Come scegliere la muta da triathlon
La maggioranza delle gare di triathlon prevede l’utilizzo della muta, soprattutto quando la temperatura dell’acqua è al di sotto di certi limiti, secondo tabelle aventi come variabili la distanza e le condizioni ambientali.
Tralasciando le ovvie ragioni di sicurezza, la muta da triathlon costituisce un vantaggio soprattutto per chi è meno avvezzo al nuoto. L’aiuto principale è dato dal galleggiamento che permette di guadagnare secondi preziosi: per i principianti si parla addirittura di 10″ ogni 100 m (mentre i nuotatori esperti guadagnano 2″/4″). Se moltiplichiamo questo risparmio sull’intera frazione di nuoto, capiamo bene quale agevolazione cronometrica possiamo ricavare grazie alla muta.
Il budget per la muta da triathlon
Benissimo, abbiamo capito che la muta è una grande alleata per il nuoto.
Ma qual è il livello a cui si deve aspirare? Prestativo? Economico? Oppure un mix?
Sul mercato esistono mute da triathlon (o da nuoto) a partire da circa 200 € fino ad arrivare a oltre 1000 € per le top di gamma. Ovviamente il prezzo è indice della tecnicità del prodotto e dalla qualità del materiale con cui è costruita.
Possiamo distinguere 3 fasce di livello:
- base: fino a 350 €
- intermedia: da 350 a 600 €
- top di gamma: oltre i 600 €
Oltre al budget, il fattore da cui dipende la scelta della muta da triathlon è l’utilizzo che se ne fa. Vediamo come combinare queste due variabili.
Modelli base: per l’allenamento amatoriale, nuotate frequenti in acque libere, gare senza ambizioni
Per le situazioni elencate, è sufficiente una muta da triathlon di base che garantisca un’ottima protezione dalla temperatura, un buon galleggiamento e meno rischi per danni accidentali al materiale. Generalmente queste mute utilizzano un neoprene di livello inferiore a quelle più costose, ma sono comunque ottime per il livello richiesto e garantiscono maggiore resistenza all’usura e ai danni accidentali.
Molti usano queste mute come ‘muletto’, lasciando il modello più costoso per le gare.
Modelli intermedi: per allenamenti di livello medio e gare brevi di livello alto
Queste mute si caratterizzano per un buon livello di neoprene che spesso è lo stesso usato nei prodotti di fascia top. Questa tipologia permette un’ottima mobilità delle braccia. Rispetto alle top di gamma, possiedono meno accorgimenti tecnici e sono meno sofisticate nel confezionamento, ma hanno un buon livello prestativo e maggiore comfort rispetto alla muta base.
Questa tipologia è adatta a chi ricerca un buon compromesso qualità-prezzo, oppure a chi gareggia principalmente su distanze corte (max 1500 m) e vuole garantirsi una buona prestazione senza spese eccessive.
Modelli top di gamma: alta prestazione per tutte le distanze di gara e per allenamenti di alto livello
Questa categoria può variare molto nel prezzo (fino a 1500 € e oltre), ma generalmente quasi tutte le aziende si posizionano tra i 600 e gli 800 euro.
Una muta di alta gamma è realizzata con neoprene di alta qualità e con l’inserimento di pannelli che garantiscono comfort, flessibilità e prestazione. Il costo è elevato a causa della lavorazione e dei materiali utilizzati in maniera più complessa. Alcune aziende propongono modelli diversificati per distanza e utilizzo (solo per chi è alla ricerca di marginal gain).
Questa tipologia è adatta a chi cerca la massima prestazione e a chi affronta gare lunghe dove è necessario avere il massimo feeling con la propria muta.
La misura della muta da triathlon
I marchi produttori prevedono una tabella taglie differenziata per range di peso e altezza dell’atleta. Il consiglio è sempre quello di dare priorità al nostro peso e solo in seconda battuta considerare l’altezza. La muta deve calzare come un guanto. Per un triatleta principiante, indossare la muta per la prima volta può provocare una sensazione di costrizione. È normale, e se la misura è corretta svanirà in acqua con le prime bracciate.
In caso di incertezza sulla propria misura, il consiglio (soprattutto per i meno esperti) è di optare per la taglia superiore rispetto al limite del range proposto dalle tabelle: una muta troppo stretta può essere svantaggiosa. Ma è anche importante indossarla correttamente.
Come indossare la muta
È una procedura che richiede un po’ di pazienza, quindi bisogna sempre ritagliarsi il tempo necessario, soprattutto prima di una gara. Io ad esempio cerco di posizionarmi in un luogo fresco e riparato dal sole, perché il sudore ostacola questa operazione.
- prendere la muta e infilare un piede alla volta. Il consiglio è di indossare un paio di calzini oppure coprire i piedi con dei sacchetti di plastica: scivoleranno più facilmente.
- tirare lentamente la muta verso la vita, prendendola dall’interno, così da non danneggiare la parte esterna del neoprene. Farla aderire bene al cavallo
- infilare anche le braccia, facendo sempre attenzione a tirare gradualmente il materiale con i polpastrelli. Aggiustare la muta sulle spalle e procedere alla chiusura posteriore
- eseguire alcune rotazioni delle spalle per verificare la mobilità. L’ingresso in acqua aiuterà la rifinitura finale della calzata
Consigli per l’uso
Vaselina o stick lubrificante: alcuni punti delicati del corpo, come collo e ascelle, possono subire sfregamenti, soprattutto nell’acqua salata. La vaselina è la soluzione più utilizzata (esistono anche stick appositi): basta spalmarla su questi punti strategici prima di buttarsi in mare.
Svestizione: l’uso di vaselina agevola anche la svestizione. Spalmarla all’esterno della muta, sul pezzetto finale di gambe e braccia: il neoprene scivolerà più facilmente sulla pelle.
In gara, uscendo dall’acqua, sfilare subito la parte superiore e farla scendere fino alla vita, poi, una volta arrivati alla propria posizione della zona cambio, estrarre le gambe.
Lavaggio e conservazione: lavare la muta con acqua tiepida e sapone neutro, facendo attenzione a togliere la vaselina con una spugnetta. Anche il cloro non è amico del neoprene, quindi sciacquare la muta anche dopo averla utilizzata in piscina.
Conservarla appesa nell’armadio (tipo abito) per evitare che le pieghe, nel tempo, rovinino il materiale.
Credits cover: @Giancarlo Colombo
Alessandro Giacometti - 2023-04-08 15:43:34