Dimmi come respiri… e ti dirò come farlo meglio. A Verona un workshop dedicato, con Mike Maric.
Lo sapevate? Ogni giorno respiriamo circa 20.000 volte; tra le 12 e le 16 volte al minuto, se siamo al riposo, ma possiamo arrivare a 35-45 durante l’attività fisica. Respirare è un riflesso automatico, talmente naturale che ormai non ci facciamo più caso, eppure dovremmo, perché respirare bene significa vivere bene, in salute. La maggior parte […]
Lo sapevate? Ogni giorno respiriamo circa 20.000 volte; tra le 12 e le 16 volte al minuto, se siamo al riposo, ma possiamo arrivare a 35-45 durante l’attività fisica.
Respirare è un riflesso automatico, talmente naturale che ormai non ci facciamo più caso, eppure dovremmo, perché respirare bene significa vivere bene, in salute. La maggior parte di noi, però, non sa come si fa.
La buona notizia è che si può sempre imparare.
Se ne parlerà a Verona, mercoledì 7 marzo, insieme ad un esperto: Mike Maric.
Mike è medico, nonché professore all’Università di Pavia dove collabora con diversi dipartimenti tra cui anche quello di Medicina dello Sport. È stato campione del mondo di apnea e oggi si occupa del “breathe training” (così come viene chiamato) di campioni di diverse discipline. Tra i tanti nomi che chiedono la sua collaborazione ci sono eccellenze italiane e non solo, tra cui Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Igor Cassina, Sara Cardin, Paolo Pizzo, la squadra TREK-Segafredo, nonché il 7Bello e 7Rosa, un parterre di atleti davvero unici.
È anche Ambassador per la Fondazione Umberto Veronesi su diversi progetti di ricerca oncologica.
Il 7 marzo, all’AGSM Forum in piazzale Atleti Azzurri d’Italia, terrà un workshop, organizzato da Straverona Running Team, su respirazione e performance, dal titolo: “Il respiro come punto di partenza per raggiungere il tuo obiettivo”.
In attesa dell’evento abbiamo fatto due chiacchiere con lui.
Mike, quanto è importante il respiro per uno sportivo?
Moltissimo, così come per tutti. Di tutti gli sportivi che ho incontrato, mai nessuno ha saputo rispondere a una semplice domanda: “Come respiri?”. I più attenti magari dicono di respirare “di pancia” ma non conoscono i meccanismi che regolano la respirazione.
Una corretta respirazione, invece, permette di andare più forte, di fare meno fatica e di recuperare prima.
Fino ad ora questo aspetto è stato sottovalutato e la respirazione è stata sempre un po’ relegata alla dimensione olistica e yogica ma l’interesse sta crescendo.
Così come per la nutrizione, anche la respirazione, invece, si basa su evidenze e studi scientifici e a questi io unisco le intuizioni che mi vengono dall’esperienza del mio passato sportivo nonché dalle conoscenze mediche acquisite
Non ci sono dubbi: una corretta respirazione giova non solo alle prestazioni, perché permette di gestire il fiato e la fatica, ma anche all’equilibrio mentale e alla gestione dello stress.
Quali sono gli errori più comuni della nostra respirazione?
L’abitudine più diffusa è quella di respirare con la bocca. Anche io corro e so che sotto sforzo viene istintivo, ma la bocca è fatta per mangiare: per respirare è sempre meglio usare il naso. Certo, è un gesto meno automatico, per questo va allenato. I benefici però sono notevoli, anche in termini di prevenzione. Respirare dal naso durante uno sforzo fisico, specie quando le temperature sono basse – come in queste settimane – permette di filtrare l’aria fredda che entra nei polmoni e di prevenire possibili traumi respiratori, come un edema polmonare, ad esempio: una possibilità tutt’altro che remota.
Come ci si allena a respirare correttamente?
Il primo passo da fare è imparare a respirare con il diaframma, all’inizio con una respirazione di tipo “addominale”, che comunque non è quella corretta e poi con quella diaframmatica vera e propria. Poi si impara la respirazione nasale, dopodiché si costruisce un protocollo di allenamento che mette insieme respirazione nasale e diaframmatica.
L’educazione alla respirazione di un atleta PRO è diversa da quella di un amatore?
La base è comune. Certo, il PRO sa che l’allenamento respiratorio è parte integrante della sua vita sportiva e che ci sono regole da seguire. È il suo lavoro. L’amatore è sicuramente curioso ma per lui è più difficile essere costante. Entrambi, comunque, devono imparare come prima cosa, ad usare il diaframma e non è semplice, perché è un muscolo che non si vede, ma si deve conoscere.
Quello che cambia, più che altro, è il protocollo in base alle diverse discipline. Per me che vengo dal mondo acqua è stato più facile studiare un protocollo per i nuotatori, ma con gli sport che non conosco, come il ciclismo o il karate, legati a variabili diverse, occorre uno studio più approfondito.
Che temi affronterai il 7 marzo?
Parleremo di evidenze scientifiche della respirazione, del perché allenarla e quando farlo, di prevenzione, di warm-up e il recupero e dei lavori specifici. Mi fa piacere poter approfondire questo tema, per molti anni sottovalutato e mi fa piacere che una manifestazione famosa come la StraVerona abbia voluto organizzare questo evento, dandomi la possibilità di farlo. Spero arrivi a tutti un messaggio importante: se respiriamo male, viviamo male, così come accade col cibo, se mangiamo male tutto l’organismo ne risente. Respirare bene ci fa vivere bene, quindi prendiamoci cura del nostro benessere fisico e mentale.
La partecipazione al workshop è gratuita e vincolata alla registrazione online dal nostro sito.
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