Thomas Piccolo: camminare per affrontare il dolore
Da un infortunio sul campo, ad una seconda chance: quando Thomas ricomincia a camminare decide di rendere ogni cammino, anche il più semplice, speciale.
La vita di Thomas Piccolo ha due inizi: il primo coincide ovviamente con la sua nascita; il secondo quando, a 13 anni, un grave infortunio interrompe le sue speranze di diventare calciatore. Dopo questo incidente, la sua gamba rimane 2 cm più corta e per oltre 20 anni dovrà convive con questo problema. Ma un giorno un medico, grazie ai progressi della medicina, lo invita a operarsi per risolvere il problema e così la gamba rimasta curvata dall’infortunio viene raddrizzata e dopo oltre vent’anni Thomas si ritrova con le gambe di nuovo della stessa misura. A quasi quarant’anni, dopo 6 mesi trascorsi a letto, si ritrova in una strana condizione: imparare di nuovo a camminare e scoprire piano piano quanto lontano può andare.
E così alla fine nel 2019 intraprende il suo primo cammino di Santiago da Burgos, per un totale di oltre 600 km. L’esperienza è meravigliosa, la gamba regge – nonostante i dolori con cui continua a convivere -, e arrivare in fondo è una conquista, una nuova vita che non va sprecata. Da lì in poi, quindi, decide di camminare ogni volta che può, e ovunque può: dalla passeggiata quotidiana di qualche chilometro sotto casa, ai tanti viaggi che da quel primo Cammino di Santiago ha organizzato per onorare il cammino stesso.
Oggi ci racconta il suo ultimo cammino, il Cammino Portoghese: uno dei tanti percorsi che conduce a Santiago, ma certamente uno di quelli paesaggisticamente e culturalmente più affascinanti, visto che esplora le origini del cammino stesso. Un viaggio di 25 giorni, senza grosso dislivello (si sviluppa sulla costa)
In collaborazione con Volkswagen Multivan Hybrid
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