Turismo sportivo: tra passione e opportunità
Il termine turismo sportivo unisce due grandi fenomeni sociali.
Due mondi diversi, quello sportivo e quello turistico, si sovrappongono, determinando un segmento di mercato con delle caratteristiche uniche.
In passato, i due sono stati studiati separatamente e sono stati considerati come un fenomeno sovrapposto e in connessione solamente a partire dagli anni ’90.
Quando l’interesse degli studiosi e dell’industria si è rivolto al turismo sportivo negli anni ’90, è sembrato opportuno fin dal principio identificare in modo chiaro due differenti tipi di turismo associati allo sport: il turismo sportivo attivo e quello passivo.
Il turismo sportivo attivo è associato alla partecipazione allo sport durante le vacanze. Comprende, ad esempio, lo sci e la partecipazione a eventi organizzati di corsa e ciclismo e turismo d’avventura come l’escursionismo. Al contrario, il turismo sportivo passivo è associato alla partecipazione a spettacoli e eventi sportivi, dalle Olimpiadi agli eventi della stagione regolare. La differenza chiave tra le due forme di turismo sta nel comportamento di prendere fisicamente parte come atleta o guardare come “fan”.
Turismo sportivo in Italia
Lo sport legato al turismo rappresenta il settore in più rapida crescita nel turismo globale. Per questo motivo, diversi uffici turistici nazionali (NTO) stanno lavorando per promuovere le loro destinazioni per lo sport.
Il valore aggiunto generato dai partecipanti stranieri è oggettivamente riconosciuto da numerose analisi di settore ed è più elevato rispetto agli italiani. Generalmente, gli stranieri vengono in Italia con tutta la famiglia, quindi con più persone, e trascorrono diverse notti nel paese ospitante. Pertanto, la spesa totale è fortemente significativa per l’Italia.
Nel 2017 sono stati quasi 1 milione i turisti stranieri che hanno scelto il Bel Paese per una vacanza sportiva facendo registrare circa 3,3 pernottamenti pro capite, pari all’1,4% del totale dei flussi esteri e dei pernottamenti (trend in aumento rispetto al 2015).
In media, la durata del loro soggiorno è di 3,5 notti mentre il loro la spesa totale è di circa 410 milioni di Euro (1,6% della spesa estera totale), per una spesa giornaliera media pro capite di 123 €, anch’essa in aumento rispetto al 2015.
Tra i turisti stranieri che trascorrono vacanze sportive in Italia, chi spende di più è il turista tedesco, per il quale si registra una spesa pro capite giornaliera superiore alla media degli altri paesi e pari a 137€. (Fonte: Conferenza Ciset-Banca d’Italia 2019)
Quali sono gli sport che trainano il turismo?
I principali pacchetti vacanza a tema sportivo organizzati in Italia dai tour operator coinvolgono principalmente le discipline del ciclismo (36%), dello sci (26%) e il trekking (25%).
Le principali destinazioni sportive sono rappresentate dalle regioni del Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna.
La pratica segue in modo speculare l’offerta. Infatti, lo sport più praticato per motivi turistici è lo sci, in particolare tra turisti stranieri (18,7%), seguito al secondo posto dal ciclismo (11,4%) e in terza posizione dall’escursionismo (8,5%).
Il fenomeno del cicloturismo
Il cicloturismo ha un ruolo molto significativo in Italia e esprime un valore pari al 20% del cicloturismo totale nell’Europa centro-meridionale.
Durante il Bike Summit 2019 di Legambiente è stato dichiarato che, nel 2018, il valore del cicloturismo ammontava a 77,6 Milioni di Euro, ovvero l’8,4% dell’intero movimento turistico in Italia. Per avere una idea più precisa dell’entità di questa tendenza parliamo di più di 6 milioni di persone che hanno trascorso una o più notti di vacanza usando la bicicletta.
Fonti:
THE ECONOMICS OF SPORT: TOURIST AND EDUCATIONAL OFFER – Dott.ssa Martina Boselli
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