Consigli pratici per il nuoto nel Triathlon

Il nuoto è la disciplina che apre ogni gara di triathlon. E a proposito di gara: ormai il nostro obiettivo è alle porte. Siamo sicure e sicuri di sapere come affrontare la prima frazione in acque libere?

Ivan Risti

Il giorno della gara ci troveremo di fronte il percorso natatorio: 400 m da fare nelle acque libere dell’Idroscalo (ricordiamolo: la nostra gara-obiettivo è la Milano Deejay Tri).
Con questi tips dell’episodio 6 di School of Triathlon, riusciremo a presentarci preparati il giorno della gara.

1. per prima cosa: cerchiamo di non tramutare i 400 m in 500. Focus dunque sulle giuste traiettorie.
Le boe indicheranno i punti di virata. Per poterle affrontare nel modo giusto, bisogna seguire una serie di accorgimenti:

  • prendere dei riferimenti: quando saremo in acqua, avremo una visione diversa rispetto a fuori, essendo posizionati molto più in basso e in orizzontale. Individuare dei riferimenti esterni (oltre alle boe) è fondamentale per seguire una giusta traiettoria
  • partenza e uscita dall’acqua: la partenza può avvenire o dall’acqua (quindi, allo start, basta iniziare a nuotare) o dalla spiaggia (quindi iniziando prima a correre verso l’acqua) o dal pontone; è importante provare l’uscita prima dell’inizio della gara, perché dobbiamo sapere cosa c’è dietro che ci può aiutare a individuare meglio la fine della frazione nuoto (e non fare metri in più)
  • controllare la direzione mentre nuotiamo: alzare la testa ogni 4/5 bracciate per capire dove stiamo andando (e correggere tempestivamente in caso di deviazione)

2. per quanto riguarda l’uso della muta: per la nostra gara-obiettivo la muta è facoltativa. Il nostro consiglio è di usarla perché è un capo che aiuta il galleggiamento e la nuotata. Ovviamente bisognerà adattare la bracciata perché sentiremo un senso di costrizione, soprattutto sulle spalle. E provare sempre la muta prima della gara!

3. scelta degli occhialini: portarsi in campo gara due tipi di occhialini, uno con lenti scure e uno con lenti chiare, a seconda del meteo

4. partenza: eh sì, ci sarà tanta confusione, inutile nasconderlo. Se abbiamo paura del contatto fisico (allo start scatta sempre una specie di tonnara) meglio stare defilati. Dopo il suono della sirena dobbiamo pensare a una sola cosa: puntare alla boa. E una volta arrivate e arrivati lì, prestare la massima attenzione perché quello è un punto delicato, dove ci sarà ressa e dove tutti vorranno passare per primi

5. il consiglio è di provare a nuotare in acque libere almeno una volta prima della gara. In ogni caso, anche quando nuotiamo in piscina, possiamo esercitarci simulando la mancanza di riferimenti tipici delle acque libere. Possiamo: nuotare tenendo la sinistra (se siamo in corsia da soli); nuotare senza toccare il muro alla fine della vasca

6. uscita dal nuoto: quando stiamo percorrendo gli ultimi metri della prima frazione, iniziare già a ripetersi mentalmente ciò che dobbiamo fare una volta fuori

Compiti da svolgere a casa prima della prossima puntata (la penultima): provare in vasca gli esercizi proposti durante la puntata; fare un allenamento di bici inserendo degli scatti di ritmo per simulare i cambi di direzione tipici del percorso bici; correre 2,5 km a ritmo sostenuto, come se fossimo in gara.


In collaborazione con Volkswagen Nuovo Multivan e Hardskin

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