Proviamo le nuove Adidas Solarglide 5
La quinta generazione della Solarglide nasce per essere una scarpa molto versatile, ideale per lavorare sulla resistenza e sulla distanza. Ma sarà anche adatta a tenere ritmi elevati? Scopriamolo assieme.
Le Solarglide sono ormai da molti anni (siamo ormai alla quinta generazione!) un modello di punta di casa adidas per la corsa di tutti i giorni, tanto che il primo aggettivo che viene in mente riguardo questa scarpa è proprio versatilità.
Vediamo subito le caratteristiche specifiche di adidas Solarglide 5:
- prima di tutto si è pensato all’ambiente, visto che la tomaia è realizzata con un filato riciclato ad alte prestazioni contenente almeno il 50% di Parley Ocean Plastic, un materiale nato dal riuso creativo di rifiuti plastici recuperati su isole, spiagge e presso le comunità costiere prima che possano raggiungere gli oceani (l’altro 50% è poliestere riciclato).
- presenta una nuova soletta, rivestita in maglia Circular Knit, per una calzata sinonimo di comfort e adattabilità. È stata studiata appositamente per il piede maschile e per quello femminile
- è stata progettata con un’intersuola Boost con la nuova geometria Bubble, termine che indica il profilo con accentuata curvatura verso l’alto, sia anteriore che posteriore. Centinaia di capsule Boost, fuse insieme, forniscono un’ottima ammortizzazione e un elevato ritorno di energia a ogni passo
- tecnologia LEP 2.0 (Linear Energy Point) tra suola ed intersuola, con alette laterali che ottimizzano ed amplificano l’effetto propulsivo in fase di spinta e lavorano in sinergia con le mescole Boost ed EVA. Il risultato è un equilibrio perfetto tra ammortizzazione e reattività. Il nuovo inserto LEP 2.0 ora è posizionato a sandwich fra i due strati dell’intersuola. Quello inferiore in Boost, e quello superiore in EVA, lavorando in sinergia con il Boost, migliorano il ritorno elastico dopo ogni flessione
- suola Continental™ Rubber, una gomma quindi prestigiosa, che accompagna adidas anche in altri modelli. Molto flessibile, offre un’ottima trazione, tanto che non dà problemi nemmeno in condizioni di fondo scivoloso o persino fuoristrada leggero
- il peso è di 335 g: non un peso piuma ma, se vogliamo dirla tutta, si guadagna in stabilità e durata
Dopo il test sia in pista, sia su terreni sconnessi che su asfalto, queste le considerazioni di Micol:
una compagna di corse ‘di buon senso’, una scarpa che non può mancare nelle nostre scarpiere di podisti e che può accompagnare tanto nelle corse lunghe rigeneranti quanto nelle uscite di fondo lento, avendo voglia allo stesso tempo di far girare le gambe con qualche allungo. L’avampiede è molto ampio (magari caratteristica non ideale per il piede femminile, che di solito è affusolato), mentre la parte del tallone è ben fasciante, donando una piacevole sensazione di protezione e fasciatura. Le due rime rigide sul calcagno, che si spezzano sulla parte del tendine d’Achille, non danno assolutamente fastidio e permettono al tendine di lavorare senza costrizioni.
È una calzatura che trasmette stabilità anche su terreni più sconnessi rispetto all’asfalto.
Sconsigliata per gli amanti della propulsione molto secca e per chi cerca una scarpa per fare le ripetute spinte in pista. Questa è una scarpa confortevole fino al ritmo di fondo medio. Non appena si spinge un po’ di più, soprattutto in pista, la risposta elastica del tartan si somma all’ammortizzazione della scarpa e la rende poco reattiva.
A chi è adatta: a chi ha cominciato a correre già da un po’ e ha bisogno di una scarpa confortevole che però non precipiti in ‘sordità’.
In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali e adidas
Cristiana - 2022-08-01 23:36:44