Filippo Rinaldi, quarto assoluto alla seconda tappa italiana del circuito XTerra
Ai mondiali di triathlon cross non era andata benissimo: due cadute in bici, dopo un inizio di gara che faceva ben sperare, e un 15° posto finale che non rispecchiava il suo valore e le sue potenzialità. Dalla Danimarca Filippo Rinaldi era tornato un po’ deluso ma soprattutto ancora di più determinato a prendersi la […]
Ai mondiali di triathlon cross non era andata benissimo: due cadute in bici, dopo un inizio di gara che faceva ben sperare, e un 15° posto finale che non rispecchiava il suo valore e le sue potenzialità. Dalla Danimarca Filippo Rinaldi era tornato un po’ deluso ma soprattutto ancora di più determinato a prendersi la sua rivincita e dimostrare quello che può fare.
Lo ha fatto domenica, sul Lago di Scanno, alla seconda tappa del circuito XTerra Italia, forse l‘appuntamento internazionale più importante e prestigioso per il triathlon off road. E questa volta il podio l’ha sfiorato davvero di poco.
Un quarto posto assoluto che gli rende finalmente il giusto merito. Filippo Rinaldi, membro del Team Triathlon di Scott e portacolori del Cus Parma triathlon, se lo è guadagnato domenica sul Lago di Scanno, dove è andata in scena la seconda delle due tappe italiane del circuito internazionale XTerra, tra i più prestigiosi e impegnativi del triathlon off road.
Una gara durissima, a cui hanno preso parte alcuni degli atleti più forti a livello internazionale.
“Non ho nemmeno voluto vedere chi sarebbero stati i miei avversari. Per questa gara avevo un’unica strategia: dare il massimo”, ci ha detto. E così è stato.
“Sono tornato dai Mondiali con un po’ di amaro in bocca – ammette -; in gara ci sta tutto, anche cadere due volte in bici come è successo a me, ma sapevo che quel 15° posto non rispecchiava le mie potenzialità, né il grande lavoro fatto in questi primi mesi da professionista. Avevo molta voglia di riscattarmi e la gara sul lago di Scanno me ne ha dato l’occasione”.
Filippo Rinaldi sul Lago di Scanno è partito bene, giocandosela con il gruppo di testa nella prima parte della frazione a nuoto. “Sono partito forte, anche troppo e me ne sono reso conto subito. Così, dopo 500 metri ho rallentato, la gara era ancora lunga e sapevo che se avessi dato tutto nel nuoto avrei rischiato di non arrivarci in fondo come avrei voluto”.
Abbassando il ritmo, Filippo è stato recuperato dai suoi compagni di nazionale. “Sono uscito dall’acqua in sesta posizione, a 1’40’’dal primo, praticamente insieme a Marcello Ugazio ed Emanuele Aru. Ho fatto un buon cambio e una volta salito in bici ho pensato solo a spingere più che potevo fin dal primo km. Così sono riuscito a staccare Aru e poi a giocarmela con Marcello, rincorrendoci tra salita e discesa gli sono arrivato vicino più di una volta. E infatti siamo arrivati insieme in zona cambio”.
“Quando abbiamo iniziato a correre io ero veramente sfinito. Sapevo ormai di essere alla fine e non volevo mollare. Sono comunque riuscito a riprendere e superare il francese Francois Carloni, che era davanti a me, recuperando un’altra posizione”.
Quarto assoluto, dice la classifica finale, in 2h57’22’’. Secondo italiano a traguardo dopo Marcello Ugazio.
“È stata una gara molto sofferta, davvero durissima, la più dura che abbia mai affrontato in tutta la mia carriera: per il percorso, per le distanze e anche per gli avversari. Proprio per questo sono molto contento del risultato: per tirare bene questo tipo di gare serve un carico di lavoro notevole, che ancora non ho e nonostante questo so di aver dato il massimo, come volevo. Con la preparazione seguita fino ad ora non potevo davvero fare di più, ma questo quarto posto mi fa ben sperare. La voglia di lavorare c’è ed è proprio sulle gare del circuito XTerra che voglio concentrarmi la prossima stagione. Siamo solo all’inizio”.
Rinaldi aveva partecipato anche alla prima tappa dello stesso circuito, a maggio sul Lago di Garda, piazzandosi quinto assoluto.
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