Scopriamo il CeRiSM: il centro per lo sport a 360 gradi
Il CeRiSM è un posto incredibile: è un centro di formazione, un laboratorio di biomeccanica e fisiologia, un ambulatorio di medicina per lo Sport.
Il CeRiSM, Centro di Ricerca “Sport, Montagna e Salute” è stato istituito dall’Università di Verona dal 2010. Un centro tra i più importanti al mondo! Pensate che negli ultimi anni Università di Verona e CeRiSM hanno scalato la classifica del Shanghai Global Ranking of Sport Science Schools and Departments che li vede al quarto posto a livello mondiale nel 2020.
Il Centro attualmente si trova a Rovereto ma verrà spostato a breve nella sua nuova sede a Trento all’interno di progetto manifattura.
Le principali aree di ricerca e di formazione sono:
- Attività sportiva in Montagna
- Attività fisica e Salute
- Adattamento e Risposte funzionali agli Ambienti straordinari
Il CeRiSM svolge attività di ricerca di base e applicata nell’ambito dell’attività fisica e sportiva con particolare attenzione alle risposte all’ambiente naturale e in condizioni straordinarie (ipossia e ipo/ipertermia), specificità di genere in popolazioni sane, soggetti anziani e soggetti con patologie cronico-degenerative.
L’ Attività didattica del CeRiSM:
- corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti
- corsi post-laurea finalizzati alle attività motorie in montagna
- master internazionale Outdoor Activities for Health
- corsi di formazione con la Scuola dello Sport del CONI Trentino su sport e attività fisica
- congressi nazionali ed internazionali
- incontri di promozione ed educazione sportiva.
I servizi offerti dal CeRiSM sono:
Valutazione funzionale e fisiologica, supporto medico, consulenze scientifiche e ricerche su commissione per privati, istituzioni, federazioni, enti sportivi ed aziende.
I laboratori attivi presso il CeRiSM:
Biomeccanica e locomozione umana, fisiologia in ambienti estremi, fisiologia dell’esercizio e valutazione funzionale, forza e funzionalità muscolare, sviluppo prototipi per la ricerca.
Le principali aree di ricerca sono:
Attività sportiva in Montagna, Attività fisica e Salute, Adattamento e Risposte funzionali agli Ambienti straordinari (ipossia ed ipo/iper-termia), Specificità di genere in popolazioni sane, soggetti anziani e soggetti con patologie cronico-degenerative.
L’ambulatorio del CeRiSM
Presso il CeRISM è presente un ambulatorio di Medicina dello Sport, autorizzato dalla Provincia Autonoma di Trento dove si eseguono visite specialistiche e visite per il rilascio della certificazione di Idoneità Agonistica nonché test di valutazione funzionale.
I TEST SPORTIVI CHE SI POSSONO FARE AL CeRiSM
- Test incrementale massimale con individuazione delle soglie ventilatorie
- Test incrementale massimale con individuazione delle soglie ventilatorie e lattacide
- Test prestazione anaerobiche (Wingate)
- Test di valutazione della forza degli arti inferiori nelle sue diverse espressioni
- Test di valutazione della stabilità della muscolatura profonda del tronco
- Valutazione della composizione corporea tramite metodo plicometrico
- Star Excursion Balance Test (SEBT)
Il SEBT è un test che valuta l’equilibrio dinamico monopodalico; il soggetto si trova in equilibrio su un piede al centro di una sorta di stella disegnata sul pavimento e alla richiesta dell’operatore dovrà andare a toccare con il piede sollevato il punto più lontano nella direzione richiesta. Questa operazione viene eseguita con entrambi i piedi e in diverse direzioni.
Perché il trail running sta avendo molto successo?
- Benefici dell’attività outdoor (fisico e mente)
Da una revisione della letteratura del 2011 di un gruppo di ricercatori inglesi gli effetti di un’attività outdoor rispetto alla stessa attività svolta indoor sono di un più alto feeling di rivitalizzazione e aderenza all’attività, una diminuzione di tensione, confusione, rabbia e depressione ed una conseguente maggior aumento del benessere generale. Lavori più recenti hanno anche dimostrato che diverse attività in natura (non solo attività fisica ma anche per esempio giardinaggio e tutte quelle che gli inglesi chiamano Nature-based activities) migliorano ulteriormente i benefici rispetto al semplice outdoor inteso come all’aperto. E questo è sempre più studiato anche come utilizzo in ambito terapeutico, al fine di ottenere gli effetti positivi derivanti dall’attività fisica per sé con un ulteriore booster mediato dall’esperienza in natura che ha i suoi benefici più ampi in ambito psicologico.
- Tendenza ridotta a performare contro il tempo (per vincere) e aumento invece della tendenza a performare contro sé stessi (tipico delle lunghe durate, dove l’aspetto challenging non è tanto il vincere ma il terminare la gara)
Anche questo ha un risvolto psicologico oltre che fisico. Infatti, secondo la teoria dell’orientamento motivazionale spostarsi da un orientamento sull’io (e quindi confronto con gli altri) ad un orientamento sul compito (e quindi al confronto con sé stessi) porta ad un maggiore impegno ed un maggiore coinvolgimento anche in situazioni di difficoltà ed è protettivo contro l’abbandono dell’attività sportiva.
Cosa studia il CeRiSM per il trail running
L’ambito psicologico e soprattutto la collaborazione con Pietro Trabucchi ha avvicinato sempre di più il CeRiSM al Trail Running e in special modo alla ricerca applicata al Trail e ultra-trail che l è iniziata investigando gli effetti che ne derivano dal completare una gara come il Tor Des Geants. Il TdG e tutte queste gare sono un modello eccezionale per lo studio delle risposte di adattamento al carico estremo e allo stress.
C’è infatti un gran fermento nella letteratura scientifica riguardo al trail running e il Cerism (in questo ambito hanno avuto un ruolo importante Vernillo Gianluca e Fornasiero Alessandro) si è concentrato principalmente su 2 gare: il Tor des Geants e la Vigolana Trail nella sua forma iniziale di gara di 65 km e 4000m+.
Nello specifico le valutazioni sul trail running sono queste:
- Effetti della gara sul costo energetico (sia con i cambiamenti pre-post gara in diversi tipi di locomozione e pendenza, sia durante la gara valutando un atleta sul campo)
- Intensità alla quale vengono svolte gare di questo tipo
- Quali e quanti infortuni avvengono durante queste tipologie di gare
Trasferendo le competenze del centro acquisite in altri campi sulla valutazione della locomozione a 4 arti, ovvero con i bastoncini, come per esempio nello sci nordico, nordic walking e sci alpinismo sono state fatte delle misure per valutare l’effetto dei bastoncini nelle performance in salita. Questo facendo seguito ai lavori di Nicola Giovannelli dell’università di Udine con il quale adesso c’è in atto una collaborazione per valutarne gli effetti anche su campo.
Trail running e scienze motorie
Trattato nel corso integrato di Tecniche e metodologie degli sport outdoor e della montagna.
Gli studenti hanno la possibilità di fare esperienza diretta di programmazione dell’allenamento di trail runner (per questo dobbiamo ringraziare gli atleti di Gente Fuori di Strada all’interno del corso di modelli di allenamento per gli sport di montagna
Trail running e aziende
Si è studiato lo sviluppo di suole adatte alla disciplina del trail running. Quali sono questi risultati? Qual è la scarpa ideale?
Teoricamente quello che cambia da una gara normale è che il tracciato dovrebbe essere per non più del 20% asfaltato. Negli ultimi 7 anni, sono state organizzate circa 3600 gare di trail/anno distribuite in circa 200 nazioni nel mondo. Ci sono quasi 2 milioni di partecipanti, per il 90% hanno un’età compresa tra i 22 e i 55 anni. I trail runner europei sono quelli con il più alto punteggio ITRA (443)
Aumento esponenziale dei partecipanti (anche per le gare più brevi -5 km e Maratona – ma dal 2015 solo ultradistanze. Consideriamo che dal 1996 al 2020 i partecipanti in eventi di ultradistanza sono passati da 34000 a 612000 secondo una ricerca della rivista Runrepeat e la International Association of Ultrarunner.
Attualmente il 70% dei partecipanti fa competizioni sotto gli 80 km. L’Italia è tra le nazioni con il maggior numero di ultrarunner, e al primo posto c’è la Francia.
Se le gare di 5 km sono partecipate per il 65% da donne, più si sale con le distanze e si scende al 30% nelle maratone e al 15% circa nelle gare sopra gli 80 km. Con il numero globale di partecipanti di sesso femminile che è salito dal 14 al 23% circa dal 1996 al 2020. Negli anni il passo medio delle gare è peggiorato, frutto dell’aumento di partecipanti (probabilmente di livello ridotto), ma se seguiamo l’evoluzione di singoli atleti invece c’è un miglioramento delle performance. Particolare anche il gender gap tra uomini e donne che è tra il 15-20% nelle competizioni più brevi e si assottiglia sempre di più fino ad azzerarsi nelle ultra distanze. Ci sono infatti degli articoli di un gruppo di ricerca canadese e francese che ha valutato come le donne siano più resistenti alla fatica rispetto agli uomini. L’età media dei partecipanti nelle gare di ultra durata è intorno ai 40 anni con un trend a diminuire, sebbene di poco, negli ultimi 20 anni. Quello che è variato negli anni è il ritmo medio dei partecipanti divisi per età. Se 20 anni fa infatti i più giovani (fino a 40 anni) erano i più veloci ora anche questo gap si è chiuso e sembra essere molto ridotta la differenza di ritmo nelle diverse fasce d’età.
E’ uno sport che spinge i partecipanti a fare competizioni anche all’estero, con il 10% infatti che si sposta per partecipare a queste gare (percentuale che si riduce se consideriamo gare di distanza ridotta…3.5% per la maratona, per esempio). Gli europei si spostano molto di più, per esempio dei nord americani (forse anche grazie alle compagnie di volo low cost). Questo ha un risvolto anche per chi organizza e chi finanzia gare di questo genere.
In collaborazione con CeRiSM, Visit Trentino, Volkswagen Veicoli Commerciali
Si ringrazia Trentino Sviluppo
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