni consigli pratici per prepararvi al meglio.
- Il Cammino di Santiago
- Consigli pratici per affrontare il Cammino di Santiago da sole
- Che cosa portare lungo il Cammino di Santiago
- Preparazione fisica e allenamento
- Conclusioni
Il Cammino di Santiago
Il Cammino di Santiago viene praticato fin dal IX secolo, ovvero da quando è stata scoperta la tomba di San Giacomo il Maggiore – uno dei primi apostoli di Gesù – situata proprio a Santiago di Compostela. Può essere fatto a piedi, in bicicletta o a cavallo. Al viandante viene consegnato un documento, la Credenziale del Pellegrino, che lo accompagna per l’intera durata del viaggio: è considerato una sorta di carta di identità.
I percorsi tra cui scegliere sono diversi. Il più celebre è il Cammino Francese, che si estende per circa 800 km partendo dai Pirenei, per la precisione dalla località di Saint Jean Pied de Port, per poi arrivare fino a Santiago di Compostela. Ma ci sono anche il Cammino del Norte lungo la costa settentrionale della Spagna, il Cammino Primitivo che parte da Oviedo, il Cammino Portugues che attraversa il Portogallo, e molti altri ancora.
Ogni percorso è segnalato in modo chiaro da frecce gialle che indicano la direzione da seguire e da conchiglie (chiamate concha de vieira), simbolo tradizionale del Cammino. Lungo il cammino, si passa attraverso una varietà infinita di paesaggi, dalle montagne ai vigneti, dai boschi alle pianure, incontrando città, borghi e villaggi che offrono rifugio e strutture dedite esclusivamente ad accogliere i pellegrini, gestite dai cosiddetti hospitaleros, dove trovare cibo e un posto in cui riposare.
Gli aspetti da considerare quando si organizza il Cammino
La prima cosa da fare è perciò definire nei dettagli l’itinerario, sulla base della preparazione fisica da sostenere prima della partenza e alla luce di quanto è battuto: più persone lo fanno, più risulta di per sé sicuro. Ecco i fattori da considerare:
- chilometri totali e tempo di viaggio previsto:
- nei percorsi brevi occorrono indicativamente 6 giorni; verranno effettuati circa 120 km;
- in quelli medi bisogna prevedere tra i 10 e i 14 giorni; sono previsti dai 321 ai 368 km;
- gli itinerari lunghi richiedono un tempo di almeno un mese; i km vanno dagli 800 ai 965.
- dislivello medio giornaliero: un parametro che indica l’intensità dello sforzo che si va a compiere;
- distanza tra una tappa e l’altra: serve per conoscere se si parte subito forte oppure c’è una progressione graduale;
- presenza/assenza di tappe intermedie tra uno spostamento e l’altro: saperlo aiuta nella gestione di eventuali imprevisti, come cali di energia o situazioni di affaticamento;
- stagione e clima: quando le temperature sono più elevate lo sforzo sarà necessariamente maggiore.
Questi elementi sono oggetto di valutazione per tutti i pellegrini e lo diventano ancora di più per le donne che viaggiano da sole, che si trovano nelle condizioni di predisporre un’organizzazione precisa e a 360°, anche per quanto riguarda l’attrezzatura da portare con sé. C’è poi da dire che il Cammino è prima di tutto un luogo di solidarietà e supporto reciproco dove i pellegrini incontrati lungo il percorso diventano presto una famiglia, creando legami profondi e forti, specie tra donne, così da offrire un senso di comunità e protezione in un ambiente sconosciuto. Partire da sole, infatti, non si traduce mai in viaggiare da sole. Gli incontri, i momenti e le emozioni vissute immancabilmente con gli altri pellegrini sono componenti fondamentale del viaggio. Perché sul Cammino non si è mai sole.
Consigli pratici per affrontare il Cammino di Santiago da sole
Una volta definito l’itinerario e il programma di preparazione fisica il più è fatto. Sarà sufficiente seguire alcuni accorgimenti per essere pronte a partire in solitaria in totale sicurezza. Vediamoli insieme:
- creare una lista dei numeri di emergenza e delle autorità di riferimento da avere sempre a portata di mano, inclusi quelli inerenti i servizi sanitari;
- scaricare l’applicazione ‘AlertCops’ sullo smartphone: è stata predisposta dalla Guardia Civil e dalla Polizia spagnola per permettere la geolocalizzazione della persona, così da intervenire nel modo più rapido e preciso possibile. Per allertare le autorità basta un clic oppure è possibile informare un contatto selezionato durante la fase iniziale. Il cammino è comunque pattugliato costantemente;
- per il pernottamento, è preferibile opzionare stanze singole oppure organizzarsi con altri viaggiatori con cui si entra in amicizia;
- se si incontrano individui che non fanno sentire a proprio agio è buona prassi aggregarsi ad altri gruppi e informare le autorità locali.
Infine, ricordiamo che il Cammino di Santiago è solidarietà. Lo dimostra la presenza degli hospitalero, ovvero dei pellegrini che, in seguito al compimento di un percorso devozionale, decidono di offrire un aiuto volontario agli altri viandanti.
Che cosa portare lungo il Cammino di Santiago
Arrivare preparate alle sfide del Cammino vuol dire prima di tutto avere con sé un equipaggiamento consono alla situazione. Ovviamente, molto dipende dalla stagione in cui si affronta il cammino, anche se per una prima esperienza in solitaria, il consiglio è scegliere i mesi primaverili oppure settembre e ottobre, quando il clima è più fresco.
Partiamo dallo zaino: deve avere una capienza di 30-40 litri e una buona distribuzione del peso, con cinghie regolabili.
Per quanto riguarda gli indumenti, è preferibile indossare magliette in cotone, così da vestire sempre un capo fresco e facile da lavare. Indispensabili un k-way e una maglia un po’ più pesante, magari in tessuto tecnico, leggera ma calda quando serve. Indossiamo un paio di pantaloni lunghi, ma portiamone anche uno corto, così da indossarli in caso di necessità.
Ai piedi, calzini spessi per le zone più impervie e leggeri per quelle più semplici, con scarpe da trekking comode e resistenti, ma anche infradito per far respirare i piedi nei momenti di riposo e di sosta. E non dimentichiamo il costume da bagno… le spiagge e i fiumi lungo il cammino non mancano!
Teniamo, poi, sempre a portata di mano un cappello, un paio di occhiali scuri, la crema solare e una borraccia d’acqua, meglio se termica. Non dimentichiamoci, inoltre, del sacco a pelo e di avere sempre con sé alcune barrette energetiche. E i soldi? Beh, averne con sé una giusta somma in contati è sempre importante, ma portiamo soprattutto la carta.
Infine portare un kit di primo soccorso con cerotti per vesciche, disinfettante, bendaggi, e un antinfiammatorio.
E i bastoncini da passeggio? Possono servire?
Assolutamente sì, possono essere un valido aiuto sia per faticare di meno che per mantenere in movimento anche le braccia.
Preparazione fisica e allenamento
Di seguito alcune indicazioni di come affrontare la preparazione fisica al Cammino di Santiago:
- iniziare a camminare regolarmente alcuni mesi prima della partenza, aumentando gradualmente la distanza percorsa. Includere camminate su terreni in salita e in discesa, tipici delle colline, per abituare i muscoli e le articolazioni a camminare nei dislivelli.
- praticare esercizi di stretching prima e dopo ogni sessione di allenamento per prevenire infortuni. Valutare di introdurre anche attività complementari come yoga o pilates per migliorare flessibilità e forza.
Conclusioni
Il Cammino di Santiago è il viaggio da fare almeno una volta nella vita e l’esperienza in solitaria è indubbiamente un punto ottimale di partenza per scoprirne gli aspetti più interessanti e caratteristici. Lo confermano le numerose testimonianze che i pellegrini rilasciano ogni anno in tal senso: sono in diversi coloro che decidono di farlo più volte.
Trattandosi di una prova fisica e al contempo di una prova psicologica, rappresenta un momento in cui l’individuo forgia la propria personalità e si apre al mondo: si tornerà con un prezioso bagaglio interiore a cui accedere ogni volta che se ne sente il bisogno.
Credits: cover @Armando Oliveira; mare @Varuna;
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